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Messaggi del 28/04/2005

Messaggio N° 1527 28-04-2005 - 18:03

La depressione maggiore - 2^ parte

Come viene curata la Depressione Maggiore?
Anche se la Depressione Maggiore può essere una malattia molto grave può essere molto ben curata. Tra l’80% e il 90% di coloro che ne soffrono possono essere curati efficacemente e tornare alle loro normali attività e ritmo di vita. Sono disponibili differenti tipi di cure, la cui scelta dipende dall’individuo affetto, dalla gravità e dalle caratteristiche del disturbo. Tre sono i tipi fondamentali di cure: farmaci, psicoterapia, terapia elettroconvulsivante (ECT). Possono essere utilizzate singolarmente contemporaneamente.

  • Farmaci: i primi farmaci antidepressivi sono stati introdotti negli anni ’50.
    • Gli antidepressivi triciclici (TCA) – ancora molto usati per le depressioni gravi. I TCA risollevano l’umore negli individui depressi, ristabiliscono un ritmo normale del sonno, dell’appetito e del livello di energia; ma richiedono tre o quattro settimane perché la persona abbia risposta positiva al trattamento. Questi farmaci comprendono: amitriptilina (Laroxil, Adepril,Triptizol), desimipramina (Nortimil), dotiepina (Protiaden), imipramina (Tofranil), nortriptilina (Noritren).
    • Inibitori delle monoamineossidasi (IMAO) – sono spesso efficaci nelle persone che non rispondono ad altri farmaci, o che soffrono di depressioni “atipiche” con forte ansia, sonno eccessivo, irritabilità, ipocondria, o caratteristiche fobiche. In Italia è in commercio solo Aurorix (moclobemide), un IMAO di seconda generazione, con meno effetti collaterali.
    • Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) – hanno un’azione specifica sul neurotrasmettitore serotonina. Generalmente gli SSRI causano meno effetti collaterali indesiderati dei TCA e degli IMAO. Questi farmaci comprendono: fluoxetina (Prozac, Fluoxeren, Formulazione generica), sertralina (Zoloft, Tatig), paroxetina (Seroxat, Eutimil, Sereupin, Formulazione generica), citalopram (Seropram, Elopram), escitalopram (Cipralex, Entact) e fluvoxamina (Maveral, Fevarin, Dumirox).
    • Inibitori selettivi della ricaptazione della noradrenalina (SNRI) – In generale gli SNRI danno meno effetti collaterali indesiderati dei TCA e degli IMAO. Questi farmaci hanno un’azione specifica sul neurotrasmettitore noradrenalina e comprendono la venlafaxina (Efexor).
    • Farmaci bloccanti la ricaptazione della dopamina: si tratta di una nuova classe di antidepressivi. Il bupropione (Ziban) agisce sui neurotrasmettitori dopamina e norepinefrina. In generale il bupropione causa meno effetti collaterali dei TCA e degli IMAO.

    Chi fa uso di farmaci antidepressivi ed i loro famigliari devono prestare attenzione particolare durante le prime fasi di assunzione perché le normali capacità di reagire e prendere decisioni possono ritornare prima del miglioramento dell’umore. In questa fase, quando è più facile mettere in atto decisioni ma la depressione è ancora grave, il pericolo di suicidio può aumentare.

  • Psicoterapia: vi sono differenti tipi di psicoterapia che hanno dimostrato di essere efficaci per combattere la depressione compresa la terapia cognitivo-comportamentale e la psicoterapia di gruppo. Ricerche hanno dimostrato che depressioni lievi possono spesso essere curate utilizzando una di queste due terapie. Tuttavia, la depressione grave sembra essere meglio curabile utilizzando in combinazione la psicoterapia e i farmaci. La terapia cognitivo-comportamentale aiuta ad allontanare i pensieri negativi e i comportamenti non soddisfacenti associati alla depressione, insegnando nel contempo come sbarazzarsi dei comportamenti che contribuiscono al disturbo. La Psicoterapia di gruppo è volta in particolare a migliorare i rapporti interpersonali e a trovare un adattamento dei nuovi ruoli che possono essere stati associati allo stato di depressione di una persona.

