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La Gerusalemme Liberata..

Post n°1866 pubblicato il 29 Gennaio 2019 da blogtecaolivelli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

 Torquato Tasso presentaLa Gerusalemme Liberata 

come il maggiore poema scritto in

versi endecasillabi raggruppati in 20 canti di

lunghezza variabile.

Tasso iniziò probabilmente a scrivere l'opera

all'età di 15 anni con il titolo diGierusalemme tra

il 1559 ed il 1560 durante il soggiorno a Venezia,

ma si fermò a 116 ottave, ben meno dei venti canti

della Gerusalemme liberata, composta in seguito.

La Gerusalemme liberata vera e propria, completata

dall'autore nel 1575, fu pubblicata a Venezia senza

l'autorizzazione del poeta nell'estate del 1580 da

Celio Malespini con il titolo di Goffredo, presso

l'editore Cavalcalupo. L'edizione presentava molti

errori e soltanto quattordici canti.

L'anno successivo l'opera sempre lontano dal controllo

del suo autore, ancora rinchiuso nell'Ospedale di

Sant'Anna, fu pubblicata integralmente presso l'editore

Viotti per cura di Angelo Ingegneri prima a Parma e poi

aCasalmaggiore. Pochi mesi dopo, il 24 giugno 1581,

usciva a Ferrara la prima edizione autorizzata dal Tasso,

per i tipi di Baldini e a cura di Febo Bonnà.

Uscito da Sant'Anna per mediazione del principe di

Mantova Vincenzo Gonzaga, il poeta rimise mano

all'opera e la riscrisse da cima a fondo: espungendo

gran parte delle scene amorose, accentuando il tono

religioso e epico della trama, eliminando alcuni episodi.

L'opera venne finalmente pubblicata nel 1593, col nuovo

titolo di Gerusalemme conquistata (con dedica al cardinale 

Cinzio Aldobrandini, nipote del papa), opera che, dato il

notevole rimaneggiamento, viene generalmente

considerata separatamente.

La prima edizione illustrata della Gerusalemme

Liberata fu stampata a Genovanel 1590. Il volume

comprende venti incisioni con scene del poema, in

parte diAgostino Carracci e in parte di Giacomo Franco,

tratte da disegni di Bernardo Castello. Agostino Carracci

incise, sempre su disegno del Castello, anche il frontespizio

del libro, dove compare un ritratto del Tasso.

La stesura della Gerusalemme

liberata

Nel 1565 Tasso arrivò alla corte di Ferrara e poté

godere di piena tranquillità così da potersi dedicare,

come già Ariosto eBoiardo, alla composizione di un

poema epico per la casata d'Este. Il progetto era molto

antico nella fantasia del poeta: Tasso, da ragazzo

aveva infatti pubblicato già un Rinaldo, romanzo in

ottave scritto a ridosso della stampa del poemaAmadigi 

(altro romanzo in ottave composto dal padre Bernardo

 nel 1560 e del quale il piccolo Torquato aveva corretto

le bozze), e poi si era dedicato al Gierusalemme, poema

epico destinato a interrompersi: ce ne resta un canto

e mezzo.

Anche dopo le vicende editoriali travagliate dei primi

anni Ottanta, descritte più sopra, Tasso continuerà a

non essere soddisfatto del testo lamentando di non

averlo mai reso conforme alla sua volontà. Sarà da

notare che se il Tasso accolse poche delle critiche

mosse dai suoi censori, tuttavia fra il testo originale

e quello andato poi in stampa, delle differenze

vi furono: il caso più noto è quello del viaggio della

nave della Fortuna che in origine iniziava in Levante

e giungeva in America mentre, nella stampa, termina

alle Canarie, taglio che rende l'intero episodio più

coerente al criterio dell'unità aristotelica che era il

punto caldo delle discussioni fra il poeta e i suoi

censori. Queste ottave ora mancanti, come ancora

quelle del viaggio dell'aquila o quelle della visione

di Rinaldo, sono raccolte sotto il nome di 'ottave

estravaganti' e sono un grande documento del travaglio

compositivo del poeta stesso. La Gerusalemme liberata

 è divisa in 20 canti e comprende 1917ottave; i 20

canti sono raggruppati in 5 parti, che corrispondono

ai 5 atti della tragedia classica.

