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Messaggi del 02/03/2006

Messaggio N° 1773 02-03-2006 - 21:32

PROVOCAZIONE LIBRO

Anzan  vende sul treno il proprio libro alla stregua di: “paniniii e cocaaa”.

Singolare  provocazione messa in atto dall’autore del libro: “Ho trovato una risposta…” Edizioni Creativa 

A seguito di numerose segnalazioni pervenutemi da parte di aspiranti lettori, e dopo aver constatato personalmente in varie città l’indisponibilità della quasi totalità delle librerie interpellate ad ordinare il mio libro (adducendo le motivazioni più svariate), ho deciso di mettere in pratica una particolare forma di protesta ed armatomi di una bella dose di faccia tosta ho deciso di proporre il mio libro direttamente ai viaggiatori del treno Intercity 703  Trieste-Napoli  del 28 febbraio 2006.
L’iniziativa è stata accolta con notevole sorpresa da parte dei passeggeri che dopo postulanti vari, venditori ufficiali ed abusivi di generi di conforto, non si sarebbero mai aspettati di vedere un autore “ambulante” che si intrattenesse con loro spiegando i motivi della protesta e proponendo l’acquisto diretto del suo libro.
Non molti per la verità i libri venduti, ma questo obiettivo, era per me secondario; lo scopo piuttosto voleva essere quello di manifestare un dissenso forte verso un sistema distributivo e di vendita che penalizza l’accesso alle librerie da parte degli autori esordienti e delle piccole case editrici.
In Italia, si sa, si legge poco e spesso anche male, e se a questo si aggiunge un ostracismo da parte dalle lobbies editoriali che impediscono l’accesso ai canali di vendita ufficiali, si ci rende conto di come possa essere pilotata anche qualsiasi forma espressiva che non provenga dai “soliti noti”.
Chiunque voglia acquistare il libro in questione lo troverà presso i principali canali di vendita in internet: ibs, librialice, libreria universitaria, 365bookmark, italia pianeta libro, danae, liberdomus e presso l’editore Edizioni Creativa, ma il mio consiglio è quello di “martellare ad oltranza” anche le librerie con le richieste di chi non vuole farsi ingabbiare e leggere solo quello che vogliono proporci.

di Anzan

...

Intervista Anzan - Suede68 sulla coraggiosa iniziativa:

D: perché a tuo avviso un giovane autore oggi in Italia è costretto a gesti così  "estremi" per potersi far conoscere?
R: innanzitutto oggi un autore esordiente a meno di casi eclatanti, dietro i quali si nasconde in genere un'operazione di "cassetta", si troverà a pubblicare il suo libro d'esordio con un piccolo editore.
Questo significa sicuramente una visibilità ridotta in termini di presenza nelle librerie e di minori possibilità (talvolta nulle) di promuovere il libro attraverso giornali e fiere librarie. Se poi alle limitate possibilità di editori e autori, si aggiungono i costi della distribuzione e il disinteresse delle librerie che li tengono "fuori dalla porta". beh allora il gioco è fatto: il grande pubblico non sarà mai raggiunto.
Io ho pensato a questa provocazione a seguito delle reiterate segnalazioni da parte di tanti utenti di Digiland  che dicevano di non esser riusciti ad ordinare  il mio libro nelle librerie. Per la verità ho voluto prima verificare di persona e dopo aver constatato in molte città l'indisponibilità di tante librerie ad ordinare il mio romanzo ho deciso di protestare e provare a vendere il mio libro come "panini e coca" su un treno.


D: quali erano le loro reazioni di fronte alla tua iniziativa in generale?
R: Beh, sai io ho impostato la cosa in maniera molto ironica, facendo capire che ero interessato più alla provocazione in se, che non a "piazzare" un articolo che spillasse quattrini dalle loro tasche.
Comunque tutti son rimasti sorpresi da un tale atteggiamento e dalla mia determinazione.
È stato divertente cogliere le reazioni dei passeggeri: passavano in breve dalla sorpresa per il fatto insolito, al sorriso di chi pensa: "ma guarda questo che s'è inventato."



D: indipendentemente dall'esito, lo rifarai?
R: come ti dicevo l'esito in se non mi interessava granché, anche perché sono cosciente di quanto poco si legga in Italia e di quanto le tasche degli italiani siano al momento a secco di quattrini, pertanto ringrazio a maggior ragione le due signore di Agropoli  (Anna e Giulia
mi pare), che hanno acquistato il mio libro sul treno.
Io in genere non amo mettermi in mostra o essere così al centro dell'attenzione e ho dovuto fare uno notevole sforzo per riuscire a portare a termine la mia provocazione, anzi ad un certo punto, trovando sempre più spesso scomparti chiusi e gente che dormiva, non sono andato oltre  e son tornato al mio posto a sedere.
Ma mi piace ascoltare la gente e interagire con potenziali lettori, per cui non è escluso che possa ripetere l'esperienza.
Sarebbe carino se qualche altro autore all'esordio si mettesse in scia ed imitasse il mio gesto... in breve i treni, soprattutto quelli a lunga percorrenza, potrebbero trasformarsi in incubatori culturali, e non sarebbe male no?

