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Messaggi del 16/11/2006

Messaggio N° 2012 16-11-2006 - 22:09

Brasile, modella muore per anoressiaAlta 1,73 pesava appena 40 chili

Muore a 21 anni Ana Carolina Reston...morta di anoressia era 1,73 per 40 kg di peso..una modella che aveva un unica ossessione quella del cibo...quel lavoro che la rendeva schiava del suo corpo..
Diventata modella a 13 anni..un lavoro tanto amato ma che infine l'ha portata alla morte..la cugina dice di lei:"mangiava poco e quando lo faceva correva in bagno (a vomitare), non le piaceva sentirsi dire mangia"

Dal mondo della moda a quello della vita comune quante ragazze e ragazzi (i maschi ne soffrono anche se in modo minore delle donne) soffrono di disturbi alimentari...tra le cause  ci sono le mode date dai mas media, il perfezionismo nel avere il corpo dei propri sogni,problemi nella vita privata "famiglia, amici, fidanzatini"

immagine
Dal sito del ABA ho ripreso questo paragrafo che vi metto qui leggete bene:

COSA SONO ANORESSIA, BULIMIA ED OBESITA'?Cosa sono i disturbi alimentari?
Malattie gravi che si servono del corpo, che viene colpito duramente nelle sue funzioni elementari, per esprimere una sofferenza profonda.

ANORESSIA
L'anoressia di solito inizia con una dieta al fine di migliorare la propria immagine.
Comporta il drastico rifiuto del cibo allo scopo di perseguire un ideale di magrezza irraggiungibile: la persona anoressica non si sente mai magra abbastanza.
Il corpo, ridotto all'osso, si fa teatro di una sofferenza interiore che le parole non riescono a dire. L'anoressia cela un profondo disagio che si tenta di mettere a tacere attraverso il controllo ossessivo delle calorie e del peso.
L'anoressia colpisce duramente il corpo, lo attacca nelle sue funzioni vitali e può condurre a gravissime conseguenze fisiche quali insufficienza renale, osteoporosi, alterazioni cardiovascolari, perdita dei denti e dei capelli.
Di anoressia si può morire.

BULIMIA
La persona che soffre di bulimia ha una bassissima stima di sé che deriva da un profondo vuoto interiore. Nel disperato tentativo di riempire questo vuoto è costretta, al di là della sua volontà, ad ingerire enormi quantità di cibo.
Il senso di colpa che ne deriva, costringe ad escogitare pericolose condotte eliminatorie quali vomito autoindotto, abuso di lassativi e diuretici.
La bulimia non è chiaramente visibile come l'anoressia, ma ha conseguenze altrettanto devastanti sulla vita e la salute di chi ne soffre.
Nella bulimia, quella che si instaura con il cibo, è una vera e propria dipendenza paragonabile a quella che lega il tossicodipendente alla droga.

OBESITA'
L'obesità rappresenta una vera e propria ”malattia sociale” che interessa tutte le fasce d'età, anche quelle pediatriche.
Come nella bulimia, anche nell'obesità si istaura una vera e propria dipendenza dal cibo, usato come “soluzione magica” alle difficoltà esistenziali e come “anestetico” rispetto al dolore.
La persona obesa non mette in atto condotte eliminatorie e, per questo, vede il suo corpo aumentare di peso fino ad ammalarsi.
Spesso l'obesità rappresenta una barriera difensiva che la persona erige per proteggersi dalla sua depressione.
Il cibo assume così la funzione di “farmaco antidepressivo”.

Anoressia, bulimia e obesità esprimono, in modo diverso, una disperata fame d'amore.

Il dramma familiare
I disturbi alimentari sono malattie che creano all’interno della famiglia un grave e doloroso disorientamento che spesso alimenta un circuito emotivo fatto di paure, rabbia, preoccupazioni, senso di colpa e solitudine. I genitori non capiscono e non si sentono capiti. Il loro dolore, il loro dramma rischia di rimanere chiuso tra le pareti domestiche, attivando dinamiche intrafamiliari spesso colpevolizzanti, collusive e di rinforzo del sintomo stesso. Anoressia, bulimia ed obesità sono malattie gravi che pongono drammaticamente i genitori di fronte all’evidenza di una sofferenza esibita attraverso il corpo e attraverso una serie di comportamenti difficili da comprendere e gestire. Una sofferenza che tocca ciascuna famiglia nella sua specificità e ciascuno dei suoi membri nella sua particolarità: uno per uno. Sarebbe semplicistico dire che una famiglia è malata, sarebbe come accettare che la famiglia è un tutt’uno, senza le particolarità di ciascuno, senza la sua specificità.


per parlarne assieme vi consigliamo il forum Controllare la fame, forza o debolezza?


scritto da elfo86f

Messaggio N° 201116-11-2006 - 10:55

SMS SENZA RISPOSTA....CHE TRAGEDIA!



