RIMINISUDBLOG

NON ABBIAMO PAURA DEGLI IMMIGRATI MA DEI NOSTRI POLITICI...

NON ABBIAMO PAURA DEGLI IMMIGRATI...MA DEI NOSTRI POLITICI CHE NON HANNO SAPUTO E CHE NON SANNO GOVERNARE L'IMMIGRAZIONE E LA NUOVA SOCIETà MULTIETNICA...abbiamo paura dei furbetti che campano sulle disgrazie altrui e che fanno degli immigrati e della miseria un business accaparrandosi prelibatissimi fondi pubblici...hai presente la monnezza stile tangentopoli della gestione dei fondi per la cooperazione internazionale???aBBIAMO PAURA DELLA VORACITà E DELL'APPETITO INSAZIABILE DI CERTE ORGANIZZAZIONI CONTIGUE AL POTERE CHE TEORIZZANO IL DIRITTO DI RUBARE FONDI PUBBLICI IN NOME DI DIO E NON SI FERMANO DAVANTI A NULLA..ci terrorizzano poi quei compagni che vivono a tre metri dal suolo e che inseguendo velleità di rivoluzione lavorano attivamente per rendere ingovernabile il sistema dimenticando la lezione della storia e la nascita dei totalitarismi con i gulag e i campi di sterminio,che invocano la rivoluzione globale ma vanno ancora a chiedere i soldi della paghetta a mammà e si parcheggiano in comode università a spinellarsi e a trombare studentesse sconvolte in crisi di identità..E poi non ci fa dormire il pensiero di quei politici di professione di destra e di sinistra diventati cinici e iperrealisti,che si occupano solo di conservarsi posto e privilegi perchè sanno che alla fine il popolo è e resterà ancora per un pezzo"BUE" e che senza di loro non sa come fare...Temiamo un paese dove il livello di corruzione è ancora da repubblica delle banane e dove si premiano metodicamente i raccomandati dai partiti e dalla chiesa e si mandano i meritevoli e i cervelli all'estero..Ci fa paura la strategia dell'interdizione praticata da tutti i partiti per cui non conta la soluzione del problema ma il danno che può fare all'avversario e il vantaggio che può dare a te..Ci fa paura una scuola dove non c'è un cane che parli o sappia insegnare l'inglese e una capitale del turismo come Rimini dove solo il 10% degli albergatori sa utilizzare internet per suo business...Temiamo gli uffici pubblici dove si prendono fior di stipendi ma dove per trovare uno che lavora bisogna affidarsi al mago Otelma...E via incazzandosi con poche speranze..Abbiamo molti amici senegalesi e rumeni e albanesi e li apprezziamo perchè sono in gamba,ma ciò non toglie che in un paese sgangherato come il nostro la costante delle intercettazioni telefoniche sulla criminalità forestiera è:-ma come sono fessi questi italiani,ma che leggi di merda hanno...qui possiamo fare quello che ci pare...-
Si,avete ragione..a volte mi prende la sindrome del predicatore...ma poi mi passa...

compagni buonisti e zuzzurelloni:quanto date voi??

le minacce ci fanno arrapare....

