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Ricette - PurceddruzziIngredienti
Preparazione Mettere l'olio in un pentolino con la buccia di un'arancia intera (non grattugiata) e fare scaldare a fuoco bassissimo, di modo che l'olio si profumi ma non frigga, spegnere e lasciare raffreddare. Grattugiare la buccia delle arance e dei mandarini, tutti (compito ingrato che di solito tocca alla più giovane, nella fattispecie io!). Spremere arance e mandarini. Setacciare con cura farina e semola sulla spianatoia,aggiungere lo zucchero, la cannella, l'anice, la vaniglia e il lievito sciolto in un po' d'acqua tiepida, l'olio profumato. Impastare utilizzando come unico liquido il succo degli agrumi spremuti. L'impasto è molto lungo e faticoso, perché la pasta deve risultare soda e liscia... mentre la mia nonna ultraottantenne se ne impasta chili a forza di braccia, noi ci facciamo ormai da qualche anno aiutare da robot da cucina. Una volta finito di impastare si prende un pezzo di pasta alla volta, si tira un cordoncino e si cominciano a fare le forme tradizionali: dei nodini grandi poco più di un'unghia e degli gnocchetti, rigirati sul retro della grattugia; ad ultimo 4 o 5 "rose", grandi poco meno di un pugno fatte tirando la pasta in una sfoglia sottile, tagliata con la rotellina dentata in strisce larghe due dita circa e arrotolate su loro stesse (giuro che farò un servizio fotografico!), le rose serviranno per decorare i piatti. I purcedduzzi vanno di volta in volta appoggiati su dei vassoi di cartone, nell'attesa che tutto il chilo di pasta sia ridotto in forme (e vi assicuro che ci vuole del tempo!!). Dopodiché le forme vanno fritte in olio e.v. profondo e lasciate asciugare su della carta assorbente. Fine primo round, che di solito dura un'intera giornata e si ripete perché se ne fanno almeno un paio di chili. Quando tutte le forme sono pronte,dorate e croccanti, come dei biscottini molto friabili, si passa alla mielatura. Si preparano due o tre piatti da portata su cui si sistemeranno i purceddruzzi dopo la mielatura (di solito noi facciamo la prova prima, distibuendoli già a "secco"). Si fanno sciogliere, a caldo, 100g di zucchero in pochissima acqua, quando questa sarà evaporata (attenzione, lo zucchero non deve caramellare)si aggiunge il chilo di miele e si mescola bene fino a che non diventa liquido. Si versano nel miele i purcedduzzi, (facendo molta attenzione agli schizzi di miele bollente che sono temibili!), si rigirano molto delicatamente(quando si sceglie la pentola bisogna fare in modo che sia abbastanza grande); quando il miele "schiuma", si scolano bene, con una schiumarola, e si sistemano nel piatto, si fa lo stesso con una o due rose(a seconda della grandezza del piatto) e le si adagia sopra la "montagna" di purcedduzzi. Finché il miele è ancora caldo, si decora il piatto con una spolverata di cannella, zucchero semolato (poco), pinoli e codine di topo colorate. E così via per ciascun piatto da portata. Quando il lavoro è finito si è stremati, ma la casa profuma mi miele, di arance e cannella... il difficile è guardare questi piatti pieni "d'oro" e aspettare a tuffarci le dita (perché i purcedduzzi si mangiano rigorosamente con le mani!!) fino alla vigilia di Natale, perché prima è tassativamente proibito! |
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