  • Terapia elettroconvulsivante (ECT) è un trattamento di grande efficacia per combattere gravi episodi di depressione. In circostanze nelle quali farmaci e psicoterapia o una combinazione dei due metodi si rivelassero inefficaci o di efficacia troppo lenta per rimuovere sintomi psicotici e pensieri suicidi, l’ECT può essere presa in considerazione. L’ECT può inoltre essere utilizzata per coloro che per qualche ragione non tollerano la terapia farmacologia.

Quali sono gli effetti collaterali dei farmaci antidepressivi?
Tutti i farmaci provocano degli effetti collaterali che variano a seconda del farmaco e della sensibilità delle singole persone. Circa il 50 per cento delle persone che assumono antidepressivi provano effetti collaterali durante le prime settimane di assunzione, tuttavia questi effetti sono generalmente temporanei e non gravi. Alcuni effetti che possono rivelarsi particolarmente fastidiosi possono spesso essere eliminati variando la dose del farmaco, cambiando farmaco o curando gli effetti collaterali con un farmaco specifico.

  • Effetti collaterali comuni degli antidepressivi triciclici ( TCA) comprendono: bocca secca, stitichezza, problemi sessuali, problemi pressori, sudorazione, vertigini, irritazione della pelle, appannamento della vista, aumento o perdita di peso.
  • Le persone che assumono farmaci IMAO dovrebbero stare attenti ai cibi affumicati, fermentati o piccanti e ad alcune bevande o ad altri farmaci perché possono causare un grave e pericoloso aumento di pressione in combinazione con questa cura. Effetti meno gravi possono essere mal di testa, aumento di peso, bocca secca, insonnia.
  • I nuovi antidepressivi SSRI tendono ad avere minori e meno importanti effetti collaterali come ad esempio nausea, nervosismo, insonnia, diarrea, eritemi della pelle, effetti riguardanti la sfera sessuale (problemi riguardo all’eccitamento e all’orgasmo), perdita o aumento di peso.

Il Bupropione generalmente causa meno effetti collaterali dei TCA e degli IMAO. I suoi effetti collaterali comprendono: irrequietezza, insonnia, mal di testa o peggioramento di una precedente emicrania, tremore, bocca secca, agitazione, confusione, accelerazione del battito cardiaco, sudorazione, nausea, costipazione, dolori mestruali e eritemi della pelle. Il Bupropione è stato temporaneamente ritirato dal mercato, dopo l’introduzione iniziale a causa del verificarsi di emorragie cerebrali e crisi epilettiche in alcuni pazienti . Tuttavia, studi più approfonditi dimostrarono che il verificarsi di ictus cerebrali era associato ad alti dosaggi (superiori al dosaggio massimo raccomandato), a precedenti emorragie o traumi cerebrali, a disturbi alimentari, abuso di alcol o altre sostanze. Con le nuove precauzioni e dosaggi più bassi la probabilità di avere crisi epilettiche è molto ridotta.


Ok ragazzi e ragazze, alla prossima, spero che queste mie nozioni in qualche modo vi possano aiutare a capire meglio la vostra situazione o perché no, anche di chi vi circonda.


<<< Leggi la 1^ parte


lucialyssasonoio


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Articolo pubblicato da: lucialyssasonoio

