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Messaggi del 01/06/2006

Messaggio N° 1860 01-06-2006 - 22:33

Etica e Giustizia

C'è un punto di confine molto sottile tra ciò che è eticamente giusto e la realizzazione di una giustizia eticamente certa, applicata per garantire il soddisfacimento di un interesse personale scalfito ab initio.
Il caso Bompressi ( ndr. esponente del movimento terroristico Lotta continua che insieme al Sofri assassinarono il commissario Calabresi ) adesso rappresenta cosa esattamente ???
Un progresso di civiltà giuridica, come lo ha definito l'attuale Presidente della Camera oppure, un intervento stranamente appoggiato dai politici, dietro cui riscontrare ombre non ancora ben definite e dunque un caso sporadico, quasi un exemplum irripetibile ????
Mi spiego.
Quanti detenuti ci saranno nelle carceri italiane che versano in condizioni gravi di salute ??? Non credo che Bompressi sia un caso raro.
Quante grazie verranno firmate adesso ???
Qualcuno pensa, forse a ben ragione, che nessun'altra grazia sarà destinata a gente comune, che si è macchiata di reati ( gravi, come può esserlo un omicidio ) contro persone non rilevanti e vittime, dunque, sconosciute.
Ma allora mi viene da pensare:
1. bisogna aver commesso un reato grave contro una vittima illustre per ottenere la grazia e la scarcerazione ???
2. la salute è un bene si, primario, ma la vittima è stata uccisa: altro che salute, ha perso la vita.
3. ma la certezza della pena ???  dov'è ???  
..
Caro signor Ministro Mastella, l'Italia, anzi Gli Italiani, e lo scrivo con la I maiuscola, perchè mi riferisco a quella parte di persone con una coscienza e che hanno fede nelle istituzioni, possono anche essere   " Clementi " , ma Pretendono adesso che si facciano interventi IMPORTANTI nell'ambito di una giustizia che tale non E' più.

Messaggio N° 1859 01-06-2006 - 20:51

2 Giugno Cuori in Divisa

 

Il 26 ottobre 1860, termina l'avventura di Garibaldi che a Teano consegna a Vittorio Emanuele II il Regno delle Due Sicilie e lo saluta "Re d'Italia", era servito il sacrificio di tanti uomini e donne che indossando una divisa e con l'ardire e la passione di chi voleva un paese unito aveva versato sangue e perso tutto per un ideale.

Da quella data in poi il susseguirsi degli eventi videro sempre uomini e donne indossare una divisa per difendere questo paese, drammatiche e sanguinarie le due grandi guerre mondiali che di fatto portarono uomini umili e uomini di rango a consumare le loro vite su immensi campi di battaglia.

Ma quanti civili inermi persero la vita i loro sogni le loro famiglie in queste idilliache guerre di potere, tra i tanti caduti sotto i bombardamenti indiscriminati , chi deportato nelle fabbriche della morte in Germania, chi per un ideale, chi perche costretto o chi solo per una misera paga con la quale poter dare da vivere alla propria famiglia.

Ma ecco finalmente l'ultima guerra ha fine, l'ultima Grande Guerra è finita, per le strade donne e uomini si abbracciano ed esultano, festeggiano soldati che spesso hanno un accento straniero, tra "cioccolata signorina?" e chewing-gum lanciato a branchi di bimbi scalzi.

Era ancora una divisa che portava l'idea della libertà della pace e la fine dei dolori.

Nel 2 giugno 1946, a seguito dei risultati del "Referendum Istituzionale" indetto per scegliere fra Monarchia e Repubblica, l'Italia diveniva una Repubblica.

E riecco nel 1948, per la prima volta, gli Italiani rivedono il loro l'esercito sfilare in una parata per la via dei Fori Imperiali di Roma, questi ragazzi con un moschetto tra le mani impettiti e orgogliosi della divisa che indossavano,porgere il loro tributo militare in onore della Repubblica, tra loro anche chi una divisa nn l'aveva ma che aveva un copioso tributo di sangue versato per la Repubblica, gli uomini e le donne della resistenza, anche loro con la bandiera del Tricolore piena di medaglie che era unita a quelle dei ragazzi dell'Esercito Italiano, a simboleggiare che era la migliore dimostrazione di agregazione nazionale.

Sotto un sole splendido quei CUORI IN DIVISA marciavano tra sventolare di bandiere e urla gioiose di ragazze e gli occhi increduli e felici dei bambini affascinati da quei mezzi cosi particolari e le lacrime di chi come Doriana , Alberto, Lucia e tanti altri avevano perso i loro affetti, cuori di mamme di sorelle di papà di fidanzate e giovani spose spezzati dal dolore di quelle perdite immense ma orgolgliosi di vedere in quelle bandiere in quei vessilli in quelle uniformi rivivere il volto dei loro cari.

Medaglie che nel loro splendore avevano un triste ricordo, il ricordo di soldati italiani che avevano combattuto per questa Italia e che erano stati trucidati a Cefalonia caduti in Africa e sfortunati ad El Alamain e di uomini e donne della resistenza caduti sotto il fuoco di un esercito nemico.

