RIMINISUDBLOG

AUTODIFESA PER DONNE E POVERI CRISTI...5 EURO.

SI',QUELLI CHE NON HANNO L'AUTO BLINDATA E LA SCORTA,CHE NON HANNO L'AVVOCATO Nè IL REDDITO PER PERMETTERSELO,QUELLI CHE NON CONOSCONO NESSUNO E C'è SEMPRE QUALCUNO CHE LI DENUNCIA PERCHè LA LEGGE NON è CHIARA E NEL RATTEMPO GLI PORTA VIA ANCHE LA CAMICIA ..SENZA PARLARE DELL'AVVOVATO CHE CI VUOLE...ECCOME SE CI VUOLE..,QUELLE CHE QUANDO PASSEGGIANO PER LE VIE DEL CENTRO DA SOLE GLI SI AVVICINA/NO IL SOLITO O I SOLITI BIFOLCHI E GLI SPARANO INSULTI O APPREZZAMENTI O PEGGIO..PERCHè IN CENTRO DI SABATO,DURANTE LA "VASCA" NON C'è VERSO DI VEDERE UNO IN DIVISA,QUELLI CHE AL BAR DEVONO STARE ZITTI PERCHè IL PREPOTENTE IMPUNITO IN SEMILIBERTà DI TURNO LA FA DA PADRONE E FINCHè NON SCORRE IL SANGUE(IL TUO...)NESSUNO CI PUò FARE NULLA,QUELLI/E CHE NON SONO MOLTO SVEGLI E CHE NON STANNO INFORMATI E CHE GIRANO DA SOLI PER PARCHI E STRADE DI SERA O CHE NEL CONDOMINIO SONO SPILORCI(E RIGOROSAMENTE MASCHI) E NON PAGANO PER AGGIUSTARE IL TIRO DEL PORTONE O PER METTERE PIù LUCE O PER METTERE UN PULSANTE ROSSO CON UNA SIRENA(SICUREZZA??ECCHISSENE...),E PER IL RESTO AGGIUNGI TU...PER TUTTI QUESTI/E CHE DEVONO ASPETTARE CON FEDE IL 113 O IL 112 RIGOROSAMENTE DOPO LA VIOLENZA...MAGARI PREGANDO..è ARRIVATO DALLA CINA(LA TERRA DI BRUCE LEE) UN RIMEDIO MIRACOLOSO,ECONOMICO E PERFETTAMENTE LEGALE...LA MEZZA CUCCUMA DEL CAFFè....PIù UN CALZINO DA MONTAGNA NERO DA UOMO
COME FARE???SCRIVETECI E VI FORNIREMO IL MANUALE PER L'USO..NATURALMENTE GRATIS...ALLA PROSSIMA.

ITALIA OGGI.CRIMINALITA':RIMINI = 100 SU 103...QUASI MAGLIA NERA...

DAL RESTO DEL CARLINO RIMINI
Rimini, 10 dicembre 2007 - Siamo dei fenomeni nel campo dei fallimenti: 5° posto in Italia! E risultiamo messi malissimo quanto a criminalità: 100° posto su 103 province italiane. In cambio, pare aumenti il verde pubblico: dal 30° posto nazionale della classifica 2006 scaliamo la vetta sistemandoci quest’anno al 2° assoluto.
Verrebbe voglia di chiamare «Chi l’ha visto?» sia per il verde che per un crimine tanto dilagante da staccare Napoli e Palermo di parecchie lunghezze. E allora, con tutti i dubbi del caso, ci limitiamo a riferire i punti salienti del rapporto del qutodiano economico «Italia Oggi» sulla qualità della vita delle 103 province italiane, riferito all’anno 2006 (con raffronti sul 2005).



Intanto, la posizione in classifica generale: miglioriamo un po’ sul 2006: un 46° posto lode e senza infamia, ma sempre meglio del 58° del 2005 (59° nel 2004, 53° nel 2003). Oltre che con la misteriosa invasione di verde pubblico, il Riminese fa un figurone anche nel «Tempo libero», una delle otto categorie individuate dal quotidiano per definire la qualità di vita complessiva. Qui ci confermiamo in testa come l’anno precedente (non si parla di cifre assolute ma per 100mila abitanti).Siamo primi per palestre (1° posto anche nel 2006); al 10° posto per sale cinematografiche (8° nel 2006). Primo posto nella spesa per «trattenimenti vari» (1° nel 2005). Secondi per librerie (una conferma). Intorno al 20° posto per spesa media per spettacoli sportivi, teatrali e musicali. Quinti per spesa al cinema.