Messaggio N° 1526 28-04-2005 - 18:00

La depressione maggiore - 1^ parte

La Depressione Maggiore è un grave disturbo che colpisce ogni anno circa il 5% della popolazione adulta. Diversamente da una normale sensazione di tristezza, di perdita o di un transitorio stato di cattivo umore, la Depressione Maggiore presenta caratteristiche di persistenza e può interferire pesantemente sul modo di pensare di un individuo, sul comportamento, l’umore, l’attività ed il suo benessere fisico. Fra tutte le patologie la depressione maggiore è la più frequente causa di invalidità in molti Paesi sviluppati. Le donne sono colpite da Depressione Maggiore in numero doppio rispetto agli uomini. La depressione maggiore può colpire ad ogni età anche nella fanciullezza, nella gioventù e nell’età adulta. Tutti i gruppi etnici, razziali o sociali possono essere affetti dalla depressione. Almeno tre quarti di coloro che sono stati colpiti da un primo episodio di depressione ne saranno colpiti da un altro durante il resto della vita. Alcune persone sono colpite da più episodi durante l’anno. Se non debitamente curati gli episodi di depressione possono durare dai sei mesi a un anno. Se non curata la depressione può portare al suicidio. La Depressione Maggiore, nota anche come depressione clinica o depressione unipolare, è solo una delle varie forme di disturbo depressivo. Altre forme di depressione sono la distimia (depressione cronica con sintomi meno intensi), e la depressione bipolare (la fase depressiva del disturbo bipolare). Le persone che soffrono di disturbo bipolare provano sia la depressione che disturbi maniacali. I disturbi maniacali comprendono stati anormali di sovreccitazione o di irritabilità, eccessiva stima di sé, eccessiva attività, pensiero e loquacità.


Quali sono i sintomi della depressione maggiore?
L’inizio del primo episodio di depressione maggiore può non essere evidente se è graduale e leggero. I sintomi della depressione maggiore sono caratterizzati da importanti cambiamenti nelle abitudini della persona:

  • Un persistente umore triste o irritabile
  • Importanti variazioni nelle abitudini del dormire, appetito e del movimento
  • Difficoltà nel pensare, della concentrazione, e della memoria
  • Lentezza dei movimenti o agitazione
  • Mancanza di interesse o piacere nelle attività che invece prima interessavano
  • Sensazione di colpevolezza, di inutilità, mancanza di speranze e senso di vuoto
  • Pensieri ricorrenti di morte o di suicidio
  • Sintomi fisici persistenti che non rispondono alle cure come mal di testa, problemi di digestione, dolori persistenti

Quando si manifestano contemporaneamente più di uno di questi sintomi, durano più di due settimane e interferiscono con la normale attività si dovrà ricorrere alle cure del medico specialista.


Quali sono le cause della depressione maggiore?
La Depressione Maggiore non può essere ricondotta ad una sola causa. Fattori psicologici, ambientali, biologici, possono tutti contribuire al suo sviluppo. Qualunque sia la causa specifica della depressione, ricerche scientifiche hanno appurato che la depressione maggiore è un disturbo biologico del cervello. Noradrenalina, serotonina e dopamina sono tre neurotrasmettitori (connettori chimici che trasmettono segnali tra le cellule cerebrali) che si ritiene siano coinvolti nella depressione maggiore. Gli scienziati ritengono che qualora si manifesti uno squilibrio chimico in questi neurotrasmettitori ne risulterebbe uno stato di depressione. I farmaci antidepressivi agiscono incrementando la disponibilità di neurotrasmettitori o variando la sensibilità dei recettori di questi connettori chimici.


I ricercatori hanno anche appurato una predisposizione genetica alla Depressione Maggiore. Vi è una maggior possibilità di essere colpiti dalla depressione quando si sono verificati dei casi nella famiglia. Non tutti coloro che presentano una predisposizione genetica alla depressione ne sono affetti, ma alcune persone hanno una configurazione biologica che li rende particolarmente vulnerabili. Fatti di vita, come la morte della persona amata, una perdita o un cambiamento di particolare importanza, lo stress cronico, abuso di alcol e di droghe, possono innescare episodi di depressione. Anche alcune malattie come le patologie cardiache e il cancro e alcuni medicamenti possono innescare la depressione. E’ importante sottolineare che molti episodi depressivi si manifestano in modo autonomo senza essere innescati da crisi, malattie o altri fattori di rischio.


Leggi la 2^ parte >>>


lucialyssasonoio


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Articolo pubblicato da: lucialyssasonoio

Messaggio N° 1525 28-04-2005 - 17:20

Educazione in chat

Digiland vi segnala il Forum
"
Chatta che ti passa!"
per discutere di questo argomento!


