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Post n°1843 pubblicato il 24 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli
Fonte: Biblioteca Olivelli Il presente testo di saggistica letteraria è veramente interessante in quanto il suo taglio storico-sociologico offre al lettore offre dei validi spunti di riflessione sul lavoro di un autore di cui si è sempre analizzato il pessimismo come principale tematica della sua splendida produzione poetica e letteraria ma l'autore del libro evidenzia la seguente tesi:" Nell'Italia della Restaurazione ci fu un uomo solitario che nell'interpretare il reale rifiutò ogni mediazione e compromesso. Alla sua poesia, nutrita di pensiero, consegnò lre conclusioni più tragiche, rompendo con tutta la tradizione." L' autore del saggio critico vuole dimostrare " che la visione cheil Leopardi ebbe del mondo testimonia, con spietata energia, che una crisi decisiva e irreversibile ha investito la società europea e la cultura umanistico-cristiana. L'uomo moderno, ormai in possesso di una lucida consapevolezza, è messo di fronte al crollo catastrofico di idee millenarie. Desituite le vecchie mitologie e le metafisiche che avevano sanato e nobilitato le contraddizioni del reale, il mondo e l'uomo si scontano come termini antagonistici. Nessun rapporto è più possibile se non quello di un implacabile rifiuto. All'uomo il Leopardi richiede una coscienza sempre vigile e la dura volontà di resistere al male e ad ogni illusoria consolazione. Per questo il romanticismo ha trovato in questo uomo solitario la voce più dissonante col tempo storico, ma più duratura." |
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