Mentre i cumuli di rifiuti ingombravano le strade tutti hanno cercato di trovare i colpevoli per questa situazione che altro non è che la degenerazione di una situazione che dura da anni e ogni tanto, per ragioni da capire, si ingigantisce e diventa emergenza.
Fra le "diverse cause" che sono alla base dell'emergenza rifiuti in Campania, il leader di An, Gianfranco Fini, sottolinea in particolare "la perdurante miopia e la lunga stagione di uno pseudo-ecologismo, di cui è simbolo Pecoraro Scanio e che è contrario a qualsiasi intervento". 8 gennaio - AliceNews
Ma la questione è che Alfonso Pecoraro Scanio non avrebbe mai dovuto essere nominato ministro. (...) Da ministro tuttavia la sua possibilità di fare disastri è aumentata in modo esponenziale, come dimostra lo la sua terra, la Campania, sommersa dalle immondizie. Una crisi di cui lui porta grandissime responsabilità, essendosi opposto in tutti i modi alle uniche soluzioni possibili (discariche e termovalorizzatori), in cambio delle quali offriva utopie e vacue parole. (...) Lui parla di «superarli», di «differenziarli» (la mitica «raccolta differenziata», un mantra nel suo eloquio), addirittura di «seguirli dalla culla alla tomba» (giuro, l’ha scritto nel suo blog), ma mai di eliminarli. 10 gennaio - Il Giornale
Anche in occasione dell'emergenza rifiuti, il ministro dell'Ambiente è stato sfortunato. Un capro espiatorio. (...) Pecoraro viene liquidato, certo ingiustamente, come un epigono minore di Mario Merola. Un poco è anche colpa sua. 8 gennaio - Corriere della Sera
Solo per citarne alcuni. I Verdi sono dipinti come i colpevoli della crisi in Campania, loro che non hanno voluto gli inceneritori, cattivi!
Ma allora proviamo a rileggere il post di Beppe Grillo: Si è aperta la caccia al Pecoraro Scanio. E’ lui il colpevole. Non Bassolino, non la Jervolino, non i presidenti del Consiglio degli ultimi quindici anni, non la Camorra, non le imprese del Nord che hanno smaltito i rifiuti tossici in Campania per risparmiare, non chi ha preso i miliardi di euro dalla Comunità Europea per opere mai realizzate, non le municipalizzate politicizzate, non i partiti, non la giunta regionale, non le giunte provinciali, non i sindaci contigui alla criminalità organizzata, non chi non ha permesso la raccolta differenziata, non i magistrati che non hanno indagato, non i giornalisti che non hanno denunciato, non i parlamentari campani che stanno a Roma, non le ASL, non chi deve controllare i prodotti alimentari, non chi deve controllare l’inquinamento dell’aria. La colpa è dei Verdi, di chi vuole acqua pulita, aria pulita, carne, uova e mozzarella senza diossina. La colpa è di chi vuole un parco, un albero, una spiaggia senza liquami, depuratori funzionanti.
Ci rendiamo conto che siamo al paradosso. Chi vuole affrontare il problema dei rifiuti alla base, cioè cercando di crearne di meno, di riciclare fino al 90% in modo da doverne incenerire pochi e con meno danni possibili per le persone che vivono vicino a queste fabbriche di tumore sono i colpevoli delle masse di rifiuti in Campania?
E allora ha ragione Jacopo Fo quando dice che: Cioe’ si accusano le poche persone che si sono battute per soluzioni reali di essere i colpevoli dell’emergenza monnezza. Ci e’ sembrato di essere in un film di fantascienza sentendo le bordate lanciate contro gli ecologisti dagli emissari della Casa delle libertà e addirittura esponenti del centro sinistra (ci duole molto per la posizione assunta da Di Pietro! Che prima scrive di essere contro gli inceneritori e poi accusa i verdi per il fatto che non ci siano.).
Quindi (se sei arrivato fin qui a leggere sei un mito) vorrei chiarire che: - Non e’ colpa dei verdi e degli ecologisti se non si e’ realizzato quasi nulla sulla raccolta differenziata; - Le discariche sono state gestite male, posizionate in luoghi che i tecnici avevano qualificato geologicamente e ambientalmente non opportuni solo per favorire qualcuno. - Non si e’ fatto quasi nulla per limitare il fenomeno delle discariche tossiche della camorra che ha portato a un livello di diossina ad Acerra quasi doppio che a Seveso quando fu evacuata.
Scitto da: kudablog
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