Premetto che questo articolo non è una critica nei confronti degli utenti per così dire corretti che utilizzano il sistema di comunicazione in questione (la chat) rispettando la netiquette, ma un’esortazione a quei soggetti che usano e abusano della stessa, per fare i propri comodi.


Spesso ci capita di leggere, all’interno delle room ed in pubblico, delle frasi del tipo "ci sono donne dell’Emilia?"... oppure della Lombardia o di qualsiasi regione, purché respirino insomma, nel caso in questione mi verrebbe voglia di dire "purché digitino)"!!


In alternativa, richieste di contatto in privato per così dire un po’ spinte (termine opinabile, atteso che le richieste sono il più delle volte di natura "intima")! Oppure richieste di contatto, ma con sfondo "interlocutorio", vale a dire sondaggio, studio del soggetto (quasi sempre femminile, ma anche maschile ovviamente), chiacchierata ed infine il classico affondo!!


Come rispondere, se si ha voglia di rispondere? Le risposte spesso e volentieri sono del tipo "burlesche" da parte dei presenti nelle room!! "Donne dell’Emilia... No, finite! Ripassa domani" oppure "Cosa sono queste forme di razzismo? Perché esistono solo donne del Nord?"
Nella maggior parte dei casi il soggetto desiste, prendendo atto della pessima figura che sta facendo e ritirandosi con la coda fra le gambe, esce di scena! Stesso discorso dicasi per quelle persone che cercano nick maschili sia chiaro!!


Cosa fare in caso di insistenza? A questo punto varie scelte!! Rispondere per le rime oppure usare il classico "tastino Ignora Utente" ed attivare la chiusura della messaggistica privata all’interno delle room!! E per la messaggistica individuale?? Che si fa? Si risponde inserendo il nick in una lista, la cosiddetta Lista Nera! Ma è sufficiente? Cosa impedisce a queste persone di crearsi altri nick e ricominciare magari peggio di prima? E se si temono rappresaglie? Beh, a quel punto ci si può rivolgere agli amministratori! E se non basta? Polizia Postale! Questo soggetti vanno allontanati dalla chat in maniera radicale!


A titolo di cronaca, provate (ovviamente i signori maschietti) a creare un nick femminile!! Mettete un foto accattivante ed una scheda compilata ad hoc! Vedrete i risultati! Contatti a non finire di ogni tipo, natura e specie, dai più gentili ai più volgari per essere leggeri! Se non addirittura con richieste di prestazioni a sfondo sessuale!


Signori “chatter da strapazzo”, l’uscita la conoscete! Così come siete entrati, siete pregati di uscire! Uscite di casa, andata al bar, ubriacatevi, andate in palestra, fate quello che vi pare, ma non entrate in chat con delle affermazioni e delle richieste strane e di bassa lega!


Non ne abbiamo bisogno! Non ci servono! Voi non ci servite e né abbiamo intenzione (almeno il sottoscritto) di interagire con delle persone siffatte!


oktobered


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Articolo pubblicato da: oktobered

Messaggio N° 1524 28-04-2005 - 10:36

Il romanzo rosa: Come le palme al sole, terza puntata

Digiland vi segnala il Forum
"
L'ultimo libro che ho letto..."
per discutere di questo argomento!