Messaggio N° 1772 02-03-2006 - 10:14

8 MARZO SERATA TIPO...



Si diceva Dio salvi la regina, io direi di estendere la cosa: Dio salvi le donne da quelle serate organizzate in ristoranti, pub e discoteche a 30 euri tutto compreso: primo, secondo e contorno e spogliarello con visione velata dello…ehm spiedino,malamente velato da un perizoma leopardato e scene deliranti che fanno pensare che noi abbiamo effettivamente un cervello di una lucertola, oserei dire…in serate come queste di lucertola in calore!

Non cercate di negarlo, tanto non vi crederei, chi di voi non è mai stato trascinato, da amiche, madri, nonne, sorelle a passare una allegra serata di festeggiamenti e si è data dell’idiota per il resto della sua vita? Chi di voi dopo serate del genere non ha pensato che quelle povere operaie morte da cui nasce la festa si stavano rivoltando nella tomba? Chi di voi non ha pensato che il 68 ce lo siamo inventato, come il femminismo e che l’emancipazione femminile è sicuramente il nome di una pizza?

Ebbene si, sono stata trascinata anche io, qualche anno fa da mia madre…” Portamo pure tu nonna, pora vecchia se diverte!” Già salita in macchina mi sentivo componente effettiva del trio monnezza: fame, speranza e debolezza, ma varcata la soglia del locale, un ristorante che “Peppe lo zozzone” sembrava il Grand’Hotel,ho capito che aver commesso “ l’errore della vita mia”!

Su ogni piatto un bel mazzo di mimose, e i tavoli occupati, solo ed esclusivamente da donne, vestite come donnine di avanspettacolo, un casino che un pollaio era niente al confronto, i discorsi più intelligenti erano “ stasera sono scappata” o “ o che bello stasera sono libera” “ finalmente potrò fare quello che voglio” sembrano tutte scappate da Rebibbia o dalle Mantellate, o forse da qualche galera erano effettivamente scappate: DA CASA LORO!

Improvvisamente si abbassano le luci e t’arriva il tamarro che si deve spoglià, urla deliranti….( no ma siamo proprio sceme) tutto unto che inizia a contorcersi e piglia mo una vecchia mo una ragazzina  per farsi levare i pezzi del suo vestiario da Tuareg, ( anche loro si rivoltano nelle loro tombe) e improvvisamente prende me e inizia a strofinarsi, mentre dentro di me penso alla doccia che dovrò farmi con Last al limone, tutto quell’unto addosso, ma che schifezza è?!?!

Tutte le donne in piedi sulle sedie che ballano e urlano “ OLELE’ OLALA’ FACCELO VEDE’ FACCELO TOCCA’ “ nonnaaaaaaaaaa sta bonaaaaaaaaa che te se alza la pressione, ma te rendi conto che stai a fa?” niente non scende, di mia madre ho perso le tracce, giuro domani le faccio ricoverare tutte e due al manicomio, “ nonna te prego c’hai 85 anni me te senti male”…niente il delirio e totale… e urla più forte “ NUDO NUDO NUDO NUDO” insieme a una marea di esseri, no non posso chiamarle donne, che sembra non abbiamo mai visto uno…ehm… spiedino in vita loro, mentre il tamarro di prima mostra un perizoma leopardato, e mi porge un mazzo di mimose dicendomi “ frustami con questo fiore” no…io te ammazzo proprio! 

Cerco  un uomo intelligente in questo scempio, non voglio stare qui dentro ad assistere alla rappresentazione della “ donna dementis arrapatos “ ( il latino non lo so)  al raduno delle scappate di casa per una notte che domani non si sogneranno nemmeno di uscire con le proprie amiche, per stare insieme, per parlare, per confrontarsi e vivono solo stasera, ma non è vita questa…”nonna essi bona…tornamo a casa, guarda che lo dico al dottore”!

Essere donna oggi? Ma speriamo pure domani e pure il resto della nostra vita, e l’unica canzone che riesco a canticchiare tornando a casa è : IL MIO NOME E’ MAI PIU’ ….E’ MAI PIU’…E’ MAI PIU’!!!!!!!!!!


E chi lo festeggia così non me ne voglia troppo, specialmente le lucertole, speriamo che non si offendano!

scritto da: sissunchi


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