Creato da: franco_rovati il 03/03/2009
Come stiamo cambiando.

*****

"La democrazia è cancerogena e gli uffici sono il suo cancro"

W. Burroughs

"La parola 'democrazia' mi destava una insofferenza fisica, come l'odore stantio dei vecchi cassetti; sentivo nell'aria un odore di muffa, di umida miseria, un odore di cavoli lessi nelle scale della nuova società come in certe vecchie portinerie, un odore di farisei."

Leo Longanesi

“[An upside down flag is] an international distress signal. It means ‘we’re in a whole lot of trouble, so come save our ass b’cause we don’t have a prayer in hell of saving ourselves.’” - Sgt Hank Deerfield, from In the Valley of Elah.

 

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

Dykzxwmordechai65vince_pascahopelove10andiamo8fabio442faga66stefano_tonolizxvhjkdaiana10franco_rovaticatiapoggiallievodevotopg1961francescobrembilla
 

Chi puņ scrivere sul blog

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« Il piano-casa, per capir...Allacci abusivi: rubano ... »

Da Trieste a Crotone: il crollo dei mini aeroporti

Post n°11 pubblicato il 18 Marzo 2009 da franco_rovati

MILANO — Di tutti i piccoli aeroporti italiani, tutti con meno di un milione di passeggeri l'anno, tutti già sotto i limiti della sopravvivenza, solo tre si salvano in questo inizio 2009. Per gli altri è crisi. Nera. Meno voli. Meno merci. E soprattutto meno passeggeri. Da Ancona a Trieste Ronchi dei Legionari, da Parma a Perugia, da Rimini a Catania. Crotone, nel mese di gennaio rispetto a un anno prima, ha perso addirittura il 90% dei viaggiatori. Forlì, il 50%, ma i primi dati relativi a febbraio parlano di un meno 60. Calo su calo anche per Bolzano: meno 37,9 a gennaio, dieci punti in percentuale in più lo scorso mese.

Così da tre mesi, anche per il settore cargo. E solo qualcuno sta lentamente rialzando la testa. Colpa della crisi planetaria, della crisi di settore e della crisi della vecchia Alitalia che è andata ad innestarsi sulla recessione globale. In alcuni casi anche dalla concorrenza dell'Alta velocità. Almeno a sentire le società di gestione dei piccoli scali, per i quali anche la cancellazione (vedi Crotone) o l'attivazione (vedi Cuneo) di un volo va a incidere pesantemente sui bilanci dell'attività aeroportuale. Engelbert Ritsch è il presidente della Airport Bolzano Dolomiti. Il «suo» aeroporto ha perso il 13,5% di passeggeri nel corso dello scorso anno. Un dato che alcuni giorni fa ha motivato così. «Il 2008 — ha detto Ritsch al Corriere dell'Alto Adige — è stato l'anno in cui Alitalia ha interrotto l'accordo con la nostra compagnia di riferimento, Air Alps, sospendendo il volo Bolzano-Milano a marzo». Risultato: «I passeggeri sono scesi dagli 83 mila del 2007 ai 65 mila dello scorso anno ma, ottimizzando i costi di gestione, il risultato operativo è peggiorato di soli 100 mila euro, passando da uno a 1,1 milioni di euro. Il volo su Roma è passato dal 70 al 65% di occupazione dei posti». I primi dati di febbraio parlano di un ulteriore perdita di passeggeri: meno 47%. Ma i rapporti tra Air Alps e la nuova Alitalia-Cai fanno ben sperare nel proseguimento del volo Bolzano-Roma. Tratta per la quale è atteso anche il bando per il sostegno economico.

Segno meno anche davanti ai numeri dell'aeroporto di Trieste Ronchi dei Legionari: a gennaio meno 17% dei passeggeri. Lì il crac di Alitalia ha spazzato via i voli su Milano e Napoli e ridotto quelli su Roma. Tagli che, aggiunti ai «crediti» vantati dalla società di gestione sulla vecchia compagnia di bandiera, nei mesi scorsi hanno suscitato dure reazioni da parte del sindaco e presidente dello scalo Roberto Dipiazza: «Faremo contromosse con altre compagnie. Non sono più un patriota». A Parma di voli non ne sono stati tagliati. «Il volo per Roma c'è ancora, anche se in codeshare», dicono dalla Sogeap. Ma è bastato ridurre del 50% i posti («la tratta è garantita da un aereo più piccolo») e aumentare le tariffe («la commercializzazione è sempre di Alitalia) per far perdere allo scalo oltre il 6% dei passeggeri a gennaio e quasi il 19 a febbraio. Un calo che va a incidere, naturalmente, anche sui bilanci.

Doppia la lettura della crisi da parte della Seaf, la società che gestisce l'aeroporto di Rimini, la porta verso Est: «Da una parte, infatti, il crollo di passeggeri va ricondotto alla svalutazione del rublo e al calo dei turisti dall'Est. Ma solo da una parte». Perché dall'altra, ancora una volta, la crisi generale va a intrecciarsi con quella nostrana. «Il crac Alitalia è stato tale da creare una fortissima disaffezione tra i passeggeri. Ma dopo la crisi nera del 2008 si è passati a una situazione di incertezza». L'inversione di rotta sembra avviata: lo scalo di Rimini è passato da un meno 24,2% di gennaio a un meno 18. Stessa cosa per Ancona. O Brindisi: dopo i quattro voli tagliati a fine anno e il meno dieci per cento di passeggeri registrato a gennaio, febbraio avrebbe riportato il segno più.

Alessandra Mangiarotti
Fonte: corriere.it

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963