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Messaggi del 03/12/2007

Messaggio N° 2434 03-12-2007 - 20:59

Fiction... anche troppo fiction

Mi ero astenuto da ogni commento in occasione della fiction su Dalla Chiesa con grande fatica; c’ero riuscito per cinque puntante con quella su Totò Riina, ma adesso qualcosa la voglio dire.

Per prima cosa, vorrei capire perché il regista ha preferito girare il film altrove? nessuna delle scene che avete visto, sottolineo NESSUNA è stata girata tra Palermo e Corleone. Pensate, quando ho visto la ricostruzione dell’attentato al primo magistrato vittima di mafia Pietro Scaglione, procuratore della Repubblica  e del suo autista (5 maggio 1971), mi sono venute le crisi di identità, ho pensato che mi fossi rincoglionito, si perché il luogo in cui avvenne l’omicidio fu davanti il cimitero dei Cappuccini, che dista circa duecento metri da dove sono cresciuto. Mi sono chiesto ma è possibile che la via dei Cipressi, una strada così stretta, nel film sia diventata così enorme? Nessuna paura, era soltanto un altro posto. Mah!

Proprio la scelta di altri luoghi anziché quelli dove i fatti avvennero, mi fa pensare male, come a dire, che a Palermo non si può girare un film di mafia…

Poi passiamo al super poliziotto Schirò, nato e cresciuto a Corleone  insieme a Riina. Bene, cioè male! Trattasi di un’ invenzione della produzione, in effetti almeno cento servitori dello stato morti per mafia erano pochi (il numero totale dei morti per mano della mafia sono circa 5000), serviva per forza inventarsi un altro eroe?

Per non parlare delle ricostruzioni, un film per niente coraggioso che non parla degli intrecci politici con la mafia. Si cita soltanto l’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino, ma per il semplice fatto che è stato uno dei pochi politici condannati con sentenza definitiva per mafia. S’intravede la figura di un onorevole, che non viene chiamato per nome, il riferimento è a Salvo Lima, democristiano ucciso dalla mafia, ma mai condannato per il reato di mafia, perché morto prima dello svolgimento del processo che lo riguardava. Ovviamente tecnicamente, in questi casi non può dirsi che era mafioso perché mai stato condannato con sentenza definitiva. Il film ovviamente mancando di coraggio se ne guarda dal nominarlo. Tra i politici credo che ne manca un altro, un certo senatore democristiano con la gobba, che è stato assolto perché mafioso fino al 1980, no signori non sono pazzo questo recita la sentenza che lo assolse. Bene, cioè male! Anche di questa figura non risulta traccia. Forse perché il film non vuole dispiacere nessuno? E che cazzo non fatelo allora.

Passiamo al punto più importante, la ricostruzione del personaggio Toto Riina, bravo marito, padre premuroso, però mafioso spietato, disegnato come un uomo che si è trovato quasi obbligato a dovere diventare mafioso, perché aveva vissuto nella miseria. Diciamo una sorta di eroe. Questo ovviamente è un messaggio negativo che la fiction da.

Riassumendo, la serie manca di coraggio, i luoghi non rappresentano la realtà, ed infine rischia di creare un mito dietro la figura del mafioso. Scialbo. Senza voto.

Scritto da: consal

Messaggio N° 2433 03-12-2007 - 10:10

............ed ora pubblicità!!!

Televisore, film in visione, stop, pubblicità:

Appare Desdemona Lioce, indossa un vestito sexy, in mano impugna una pistola e mentre s'intravedono le sue gambe, con voce suadente e sensuale ne decanta le caratteristiche tecniche.

Zapping.....

Omar ed Erika, rincorrendosi tra cucina, garage e bagno, loro, i teneri amanti, ci ricordano felici che tra poco è la festa della mamma, loro, consigliano un set di coltelli da cucina con manico in madreperla..... il sangue risalta meglio.

Zapping......

