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DORIS LESSING

Post n°1763 pubblicato il 13 Dicembre 2018 da blogtecaolivelli

 

FONTE: LIBERI DI SCRIVERE, RECENSIONI & INTERVISTE

Il quinto figlio è una storia che inizia

come una favola idilliaca, con una

giovane coppia che sembra essere

destinata a stare insieme fin dal

primo sguardo, due giovani testardamente

convinti che avranno la felicità che vogliono

per la sola forza del loro volerlo, ma il cui

sviluppo rasenta la letteratura horror dal

momento in cui il sogno verrà a scontrarsi

con una forza violenta ed estranea,

incarnata in un figlio che sembra

essere la punizione alla loro arroganza.

«Harriet e David si conobbero a una

festa aziendale a cui nessuno dei

due aveva avuto molta voglia di

andare, e subito capirono di non

aver atteso altro. Antiquati, vecchio

stampo, retrogradi, timidi, troppo

esigenti, così la gente li definiva,

ma non terminava qui la lista

degli aggettivi poco teneri che si

attiravano. Entrambi difendevano

un'idea si sé a cui erano testardamente

attaccati; quella di essere, a buon diritto,

gente comune.»

Alla festa i due giovani restano in disparte,

con un'espressione guardinga, specchio

di quella dell'alto, fino a che nello stesso

istante si staccano dal loro angolo per

andarsi incontro. Un sorriso nervoso,

una lunga conversazione e subito decidono

di dividere tutta una vita assieme. Harriet

e David sono una coppia di ragazzi "all'antica",

legati ad un sistema di valori diverso rispetto

a quello dei libertari anni '60 in cui è

ambientata la storia, decisi a creare una

famiglia numerosa: una decina di figli e una

famiglia allargata, in un'enorme villa a tre piani

nella campagna inglese, dove ad ogni festa

possano riunirsi tutti i parenti. E nonostante

il biasimo dei parenti vanno avanti: riescono

ad acquistare la casa, poco importa se dovrà

intervenire finanziariamente il ricco padre di

David, e in sei anni mettono al mondo quattro

figli, anche se Harriet è ormai stremata e solo

grazie all'aiuto di sua madre, che si trasferisce

a vivere da loro, riesce a badare ai bambini.

Il sogno della giovane coppia riesce a contagiare

tutti e il tempo della vita familiare scorre

scandito dalle festività (Natale, Pasqua e

i mesi estivi), dalle riunioni con genitori, fratelli,

cugini e amici nella grande casa e dalla nascita

dei figli, in un'atmosfera di felicità assurda,

fortissima, quasi un'euforia folle, che presagisce

già la sua fine. Harriet infatti è sempre più provata

dalle gravidanze, che non sono mai facili e che

la lasciano sfinita e nervosa, ma pur volendo

assecondare le pressioni della madre e delle

sorelle affinché si prenda una pausa prima

del prossimo figlio, resta di nuovo i

mmediatamente incinta.
La nuova gravidanza si prospetta subito

minacciosa per l'equilibrio della famiglia:

il nuovo feto è forte, violento e si contorce

scalciando dentro Harriet lasciandola a pezzi,

dolorante e impossibilitata a seguire gli altri

quattro bambini e la casa; solo con i

tranquillanti riesce a tenere a bada il bambino

abbastanza a lungo da sembrare almeno

normale di fronte ai figli la sera.
Alla nascita le cose peggiorano: Ben, il quinto

nato, è un bambino giallastro, grosso,

muscoloso, forte, intransigente e duro,

un bambino spaventoso, capace di mettere

a disagio chiunque lo guardi, se non a scatenare

vero e proprio terrore. Ben è violento,

incomprensibile, sembra provare felicità solo nel

distruggere e nel fare del male, non impara nulla

dal contatto coi fratelli e non è in grado di provare

affetto nei confronti della madre; è una creatura

preistorica, un abitante di un mondo antico e

violento che per uno scherzo della genetica è

rinato in una famiglia inglese che non è

preparata a confrontarsi con lui.

Parenti e amici smettono di visitare la casa

mentre la famiglia va in pezzi a causa delle

tensioni, della paura e delle decisioni spietate

prese per gestire il bambino.

Soprattutto quando Harriet si rifiuterà di 

lasciare il piccolo Ben nell'orrendo istituto

dove vengono rinchiusi i figli anormali delle

famiglie ricche e che il padre di David aveva

deciso di pagare per loro.

Con la sua scelta la madre condanna la

famiglia: nega il suo tempo agli altri figli

e crea una frattura insanabile col marito,

che non riesce ad accettare Ben come

"suo" figlio. Harriet sceglie insomma il bene

del singolo contro quello della comunità e

per questo non sarà perdonata da sua madre,

che lascia la famiglia per andare a vivere

con un'altra figlia, da suo marito che svanirà

inghiottito dal lavoro e dai suoi stessi figli,

che fuggiranno a studiare lontano o in altre

famiglie. Ma allo stesso tempo non riesce

a salvare nemmeno il suo quintogenito

che a malapena riesce a inserirsi nella

società, se non come parte di un branco

di piccoli criminali, che vivono di furti,

stupri, risse e violenza.

Doris Lessing è nata a Kermanshah,

nel 1919, figlia di un reduce di guerra

britannico che voleva vivere il sogno

vittoriano delle "terre sevagge" e ha

vissuto fino a trent'anni nella Rhodesia

meridionale, nel 1949 si è trasferita

definitivamente in Inghilterra, dove è

morta nel 2013 all'età di 94 anni.

Ha vissuto il colonialismo britannico,

il nazismo, il fascismo e il comunismo

dell'Unione Sovietica, attraversando

le grandi tappe della storia mondiale

contemporanea. Viene da molti considerata

una delle più grandi scrittrici femministe,

ma curiosamente non si è mai riconosciuta

in questa definizione, preferendo invece

porre l'attenzione sulla sua produzione

fantascientifica, ovvero il ciclo di Canopus

in Argos dove ha condensato i temi fondamentali

della sua produzione, molto legata

ai temi del sufismo. Ha vinto il premio

internazionale Grinzane Cavour

"Una vita per la letteratura" nel 2001 e

il premio Nobel per la letteratura nel 2007.

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