ti presento napoliun viaggio per napoli tra passato presente e futuro |
"Questo blog nasce come strumento di diffusione per tutto quello che concerne napoli e il suo popolo.
Vuole essere di semplice informazione,fatto per condividere la storia,la cultura,leggende, il cibo e perche' no parlare anche di calcio,per mostrare tutto quello che di meraviglioso ha da offrire la mia citta'.
Il mio scopo e' quello di far comprendere,a quante piu' persone ,quello che in tanti ignorano.... Quello che in molti sanno, ma fingono di non sapere.....
Vorrei riuscire a dare quel po di consapevolezza in piu'.... Di far comprendere quello che e' stata,e' e sara' la storia della mia terra.
Non parlero' mai con presunzione,pero' mi scuso da adesso ,perche' mi conosco, e so che il piu' delle volte non saro' io a parlare... Ma il mio orgoglio di napoletana,fiera appartenente al regno delle due sicilie."
Per condividere la napoletanità che è un modo di vivere, un modo di concepire la vita e realtà , un modo di nuovo di concepire l'altro e noi stessi, da persone libere e nello stesso tempo legate al destino di questa meravigliosa città. La napoletanità non ha carta d'identità, perchè essere napoletani non significa essere nati a Napoli ma amare questa città che apre le porte al mondo , sorride e chiede di amarla e rispettarla. Una città bella come i suoi vicoli, il suo mare, il suo orizzonte che fa tutt'uno con questo popolo semplicemente straordinario che è lo specchio del suo popolo. Noi siamo napoletani ma siamo convinti che in ogni abitante del mondo c'è traccia di napoletanità, una traccia che si ricerca in se stessi ed una luce che una volta trovata ci regala una speranza migliore per un futuro migliore.
alessandro tullio
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Post n°5 pubblicato il 30 Maggio 2013 da blogdinapoli
Il popolo napoletano si sa, e' un popolo che ha delle caratteristice comprovate e inattaccabili.... tra le quali la superstizione e la devozione nella religione e nei Santi, strettamente correlati tra di loro. Perche', se da un lato il napoletano venera con accurata devozione un Santo,come San Gennaro ,nello stesso modo crede in alcune figure leggendarie ,di tutt'altro genere, come "o munaciello". Innumerevoli sono le storie che si raccontano nei vicoli della citta',cose che cerchero' di illustrare nei post a venire, cose che viste o sentite da fuori portebbe a storcere il naso oppure allibirsi di fronte ad alcuni aneddoti o riti che hanno una valenza molto importante per i napoletani e che vengono tramandati con fiera dedizione ,come qualcosa da custodire gelosamente. Quando si pensa ai Santi di Napoli il primo che viene in mente e' appunto San Gennaro. Questi in realta' , non e' nato a Napoli ma a Benevento ed e' stato praticamente adottato dalla citta' quando le sue spoglie furono sistemate nel Duomo nel 1492, il suo nome era
Si narra che ,nei tempi in cui Napoli visse una delle peggiori catastrofi come l' eruzione del Vesuvio ,nel 1872, le popolane portarono in giro per i quartieri la testa di San Gennaro (ovvero il busto in argento che e' tutt'ora esposto nel Duomo) per aver la grazia di far cessare l'eruzione . la storia che racconta la vicenda in cui fu coinvolto Gennaro, avveniva nella prima meta' del III° secolo, in piena persecuzione cristiana da parte di Diocleziano. Al rifiuto, Dragonzio sentenzio': divorati dalle belve nell'anfiteatro. Si scateno' la ribellione della comunita' cristiana che ottenne solo la conversione della pena: decapitazione.
Una curiosita' ,le due ampolle sono mantenute in una teca e conservate nella cassaforte dietro l'altrare della cappella del tesoro di San Gennaro ,(uno dei piu' ricchi e preziosi riconosciuti al mondo),delle due una e' riempita per 34 ,mentre l'altra ,piu' alta , e' semivuota poiche' parte del suo contenuto fu prelevato da Re Carlo III di Borbone che lo porto' con se in Spagna. Comunque sia resta il fascino ed il mistero che accompagna tutta la vicenda attraverso i secoli. Fascino e mistero anche nelle vicende che vedono coinvolti i resti del Santo. Continui spostamenti e traslazioni. Finanche il longobardo Duca Sicone nell'831 se ne occupo' trafugandone i resti e sistemandoli a Benevento, la citta' che vide Gennaro Vescovo. Ovunque a Napoli, come nel mondo ,si sente da secoli la stessa invocazione..
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