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« ANCORA NEANDERTHAL... | L'EREDITA' DEI NEANDERTHAL... » |
Post n°1796 pubblicato il 22 Dicembre 2018 da blogtecaolivelli
FONTE: INTERNET Tre geni fondamentali per l'immunità innata, la prima linea di difesa del nostro organismo contro i patogeni, hanno una chiara derivazione dal genoma di specie umane arcaiche come l'uomo di Neanderthal e l'uomo di Denisova. Gli stessi geni, scoperti da due studi indipendenti, sono responsabili della reattività del sistema immunitario e quindi anche dei fenomeni d'ipersensibilità che sono alla base delle allergie. I geni che consentono al nostro organismo di difendersi da microbi e patogeni con cui entriamo in contatto sono stati ereditati da specie umane arcaiche, come l'uomo di Neanderthal e l'uomo di Denisova. Questi stessi geni sono però gli stessi all'origine dei fenomeni di ipersensibilità immunitaria che sono alla base delle comuni allergie. Il risultato, emerso da due studi indipendenti apparsi sulla rivista '"American Journal of Human Genetics", sottolinea l'importanza dei contatti e degli incroci tra le specie nel plasmare L'evoluzione umana e in particolare in quella dell'immunità innata. L'eredità dei Neanderthal nel nostro sistema immunitario. Rappresentazione grafica della distribuzione mondiale dei geni Toll-like di derivazione neanderthaliana emersa dagli studi (Dannemann et al./American Journal of Human Genetics 2016) Quest'ultima rappresenta la prima risposta immunitaria dell'organismo nei confronti dell'invasione di microbi potenzialmente patogeni. A differenza dell'immunità adattativa, l'immunità innata ha una specificità limitata, dal momento che è strutturata per riconoscere solo alcune delle molecole espresse dagli agenti patogeni. Elementi fondamentali di questo meccanismo sono i recettori che riconoscono profili molecolari (Pattern Recognition Receptor, PRR) e tra questi, in particolare, i recettori di tipo Toll (Toll-like Receptor, TLR). Quintana-Murci e colleghi, autori del primo articolo, studiano da anni l'evoluzione del sistema innato, basandosi sulla grande quantità di dati genetici resi disponibili dal 1000 Genomes Project e sul confronto con le sequenze genomiche ricavate dai resti di ominidi. Il gruppo si è concentrato in particolare su un insieme di 1500 geni che rivestono un ruolo fondamentale nel sistema immunitario innato, esaminando gli schemi di variabilità genica di questi geni e la loro evoluzione nel tempo, in confronto con il resto del genoma, a partire dagli incroci di Homo sapiens con l'uomo di Neanderthal. studio ha rivelato che nel corso del tempo i cambiamenti a carico dei geni coinvolti nell'immunità innata sono stati limitati. Alcuni geni tuttavia hanno subito una notevole pressione selettiva, probabilmente per effetto di un cambiamento ambientale o di una epidemia: la maggior parte delle modificazioni nei geni codificanti per proteine è avvenuta negli ultimi 6000-13.000 anni, cioè nel periodo in cui le popolazioni umane sono passate dall'economia di caccia e raccolta all'agricoltura. Questa pressione selettiva ha favorito alcune varianti, diventate a un certo punto molto più frequenti. Con grande sorpresa, Quintana-Murci e colleghi hanno scoperto che tre specifici geni che codificano per i recettori di tipo Toll, denominati TLR1, TLR6 e TLR10, sono tra quelli che presentano le maggiori influenze neanderthaliane, sia nei genomi europei sia in quelli asiatici. Nel secondo studio, Kelso e colleghi sono arrivati alla stessa conclusione nell'ambito di una ricerca sull'importanza funzionale dei geni ereditati da specie umane arcaiche. Sono partiti da uno screening del genoma umano attuale cercando estese regioni con un'elevata somiglianza con i genomi dell'uomo di Nenaderhal e dell'uomo di Denisova, e hanno poi esaminato la prevalenza di queste regioni in soggetti di tutto il mondo, scoprendo gli stessi geni TLR individuati da Quintana-Murci e colleghi. Due di queste varianti geniche sono di chiara derivazione neanderthaliana, mentre la terza è riconducibile al genoma di Denisovan. Dallo studio sono emerse prove del fatto che questi geni offrono un vantaggio selettivo: le varianti arcaiche sono associate a un incremento dell'attività dei geni TLR e a una maggiore reattività nei confronti dei patogeni. Questa maggiore sensibilità può offrire una maggiore protezione dalle infezioni, ma espone al un maggior rischio di allergie. |
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