Quelli che non rispondono ai messaggi, né e-mail, né SMS né segreteria telefonica, appartengono a cinque categorie: (ricordate il MEDIO): Maleducati, Espliciti, Disorganizzati, Incasinati, Onesti.


- Maleducati: categoria in espansione: sono quelli che non hanno ancora capito che la comunicazione impone dei doveri: ad una richiesta ragionevole deve seguire una risposta, possibilmente rapida. Non è ammesso il silenzio, che fa nascere i dubbi più strani…(”avrà ricevuto il messaggio?” “avrà il telefono acceso?” “non sarà successo qualcosa?”) Fino all’inevitabile “lo rimando!” la massa dei messaggi in arrivo perciò aumenta e il maleducato riceve la giusta punizione.

- Espliciti: vogliono farti capire che non conti nulla, e ci riescono coprendoti di silenzi. Questo è il sistema preferito dai capi e dalle belle donne. Ma quando le cose cambiano (il capo perde potere, la fanciulla perde il fidanzato) l’esplicito si rende improvvisamente conto di quant’è irritante mandare messaggi che cadono nel vuoto.

- Disorganizzati: accumulano SMS, messaggi in segreteria, e-mail pensando “rispondo domani”. Ogni volta che aprono l’inbox, vedono 378 messaggi e vanno nel panico. Dopo 20 giorni il disorganizzato ti risponde “si” oppure “no”. Naturalmente non puoi ricordare cosa gli avevi scritto, quindi rimani in uno stato di perplessità notevole.

- Incasinati: sono disorganizzati in stato terminale. Riescono a richiamarti solo ed esclusivamente dopo che gli hai fatto squillare a vuoto il cellulare. Capisci dalla telefonata che sono molto concitati, ma non capirai mai perché.

- Onesti: sono dei pezzi di pane e non rispondono per timore di offenderti. Pensano che il silenzio è il male minore. Se un amico vi manda 6 SMS al giorno (“colazione alle 9.00?” “pizza sabato?” “cinemino domani?” “pranzo al baretto?” “un caffè stasera?” “sesso subito da te?”) non volendo rispondere NO ogni volta, si sceglie un pietoso silenzio. Per ogni onesta che non risponde c’è un ossessivo che continua imperterrito a spedire una pioggia di SMS.


Ma del resto... si sà! Dio li fà e poi li accoppia.

scritto da: cassetta2

Messaggio N° 2010 16-11-2006 - 10:39

ABBIAMO PERSO LA SPERANZA?


Un tempo esistevano speranza e fede alla base di generazioni che si sono succedute fino all'inizio dell'industrializzazione e per l'appunto con il progresso industriale l'uomo ha lentamente reso possibile un cambiamento etico e sociale sbagliato, volto a credere nella sua onnipotenza .

Abbiamo permesso di essere tasselli di una macchina burocratica che influenza pensieri, sentimenti e gusti facendo si che ogni vantaggio sia rivolto ai paesi ricchi maggiormente influenti sulla scala sociale di un sistemaburocratico che ormai è padrone di tutto mettendo la cività umana sull'orlo di un disastro ecologico-nucleare.
Un tempo si parlava di amore,rispetto poi la politica iniziò a muoversi e a scendere a compromessi.almeno apparentemente,a patto da permettere l'espansione del progresso per il vantaggio di tutta la comunità,facendo persino pensare che fosse migliore di qualunque religione,perchè avrebbe permesso l'esistenza terrena di una città divina attirando persino l'attenzione di parecchi fedeli. Praticamente nella ricerca di maggiore energia,vitalità e speranza per il raggiungimento dello scopo terreno deviando l'equilibrio mondiale è stata smarrita l'etica su cui era stata fondata la concezione dell'esistenza umana volgendo l'ago della bilanca solo su un lato , quello del possesso e dell'avere e tutte le cognizioni che ne derivano.