Oggi abbiamo perso il ricordo di quei valori il ricordo di tanto dolore e del dolore dei familiari di chi ha donato la sua vita per questa Italia, per becere e insulse teorie di chi indegnamente e senza alcun consapevolezza ma solo per meri interessi di poltrona e fomentando idee anarchiche e asociali che vorrebbero cancellato il valore delle nostre Forze Armate, il valore di questi CUORI IN DIVISA che accorrono ovunque ci sia bisogno di loro dal Belice all'Irpinia dal Vajont al terremoto del Friuli, senza mai risparmiarsi ma donando oggi come all'ora tutto la loro abnegazione il loro coraggio la loro umiltà e forza di carattere.

Si è arrivati al punto di dimenticare la stessa festa della Repubblica al punto che c'è voluta la legge 20 novembre 2000, n. 336 "Ripristino della festivita' nazionale del 2 giugno, data di fondazione della Repubblica" a decorrere dal 2001 la celebrazione della festa nazionale della Repubblica ha nuovamente luogo il 2 giugno di ciascun anno, che pertanto viene ripristinato come giorno festivo, e con una motivazione leggittima e realmente super partis "la parata è nuovamente di consuetudine su via dei Fori Imperiali e costituisce inequivocabile simbolo di aggregazione Nazionale, come indicato dal Presidente della Repubblica, dott. Carlo Azeglio Ciampi".

Oggi 2 giugno 2006 è la festa della Repubblica e delle Forze Armate, della Repubblica per l'alto valore che lo stesso concetto di libertà e democrazia è sventolato dal nostro Tricolore, ed è la festa di quei CUORI in DIVISA che oggi come in passato portano il loro coraggio le loro vite in tutte le parti del mondo in cui a tutt'oggi nn hanno ancora festeggiato il loro 2 giugno del 1948.

E come era scritto sulle bandiere del 1948 io oggi grido: W LA REPUBBLICA... W LE FORZE ARMATE...... W L'ITALIA!

di:
il.corsaro.nero

Messaggio N° 1858 01-06-2006 - 20:32

Le caste sociali

Il nostro paese non è il posto dell´uguaglianza e nemmeno quello delle opportunità. Si notano grandi differenze fra chi vive in un discreto benessere e chi tutti i giorni lotta per non oltrepassare la soglia della povertà. E l´ambizione di fare il «salto sociale», di passare da una condizione all´altra, è più difficile da realizzare in Italia che altrove.

Un paese «vulnerabile», con tante, troppe, fragilità: i conti pubblici, la divergenza fra Nord e Sud che aumenta, la tragica carenza di innovazione, ma anche le elevate diseguaglianze sociali ed economiche. Il reddito non è distribuito in modo equo, si concentra ai vertici ed è diluito alla base.

Oltre 4,2 milioni di persone percepiscono un reddito che non supera i 780 euro al mese. Un milione e mezzo di persone vive in famiglie dove le entrate totali non superano gli 800 euro. Il disagio è focalizzato soprattutto al Sud (dove quasi il 39 per cento dei nuclei si colloca nelle fasce di reddito più basse contro il 12 per cento del Nord), nelle famiglie numerose, in quelle dove ci sono disoccupati e fra gli anziani soli. E le privazioni sono imbarazzanti: nel Meridione il 13,5 per cento delle famiglie confessa di non potersi permettere un pasto adeguato ogni due giorni.Su tutto il territorio italiano a non mangiare in modo adeguato è il 7,5 per cento dei nuclei . Quasi l´11 per cento non può riscaldare in modo accettabile la propria casa, il 39 non fa nemmeno una settimana di vacanza all´anno. L´affitto si mangia in media il 30,7 per cento delle entrate.
E penso all'India delle caste sociali.
In India il sistema delle caste è una piaga da era barbarica . Gli intoccabili, i Dalit, sono gruppi poveri ai margini della società oggetto di continue violazioni e sfruttamento. L’intoccabilità, che si manifesta tuttora in molti aspetti della vita quotidiana, oltre a rappresentare una violazione dei diritti fondamentali, continua a costituire un ostacolo imponente allo sviluppo ed alla realizzazione di una società, divisa in ceti sociali insormontabili, che possa dirsi veramente democratica.
Non si può passare da una casta sociale inferiore ad una superiore !
Di questa discriminazione soffrono, ovviamente ancor di più, le categorie più emarginate quali le donne ed i bambini. La strutturazione del lavoro ed il conseguente sfruttamento, costituiscono uno degli esempi più lampanti della discriminazione in base al sistema delle caste. Ancora oggi, ai poveri vengono assegnati lavori che sono considerati impuri dalle caste alte, quali la concia delle pelli, il trattamento degli animali morti, la pulizia delle strade ed ogni altra occupazione che possa essere inquinante per gli appartenenti alle caste più alte.
La paura degli studenti di famiglia di caste superiori è di perdere i loro privilegi a favore di una politica di suddivisione delle opportunità più equa e democratica. Hanno oltre il 50 % dei posti, pur rappresentando il 15 % della popolazione. Il rischio ora è quello di un confronto che porti a nuovi tragici episodi di violenza. Gli studenti appartenenti alle caste superiori hanno già annunciato che cercheranno di impedire fisicamente ai poveri che avranno i posti assegnati di prenderne possesso.
Non è questo il mondo che vogliamo. Nessun luogo si può definire civile, se vi è anche un solo povero.