Criminalità: 100° posto su 103 province. Ultimi per «lesioni dolose»; 101° posto per violenze sessuali su minori di 14 anni (98° nel 2006); violenze sessuali su maggiori di 14 anni (103° posto, l’ultimo, una conferma); 98° per scippi e borseggi (confermato); 95° (era il 102°) per spaccio di stupefacenti; 97° per furti d’auto; 94° per furti in appartamento (78° nel 2006); 91° per truffe; 96° per rapine; 95° rapine in banche e uffici postali ogni 100 sportelli; 71° per reati di prostituzione, sempre per 100mila abitanti (eravamo ultimi nel 2006). Non tanti per fortuna i tentati omicidi (25° posto, 98° nel 2006, ma qui le cifre basse producono sbalzi notevoli); 75° omicidi dolosi; 53° omicidi colposi e preterintenzionali; sequestri di persona 27° (73° nel 2006); «altri furti» oltre quelli citati: 103° posto; estorsioni 86°.



Disagio sociale e personale. Siamo all’84° posto. Ma al 102° per infortuni sul lavoro (su 1000 occupati, idem nel 2006); al 59° per morti per tumore per 100 morti; al 34° per tentati suicidi; al 33° per suicidi; al 41° per tasso di disoccupazione giovanlie 15-24 anni; al 65° per divorzi e separazioni ogni 10mila famiglie; 73° per minori denunciati; al 69° (era il 68°) per «disabili ogni 1000 residenti». Alla voce «Popolazione» ci troviamo malmessi quanto a «densità demografica»: 97°, come nel 2006; al 56° per emigrati ogni 1000 residenti; al 32° per immigrati.



Servizi: 63° posto medio (peggiorati sul 2006, quando eravamo al 41°). Posti letto ospedalieri per 1000 abitanti: 32°; medici ospedalieri per posti letto: 63°; sistemi di monitoraggio dell’aria per 100mila abitanti: 75° (35° nel 2006); numero di sportelli bancari per 100mila abitanti: 2° posto (3° nel 2006) dopo Trento; 100° posto per numero di professori ogni 100 studenti di scuola superiore.



Ambiente: 30° posto assoluto (eravamo al 61° nel 2006). Già detto del verde pubblico, siamo al 22° per isole pedonali; 27° per piste ciclabili, 22° quanto a zone a traffico limitato; 41° per ettari di aree verdi ogni 10mila ettari; 21° per capacità di depurazione delle acque reflue; 66° per aziende certificate Iso 14000 ogni mille imprese censite; 37° per uso del trasporto pubblico (il che significa che l’Italia è proprio messa male); 47° per raccolta differenziata rifiuti solidi urbani.



Affari e lavoro: la provincia di Rimini è esattamente a metà della classifica di Italia Oggi: 50° posto (era il 23° nel 2006). Tra gli indicatori i citati fallimenti; il tasso di occupazione: 37° posto; peggiora l’importo medio dei protesti per abitante: 89° posto (70° nel 2006), 37° per tasso di disoccupazione; 3° posto per numero di imprese registrate ogni 100mila abitanti (terzi anche nel 2006): qui facciamo un figurone, come «popolo delle partite Iva». La famosa microimpresa parcellizzata, a un tempo punto di forza ma anche tallone d’Achille del sistema economico riminese.



Tenore di vita. Qui siamo al 40° posto (era il 53° l’anno scorso). Per spesa media pro capite mensile per consumi ci piazziamo al 20° posto (23° l’anno passato); al 66° per importo medio mensile delle pensioni; al 12° per depositi bancari pro capite (lo stesso del 2006); al 90° per prezzo al metro quadro di un appartamento nuovo in zona semicentrale (91° l’anno scorso); al 95°, quindi messi malissimo, per la variazione dei prezzi al consumo (eravamo al 99° nel 2006). Italia Oggi sembra confermare il trend «superinflazionistico» già ripetutamente emerso dai dati dell’Osservatorio comunale sui prezzi al consumo.

Mario Gradara

CORRUZZIONE POLITICA:ITALIA SECONDA IN EUROPA DOPO LA BULGARIA

Beppe Grillo(vedi link qui a sinistra) ci ricorda che...
L'organizzazione Transparency International nel suo ultimo rapporto colloca l'Italia seconda in Europa per la corruzione dei partiti politici, ci salva la Bulgaria. Primi per assassinati sul lavoro e secondi per partiti corrotti, ci sarà un legame?E NOI AGGIUNGIAMO:ci sarà un legame tra il livello di corruzione in Italia modello repubblica delle banane e il fatto che siamo maglia nera in Europa in economia,sviluppo,ricerca scientifica etc???A una recente assemblea della CNA alcuni imprenditori denunciavano le difficoltà incredibili esistenti per attivare la ricerca universitaria su progetti di sicuro sviluppo..e lo stesso vale per la formazione i cui fondi sono monopolio di consorterie e camarille....anche questo ci mettiamo nel conto..e non finisce qui purtroppo!!!