Marco Ahemetovic con, alle spalle, uno splendido centro residenziale seduto su una fuori serie da 300 chilometri orari pubblicizza e consiglia di fare strike con i pedoni, solo, dopo aver bevuto una bottiglia di whisky invecchiato 12 anni.

Zapping......

Donato Bilancia seduto nella prima classe di un treno lucidando la sua 38 special consiglia: Tranquilli si viaggia sicuri con questi treni.

A fatto scalpore un " imprenditore", Alessio Sundas, del mondo dello spettacolo il quale si  appresta a chiudere contratti come sponsor di marche di prodotti diversi o quali scrittori di libri, con tutti questi personaggi conosciuti dall'opinione pubblica per fatti di sangue che li hanno portati alla ribalta delle cronache.

Quale occasione migliore per l'AGENTE Alessio Sundas che vede in loro le prossime "vedette" di spot pubblicitari oltre all'inserimento in vari contenitori domenicali con lo scopo di aumentare l'audiances e fare soldi.

La legge italiana non prevede l'allontanamento o il divieto, per chi colpito da reati penali, di svolgere attività di spettacolo o di cultura, vedi i vari brigatisti che nelle università sono tornati a parlare con i ragazzi, e  tanto meno esiste una legge che vieti ad un agente pubblicitario l'utilizzo d’ogni cosa o persona che possa fare scalpore, vedi il famoso fotografo Olivieri e le sue pubblicità.

Il perbenismo e l'ipocrisia in questi eventi la fanno da padrone, addirittura il caro Mastella ha inviato, solo dopo che questa cosa, ha acceso gli animi della gente, ispettori del Ministero a controllare l'operato dei giudici d’Ancona.

Buffonate da bar.

Parliamo di contratti da 40.000 euro su pubblicità di una linea di jeans e accessori marcati ROMJEANS e di libri da scrivere, dall'agente pubblicitario sono stati interpellati anche la Franzoni, Raffaele Sollecito, Alberto Stasi, Amanda Knox e Patrik Numumba, dai quali aspetta risposte in merito.

Sinceramente a tutti i perbenisti che oggi indignati lamentano un modus facendi assurdo, posso solo dire alla romana maniera " un ce ne pò fregar de meno" vorrei ricordare loro che, in altre vicende passate, tutto ha continuato a proseguire senza indugi, il calcio con i suoi morti ammazzati e le vicende di teppismo non hanno bloccato o fermato il calcio definitivamente ma solo piccole soste giusto per tappare la bocca alla gente, gli americani dopo l'11 settembre coniarono a pennello la famosa frase "show mast go on" - lo spettacolo deve continuare -  dopo tutti gli atti di pedofilia ancora le leggi in materia sono ...come dire.... garantiste e poco efficaci, il sabato sera le stragi post discoteca continuano e nessuno fa nulla, quindi perché indignarsi per questo?????

In tv vediamo veline e presentatori vari colpiti da Vallettopoli tranquillamente continuare a fare spettacolo, Kate Moss, l'indossatrice, dopo esser stata beccata, più di una volta, con il naso nella cocaina continua imperterrita a fare pubblicità..... e tutto il mondo tace.

All'ipocrisia non c'è fine.

Uniche vittime di questi indelicati, ingiusti e crudi atti di "successo & soldi" sono e restano sempre i familiari dei morti e le vittime stesse di queste persone che, una politica cieca, aiutata da un’inconsistente e latitante certezza della pena, porta a diventare, ironia della sorte, questi criminali quali opinionisti, subrette o sponsor ufficiali di marche importanti.

Steven Spielberg, regista del famoso film "lo squalo" se oggi decidesse di fare un nuovo episodio, potrebbe intitolarlo " Alessio Sundas ", credo farebbe più effetto di uno squalo bianco a denti insanguinati in cartellone.

Ci aggiorniamo amici... ci aggiorniamo!!!     Scritto da:il.corsaro.nero

 


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