...tempo fa abbiamo scritto che ci sono luoghi dalle nostre parti e dintorni nei quali si fa sesso a pagamento...confermiamo...e ci sono anche luoghi nei quali si incontrano le persone per prendere accordi su prestazioni sessuali a pagamento che si svolgono nei successivi 15 minuti,giusto il tempo per farsi dare le chiavi della camera dal portiere...tutto questo va avanti da decenni sotto gli occhi di tutti,tutti sanno e nessuno batte ciglio...e noi non ci scandalizziamo più di tanto del fatto;è la solita situazione impapocchiata all'italiana della serie si fa ma non si dice..pace..come dice amaro un amico con importanti responsabilità in regione nella sicurezza:-la tua colpa non è quella di aver fatto zone a luci rosse..ma di averle proposte pubblicamente-e vabbè..prendiamo atto che le RED ZONE a Rimini esistono da lunga pezza purchè non se ne parli..messaggio ricevuto..a noi interessava solo ingenuamente dimostrarlo per sostenere la nostra richiesta di RED ZONE ufficiali nelle quali fare convergere le lucciole romene contro le quali questa estate non si poteva agire in quanto cumunitarie.Poi è successo che un abituale frequentatore di questi luoghi, pakistano,prostituto e spacciatore,è stato trovato morto nel rudere della bolognese(forse ucciso) e la faccenda si è complicata.La "Voce" ne ha parlato e i Carabinieri che già erano sul pezzo hanno serrato le indagini mettendo l'ambiente sotto pressione.E a questo punto a qualcuno,che si è sentito tirato in ballo, è venuto in mente di fare minacce e ha mandato a dire tramite un tirapiedi ad alcuni testimoni senza tanti mezzi termini frasi del tipo :-se salta fuori la storia del sesso a pagamento dentro al.....LUI ti rovina-E qualcuno dice che hanno cominciato a girare facce strane nei paraggi,di quelle pronte a fare a cazzotti per niente...e in una zona dove sono molti ad arrotondare lo stipendio spacciando non ci vuole nulla a lasciare una bustina nel bagno per inguaiare un titolare...è così che vanno le cose...
Questo post è come una raccomandata con data certa..come se fosse da un notaio...resta qui in eterno e se succede qualcosa a qualcuno sarà una prova(c'è anche la foto..).
Naturalmente anche chi scrive è stato tirato in ballo per il post pubblicato qui tempo fa...ma questo non è un grosso problema perchè a quelli come noi le minacce fanno solo arrapare,sorry...ci vediamo alla prossima.
CZ

ROMA:PROSTITUZIONE E RIFONDAZIONE

MASSIMILIANO SMERIGLIO SEGRETARIO ROMANO DI PRC
DA LA REPUBBLICA
"Pene severe e parchi del sesso
per strappare le donne al racket"
Massimiliano Smeriglio
«Le telecamere sulle strade del sesso a pagamento non risolvono il problema. Noi di Rifondazione l´abbiamo sostenuto sin dall´inizio
e ora il fatto che sulla Salaria le prostitute siano tornate in massa - ma sarebbe meglio dire che non se ne sono mai andate - lo dimostra. Bisognerebbe avere più coraggio, evitando di dare risposte esclusivamente mediatiche, che ascoltano solo la pancia della gente. Una classe dirigente ha prima il dovere di spiegare ai cittadini la complessità di una questione tragica e delicata come il racket delle donne e delle bambine; quindi, ha il dovere di affrontarla in modo laico e aperto. Con decisione e senza condizionamenti. Ma dubito che nella città di Roma sia possibile». Parola di alleato non sempre comodo e spesso, anzi, poco accomodante: ovvero, Massimiliano Smeriglio, segretario cittadino del Prc che su alcune delle emergenze della capitale, a cominciare dalla prostituzione, non ha mai risparmiato critiche alla giunta Veltroni.

E secondo lei quale sarebbe la soluzione laica e aperta per fronteggiare un fenomeno che a Roma sta raggiungendo il livello di guardia?
«Due, a mio parere, i punti essenziali. Da un lato occorrerebbe stanziare più fondi per l´assistenza e il reinserimento sociale delle ragazze e delle minori vittima di racket, prevedendo norme e pene più severe contro le nuove forme di schiavitù. Dall´altro, si potrebbe costruire con chi decide di dedicarsi a questo mestiere - spesso è il caso dei trans - un percorso di concertazione, partecipazione e consenso per individuare insieme all´amministrazione delle zone dove poter esercitare liberamente la professione».

Detto da uno di Rifondazione fa impressione: i parchi del sesso sono sempre stati visti dalla sinistra come il fumo negli occhi. Quando, circa due anni fa, l´allora prefetto Serra provò a proporli s´infuriarono tutti, anche e soprattutto nel suo partito...

«Infatti non è una ricetta da sinistra, ma il tentativo di governare le contraddizioni che la città pone. Per il bene di tutti. Qui è in ballo la sicurezza a 360 gradi, dei romani ma soprattutto delle migliaia di bambine di 12-13 anni che ogni giorno vengono prelevate dall´Albania, dall´Ucraina, dalla Nigeria con il miraggio di un lavoro normale e, una volta in Italia, vengono invece segregate, picchiate e costrette a prostituirsi. Sul tema della legalità resto convinto che la risposta non può essere il raid, il colpo di scena che tiene banco sui quotidiani per due giorni e poi basta, tutto passato, dimenticato, come se il problema fosse risolto».