Arrestato Nisticò, ex gestore del Peter Pan di Riccione

L'ex gestore del Peter Pan di Riccione, Gianni Nisticò è stato arrestato per traffico di cocaina, nell'inchiesta che aveva portato in carcere altri 14 personaggi delle notte, tra imprenditori e ristoratori della Perla Verde. Nisticò è considerato uno dei principali reponsabili del traffico di sostanze dalla Puglia alla riviera riminese - All'appello mancava solo lui, Giovanni Nisticò, ex proprietario del Peter Pan, storico animatore delle notti in riviera. I carabinieri del Ros di Bologna l’hanno arrestato l’altra mattina, all’aeroporto di Bologna, appena sceso da un volo proveniente dall’Ungheria, per trasferirlo nel carcere della Dozza. L’accusa è quella che il 20 novembre scorso ha fatto scattare le manette ai polsi di ristoratori e camerieri riccionesi: detenzione e spaccio di cocaina.



Una marea di droga riversata sulle discoteche della costa dalla criminalità pugliese, più precisamente dal clan ‘Coletta-Ridente’, attivo nel quartiere Libertà di Bari e che,secondo gli investigatori, aveva messo solide radici anche qui. E per gli inquirenti, proprio il locale all’epoca (nel 2003) gestito da Nisticò (a sua volta consumatore), era uno dei centri privilegiati dello smercio di quella cocaina che andava a ‘caricare’ i cultori della notte ad oltranza.



Un padrone che viaggiava in ‘tandem’ con uno dei suoi collaboratori-animatori più gettonati, quel Nicola Chieti, meglio conosciuto come ‘Nicolas’, anche lui finito in carcere. Il quale ha già ammesso di essere stato un consumatore di cocaina, ma che ha giurato di avere rifornito soltanto gli amici e i vip che gravitavano intorno al locale, e ai quali non si poteva dire di no.



Altro personaggio chiave, Tommaso Lampugnano, 31 anni, originario di Barletta e gestore del ‘Revolution’, di viale Dante. L’unico del gruppo che davanti al giudice per le indagini preliminari, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo ristorante, dicono, era il vero centro smistamento della cocaina destinata dai pugliesi alla riviera riminese.



Nell’appartamento sopra il locale, nel novembre del 2006, era stato arrestato Alberto Guarino (altro protagonista dell’inchiesta), con 5 chili di cocaina e 200 grammi di hashish. Insieme a Lampugnano, sono finiti in carcere anche due dei suoi dipendenti, Valerio Tota e Giuseppe Alfonso, entrambi baresi. Gli unici ai quali erano stati concessi invece gli arresti domiciliari, erano stati Erio Spadoni, il morcianese titolare del ristorante-pizzeria ‘Tattoo’, di via Bellini, e il suo cameriere, Sabino Franco.



Secondo l’accusa, erano loro due a rifornire ‘Nicolas’, attraverso ordinazioni all’alba di pizza e vino che gli venivano recapitati a domicilio. Per i carabinieri, erano solo parole in codice. Per Spadoni e Franco, invece, esattamente quello che sembravano. Davanti al giudice, entrambi hanno respinto ogni accusa, sostenendo che davvero si limitavano a fornire pizza a domicilio, senza aggiunta di alcunchè.



Quella che i Ros battezzarono poi ‘Operazione Pistoia 2’, aveva preso le mosse dalle indagini sulla latitanza del capo mafia Bernardo Provenzano. Al centro di tutto, un pentito palermitano che aveva svelato i legami che univa i mafiosi alla riviera. Lo stesso che accusa ‘Nicolas’ e Nisticò.

Alessandra Nanni DA iL RESTO DEL CARLINO DI RIMINI
p.s.
viene da chiedersi su quale clientela si basa la strategia della nuova gestione...

kit  di AUTODIFESA  per le donne

Onde evitare la figura del cioccolataro quando una ragazza al corso vi chiede:-E se sono in due che faccio.....???-quello che non deve mai mancare a una donna che passa per zone a rischio..e non solo...

1-Un paio di guanti antitaglio che si acquistano in via Garibaldi

2-Uno spray al pepe che si acquista a Dogana-San Marino

3-Un ombrello INTELLIGENTE rinforzato

4-Una penna in acciaio con anima seghettata

5-Un dissuasore elettrico.

e prima di uscire di casa ripassare ogni giorno le cinque regole fondamentali della sopravvivenza che avete imparato al nostro corso..e in bocca al lupo..

p.s.

nel link qui a sinistra "articoli autodifesa" c'e' il sito di una casa rivenditrice di oggetti utili.Consultatelo..E in ogni caso non dimemtichiamo che l'uso improprio di congegni di autodifesa o la loro detenzione sono soggetti alla legge che in Italia e' sempre nebulosa e viene applicata dalle forze di Polizia secondo le proprie  consuetudini.L'ultima parola in materia spetta sempre alla Magistratura con le sue sentenze.Per cui stateve accuorti...usate il buon senso,non fate inutili bravate e consultate il sito della Polizia che risponde anche ai vostri quesiti il piu' delle volte informandovi che voi cittadini non potete praticamente fare nulla se non chiamare il 113 e nell'attesa pregare.