Non voglio intendere che con il progresso , i mutamenti globali e tecnologici abbiano distorto l'essenza stessa della vita, ma con esso l'essere umano doveva essere in grado di guidare la popolazione verso un etica sociale e religiosa alla pari con la sua espansioneimmagine fin dall'epoca in cui era in atto tale cambiamento.
Ormai sono piena di dati in cui ogniuno ha testimonianza delle conseguenze di cio' che è stato fatto,ma neanche ci si cura piu di tanto, inquanto ci siamo affidati a leader politici che a loro volta non si danno da fare piu di tanto..Avro' fatto la scoperta dell'acqua calda, ma le campagne che si stanno facendo per scongiurare  imminenti catastrofi diano solo un impressione dell'interessamento dei potenti, ma pare sia sempre piu una mossa volta al proprio interesse . Dopotutto cosa ci si aspetta da un sistema sociale,che con il progresso ha permesso il fondamento dell'egoismo alla base dell'esistenza umana dove ogniuno raggiungendo la massima libertà è concentrato solamente dagli interessi privati senza aspirare a nessun mutamento (miglioramento) da preferire una catastrofe ai sacrifici. Abbiamo fallito la grande promessa?
Io non riesco ad accettarlo e non voglio crederci,
possibile che l'istinto di sopravvivenza non abbia nessun incentivo per fare si che le popolazioni reagiscano?

Prendano coscienza di un fondamento etico sbagliato invece di usarlo come un discorso futile quando non si ha nulla da dire a tavola o a un bar....

Che la speranza abbia cessato di esistere?
scritto da : mitica11

Messaggio N° 2009 16-11-2006 - 10:17

My room key, please....



immaginePrima di lavorare in un albergo a Venezia, non avevo la più pallida idea di che mondo si celasse dietro una porta smerigliata in vetro di Murano.... Pensavo alle mie, di esperienze nei vari hotel.... "Scusi, buongiorno, mi dà la chiave della 208" ... Ed era tutto!. Da sempre la figura del portiere d'albergo mi incuteva un timore quasi reverenziale... Tutto elegante, incravattato, guai a disturbarlo, che era sempre impegnato a fare qualcosa! Ho sempre creduto che più le stelle dell'albergo aumentano, più la clientela diventa esigente.... Della serie "Pago, quindi pretendo" (e mi frego pure l'accappatoio dal bagno)... Inizialmente ho fatto la gavetta in un 4 stelle a due passi (di numero) da Piazza San Marco.... E tutti i clienti in arrivo a lamentarsi di non riuscire a trovarci facilmente! Alla centesima lamentela, ho avanzato la proposta di mettere un cartello col nome dell'hotel e tanto di freccia sulla facciata della Basilica, ma me l'hanno bocciata.. Anti-estetico. Come se le eterne impalcature di restauro  abbellissero, invece, il salotto più famoso del mondo! Scoprono la Basilica e ..zac, ricoprono il Palazzo Ducale, e poi sotto con il Campanile, col risultato che se vuoi fotografare la piazza senza le impalcature, devi aspettare almeno 10 anni e poi fare un collage dei singoli monumenti.
.
Dopo una breve parentesi al "Cà Abbiocco", sono approdata all'attuale lavoro..... Medie dimensioni, considerevole mole di lavoro (che non interferisce coll'oretta quotidiana di cazzeggio su Internet), clienti che vengono tenuti a "bada" sempre con gentilezza e professionalità (pugno di ferro in guanto di velluto).... E ci scappa pure la risata! Quando, ad es, la vecchietta americana "tromba" deve partire la mattina presto e mi chiede se le calli sono sicure, se non verrà aggredita.... Cosa vuole, signora, al massimo le portano via la valigia e magari le fanno pure un favore visto che si e' portata dietro mezza casa. E le telefonate dei clienti, che mi chiedono se l'hotel e' dotato di parcheggio e quale direzione seguire.... Dunque da Piazzale Roma guidi sempre dritto, attento quando arriva sul Ponte degli Scalzi, non metta la seconda, che le muore la macchina.... Oppure il cliente inc...to che telefona dalla stanza "Insomma, che razza di hotel e' questo? Non funziona la tv, non si accende la luce" dopo che tu gli hai pazientemente spiegato che la tesserina che gli consegni non serve per la raccolta punti della Coop, ma per inserirla nell'apposita fessura. Si chiama uso intelligente e ponderato dell' elettricità. Una volta ci sono pure cascata.... All'ennesima segnalazione ("La luce resta accesa pochi secondi, poi si spegne") corro in stanza e armeggio col salvavita, imprecando come uno scaricatore di porto (tanto, loro erano tedeschi)... Ad un tratto, colta da dubbio improvviso, verifico la posizione della tessera..... Ma noooo!!!!! Ma allora pensate ai cavoli vostri, quando vi spiego la procedura al check in? Ma devo gesticolare come una hostess  in fase di decollo, perchè stiate più attenti? Ma se vi dico che la tesserina deve rimanere nell'apposita fessura se volete avere l'elettricità, ci siete o ci fate? Alla fine, seccatissima, me ne vado e loro, contriti "Siamo proprio stupidi! Ci scusi!" Beh, che dire: mi hanno fatto tenerezza... Anche le receptionist hanno un cuore!

scritto da: : samanta27dgl



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