Dopo aver corso per qualche minuto, Anne raggiunse il cottage, ma Boris non era lì.
Anne si guardò intorno con fare interrogativo finché non vide in lontananza la sagoma dell'amico. Rimase a fissarlo e dopo essersi avvicinata senza farsi sentire, notò che Boris con il corpo era presente, ma la mente sua non c’era. Anne-Sophie rimase impietrita come se non volesse, con la sola sua presenza, disturbare il meditare dell’uomo.
Boris era seduto sul molo con un ginocchio piegato a sorreggergli il mento, con l’altra gamba nell’acqua e con mille pensieri che passavano nella sua mente, così come l’acqua che gli stava davanti. Era passato circa un anno da quando Laure, la sua Laure, era morta, ma era come se il tempo si fosse fermato in quel preciso momento.
Boris Aristov era forestiero, non era di Lovely Place, veniva da Vladivostok, da quella parte di Russia sperduta dove tutto è lontano, tutto è misterioso, tutto è calmo. E Boris non si discostava per niente da questo modo di essere. Il gigante biondo con gli occhi azzurri portava dentro di sé questo modus vivendi: ragazzo calmo, misterioso, se vogliamo anche indecifrabile... ma ragazzo vero.
Boris era arrivato a Lovely Place quando aveva 19 anni e, nonostante ne fossero passati dieci, era come se fosse ancora in Russia. Lui era rimasto uguale, non aveva preso la piega di chi, come Gustave, privilegiava l’apparire rispetto all’essere.
Anne-Sophie lo aveva subito capito che era così... ed era forse per questo che considerava Boris come una sorta di fratello maggiore, un confidente, sempre disposto ad ascoltarla... insomma il suo migliore amico.
Boris era contento di questa amicizia perchè in fondo Anne non era molto diversa da lui, non apparteneva a quel mondo, e soprattutto gli ricordava la sua Laure.
Boris si allungò sul molo e voltandosi da un lato vide le sue due barchette attraccate un po’ più in là. Con la più grande, la Laure, usciva tutte le mattine per andare a pesca, mentre con quella più piccola, la Vladivostock, portava residenti e non, in giro per le coste dell’isola. Era proprio grazie a quest’ultima che l’aveva conosciuta: Laure era una delle tante persone che aveva portato in giro per l’isola. Si erano piaciuti subito, e a nessuno dei due importava della differente classe sociale. Si piacquero e basta, con buona pace del resto del mondo.
Un rumore lo riportò sulla terra, un aereo stava passando sulla sua testa e sui suoi pensieri: fece un sospiro, balzò in piedi e dopo aver dato una controllata per l’ultima volta agli ormeggi delle sue barchette fece per andarsene a casa. A quel punto vide Anne che stava  impalata e con fare paterno le chiese: «Questa volta cosa ha fatto il piccolo Igor?»
«Piccolo?» rispose Anne-Sophie. «Il tuo cane è più grande di me e tu osi definirlo piccolo?!» gridò Anne.
«Giornata storta, eh?!» E nel frattempo presero a camminare in direzione della villa.
«Lasciamo stare Boris... oggi il tuo cane è stata la cosa più bella che abbia visto!»
«E’ ancora lì seduto in un angolo a terrorizzare Juliette?» Chiese il russo con fare un po’ distaccato, evidentemente non aveva ancora del tutto abbandonato i suoi precedenti pensieri.
«Sì, Boris... solo che la povera Juliette non riesce a capire che Igor non le farebbe mai del male.» Dopo aver attraversato il parco, raggiunsero la cucina della tenuta. Entrarono e videro la povera Juliette in piedi su uno sgabello mentre Igor stava seduto vicino con la testa piegata su un lato, la lingua penzoloni e la coda scodinzolante.
Boris si avvicinò alla cuoca, la aiutò a scendere e le disse: «Porgi la tua mano al cane.» Da distanza siderale sentirono Juliette rispondere: «Ma sei pazzo? Guarda che le mani mi servono tutte e due per lavorare!»
Quindi il russo, con fare deciso, afferrò l’avambraccio della cuoca e le disse «Apri questa benedetta mano e guarda che succede.» Questa volta Juliette non osò contraddirlo. Aprì la mano e vide che il cane vi posava sopra la sua zampa.
«Quante mani hai Juliette?»
La cuoca non rispose... era troppo impegnata a guardare la reazione del cane; Boris con fare bonario si piegò sulle ginocchia e con la mano libera accarezzò la testa di Igor e il cane parve esserne felice.
Anne era stupita. Boris con la sua dolce fermezza era riuscito a vincere la diffidenza della donna verso il cane. Ma il tempo dei giochi era finito. Il campanello della porta aveva suonato... Gustave era già lì!


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