Allude alla questione dei lavavetri?
«Credo che Roma abbia ben altre priorità: l´emergenza abitativa, la precarietà, la sicurezza nei cantieri...».

Però insisto, a sinistra non saranno contenti della sua proposta di creare dei quartieri a luci rosse...
«Non ne sono tanto sicuro. Già Livia Turco aveva pensato a forme cooperative su spazi e con modalità da individuare insieme alle associazioni delle lavoratrici e dei lavoratori del sesso. È sicuramente molto meglio delle telecamere e delle multe: un palliativo che tra l´altro non funziona. Tuttavia mi rendo conto che, nella città di Roma, questa cosa è difficile da realizzare per i noti e millenari motivi. Non è un caso se, lontano dal Vaticano, altre metropoli ben più avanzate della nostra la sperimentino con successo da decenni».
(04 settembre 2007)

RIMINI:DISCO VIOLENTA CON LE DONNE...

SOPRA L'ARTICOLO DEL CORRIERE SUI CORSI DI AUTODIFESA DELLA PROVINCIA

DOV'ERA LA SICUREZZA DEL LOCALE?PERCHE' NON HA BLOCCATO IMMEDIATAMENTE I VIOLENTI?PERCHE' NON ESISTE ALL'ESTERNO UN SERVIZIO DI PREVENZIONE CHE EVITI QUESTI EPISODI?
CHI SONO QUESTI ANIMALI E COSA PENSANO DI LORO GLI AMICI DEL BAR??
Ragazza presa a pugni fuori dalla discoteca Ecu di Rimini, intorno alle 4 di notte di sabato. Una giovane è stata aggredita insieme al fidanzato., da due coetanei cattolichini: colpita da un pugno violento in viso, è stata trasportata all'Infermi per frattura nasale .
Rimini, 26 novembre 2007 - Colpita da un cazzotto in piena faccia che le ha fratturato il naso. Vittima, l’altra notte una giovane riminese, aggredita insieme al fidanzato da due ragazzi con i quali avevano protestato perchè stavano facendo pipì davanti all’ingresso della discoteca Ecu. Il colpevole, un cattolichino, di 26 anni, è stato rintracciato da una pattuglia delle Volanti poco dopo e denunciato per lesioni.



A chiamare il 113 era stato lo stesso titolare del locale, poco dopo le quattro dell’altra notte. Una ragazza era stata aggredita proprio appena fuori dalla discoteca. I poliziotti delle Volanti erano arrivati in pochi minuti. La giovane, una riminese di 31 anni, aveva il volto insanguinato e tumefatto. Qualcuno l’aveva colpita al volto con un cazzotto talmente violento da spaccarle il naso. A raccontare come era andata, era stato il fidanzato.



Erano appena usciti dalla discoteca, aveva detto, e proprio all’ingresso avevano incontrato i due ragazzi che stavano facendo pipì quasi sulla porta del locale. Una scena poco edificante, e tutt’altro che igienica. I due fidanzati erano rimasti disgustati, e avevano chiesto a quelli che cosa stessero facendo, con un deciso tono di disapprovazione. Ma, invece di scusarsi e riallarciarsi i pantaloni, i ‘vandali’ li avevano mandati a quel paese senza fare una piega. Una parola tira l’altra, e un attimo dopo la discussione si era già trasformata in una sonora litigata. Prima erano volate le parole grosse, poi erano passati agli insulti, e, improvvisamente, era partito l’«attacco».



Uno dei due giovani si era scagliato contro la ragazza e le aveva mollato un violentissimo pugno in piena faccia, facendola sanguinare copiosamente. La coppia aveva chiesto aiuto all’interno del locale, ed era subito intervenuto il titolare. Gli aggressori, nel frattempo si erano allontanati. Ai poliziotti, i due riminesi avevano fornito però un’accurata descrizione del giovane che l’aveva colpito e dell’amico che era con lui, e gli agenti delle Volanti non ci hanno messo molto a rintracciarli, visto che erano ancora nei paraggi, sicuri che per loro sarebbe finita lì. Si tratta di due cattolichini, di 26 e 27 anni, e a colpire la ragazza sarabbe il primo, che dovrà ora rispondere di lesioni. La riminese è stata poi trasportata al pronto soccorso dell’Ospedale Infermi, dove i medici le hanno riscontrato un trauma facciale e la frattura del naso.