di: maredolce72

Messaggio N° 1857
Tag: Sport
01-06-2006 - 20:06

CAPELLO ATTACCA: "SIAMO PULITI E RESTEREMO IN A"

Dalla sua casa di Pantelleria il tecnico bianconero difende l'operato di squadra e società, condannando il pesante clima giustizialista che  si è venuto a creare: "Mi sembra di rivedere Tangentopoli. La Juve è come il partito socialista di allora. Le intercettazioni non provano nulla, al massimo possono costare qualche punto di penalizzazione.  Abbiamo vinto un campionato regolarmente e stiamo lavorando per costruire una grande squadra".


Tutti zitti, adesso parla Fabio Capello. L'allenatore bianconero irrompe come un caterpillar sul muro di polemiche che adombra la società bianconera, e lo fa rilasciando una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport dalla sua tenuta estiva di Pantelleria. Niente giri di parole o frasi di circostanza, ma vere e proprie freccette al curaro indirizzate ad avversari e moralisti, giornalisti e opinionisti.  Don Fabio non risparmia nessuno: "Io sono convinto che la Juventus rimarrà in Serie A e stiamo lavorando per questo. Abbiamo vinto un campionato regolarmente, che è stato giusto festeggiare", esordisce davanti al taccuino di Alberto Cerruti -Io sono uno concreto. Per me i "se" e i "ma" non esistono. Stiamo pensando a creare una squadra competitiva per la massima serie, poi, quando sarà il momento, ci troveremo tutti insieme per rielaborare eventualmente altri progetti: bisogna vedere cosa vogliono fare i giocatori, ma io sono fiducioso e penso positivo. Al massimo ci potrà essere una penalizzazione, visto che di mezzo ci sono dei dirigenti". Il tecnico di Pieris difende la Juventus, i suoi giocatori ed i suoi dirigenti, condannando il clima giustizialista che si è venuto a creare nelle ultime settimane: "Mi sembra di rivedere la storia di Tangentopoli, quando venne preso di mira il Partito Socialista – afferma il tecnico bianconero –. Ecco, la Juventus è come il Partito Socialista di allora, c'è una campagna anti-Juve. Ma la Juve non ha mai comprato le partite, nelle intercettazioni si parla di alcune cose, ma che poi si siano avverate è un altro discorso. Io non rinnego i miei sentimenti nei confronti delle persone con cui ho lavorato bene per due anni. Anzi in un momento di difficoltà sono ancora più vicino a loro". E su Luciano Moggi, non ha paura di esporsi:"Le sue colpe? Dico soltanto una parola: superficialità". Capello guarda avanti, parla di programmi e del futuro senza la più la Triade: "Con un nuovo gruppo dirigente dopo 12 anni, per me sarà una sfida ancora più eccitante - ammette il mister, anticipando quello che sarà il suo ruolo  -. A me piace stare sul campo. Posso dare qualche indicazione, ma la scrivania la lascio ad altri, perchè non voglio occuparmi dei contratti". Sul fronte tecnico, Don Fabio sottolinea la qualità dei nuovi innesti Marchionni e Zanetti, prefigurando un possibile rientro alla base di Palladino e Mirante. "Alessio Secco è uno molto in gamba e sta lavorando per completare l'organico con un paio di rinforzi importanti". Capello svela di aver incontrato nei giorni scorsi alcuni emissari del Real Madrid, intenzionati a portarlo in Spagna assieme all'ex Ds romanista Baldini: "E' vero, però,  a loro, come a tante altre squadre che mi hanno cercato,  ho sempre ripetuto che mi sento un allenatore della Juventus. Tra queste c'era anche l'Inter, che mi ha cercato quattro o cinque volte con il suo presidente in persona. Prima dell'ultima partita di campionato mi ha fatto chiamare dicendomi che non se ne faceva più niente, inventandosi la scusa che era scoppiato lo scandalo. Siccome non è la prima volta che accade ho avuto l'impressione che a Moratti piaccia fare l'allenatore". Capello allenta il mascellone e saluta. Arrivederci al 15 luglio, al Centro Sisport ed in Serie A.  

di: corsivo79

Messaggio N° 1856
Tag: Scienza
01-06-2006 - 12:59

Il Canto degli iceberg

 



Ma voi lo sapevate che gli iceberg emettono delle particolari melodie e dei canti a dir poco inquietanti ???
Sono suoni non udibili all'oreccho umano a causa di frequenze molto basse e registrabili esclusivamente con apposite apparecchiature.
Questi segnali acustici non sono una prerogativa innata degli iceberg, ma rappresentano il risultato dell'elevata pressione dell'acqua che penetra nelle crepe e nelle fessure del ghiaccio.
Sembrano a volte dei lamenti, quasi come se questi giganteschi blocchi di ghiaccio partecipassero con sofferenza all'innalzamento della temperatura della Terra, rendendocene partecipi.

di: julia974

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