Mentre la sua fama dilagava, il poeta, già nel

carcere di Sant'Anna, pensava ad un rifacimento

dell'opera intera. Vi lavorò assiduamente dopo

la scarcerazione licenziando nel 1593 a Roma la 

Gerusalemme Conquistata, opera complessa e

perfettamente coerente al modello omerico e

al cattolicesimo tridentino, che il Tasso chiamò

'la sua figlia prediletta', sebbene sia un'opera

praticamente ignota ai lettori successivi.

Trama

La trama ruota attorno allo storico condottiero 

Goffredo di Buglione che, giunto al sesto anno

della prima crociata a capo dell'esercito, attende

la fine dell'inverno in Libano, quando gli appare

l'Arcangelo Gabriele che lo invita ad assumere

il comando dell'esercito e a portare l'attacco

finale contro Gerusalemme.

cristiani accettano di eleggere Goffredo loro

capo supremo e si mettono in marcia verso la 

Città Santa. Nascono i primi scontri, e tra i cristiani

si distinguono Rinaldo e Tancredi, tra i pagani

Clorinda e Argante. Dall'alto delle mura, assiste

allo scontro la principessa Erminia che comunica

al re di Gerusalemme Aladino i guerrieri cristiani

più forti. Argante, impaziente degli indugi dell'assedio,

vuol risolvere con un duello le sorti della guerra, e

sfida i cristiani e ad affrontarlo è il prescelto Tancredi.

L'accanito duello però viene sospeso per il

sopraggiungere della notte e rinviato.

Tuttavia intervengono i diavoli che decidono di aiutare

musulmani a vincere la guerra. Armida usa la

seduzione per condurre e imprigionare i guerrieri cristiani i

n un castello. In seguito ad una delle molte contese

che turbano il campo cristiano Rinaldo è costretto a

lasciare l'accampamento. La pagana Erminia, innamorata

di Tancredi, indossa le armi di Clorinda (della quale

Tancredi è innamorato) per fuggire dalla città e recarsi

al campo cristiano per curare le ferite del suo amato.

Tuttavia viene avvistata al chiaro di luna ed è costretta

a fuggire, trovando rifugio tra i pastori. Tancredi,

credendo che ella sia Clorinda, la insegue ma viene

fatto prigioniero da Armida nel castello con gli altri crociati.

Il giorno del duello arriva e poiché Tancredi è scomparso

viene sostituito da Raimondo di Tolosa, aiutato

da un angelo. Idiavoli a loro volta aiutano il

musulmano e trasformano il duello in battaglia

 generale. Giunge al campo cristiano Carlo, il quale 

racconta che il re danese Sveno, che doveva aiutare

i crociati con il suo esercito, è stato ucciso dal sultano

dei turchi Solimano. Si diffonde nel campo la notizia

del ritrovamento del cadavere di Rinaldo e Argillano 

accusa Goffredo di averlo fatto uccidere.

Quest'ultimo, con la sua autorevolezza e con l'aiuto

divino, riesce a neutralizzare i disordini nati nel

campo. A questo punto Solimano attacca il campo

cristiano con l'aiuto di Clorinda e Argante; le sorti

della battaglia si rovesciano però con l'arrivo dei

crociati prigionieri di Armida, liberati da Rinaldo,

erroneamente creduto morto per un inganno dei

pagani.

Goffredo così ordina ai suoi di costruire una torre

 per dare l'assalto a Gerusalemme, ma di notte

 Argante e Clorinda (di cui Tancredi è innamorato)

incendiano la torre. Clorinda tuttavia non riesce a

entrare nelle mura e viene uccisa in duello, in una

delle scene più significative del poema, proprio da

colui che la ama, Tancredi, che non l'ha riconosciuta

perché coperta dalla corazza da combattimento.

Tancredi è addolorato per aver ucciso la donna che

ama e solo l'apparizione in sogno di Clorinda gli

impedisce di suicidarsi. Inoltre il mago Ismeno lancia

un incantesimo sul bosco in modo che i crociati non

possano ricostruire la torre in mancanza di materia

le ligneo da costruzione. L'unico in grado di spezzare

l'incantesimo è Rinaldo, che è però stato fatto

prigioniero della maga Armida che lo trattiene presso

di sé con le sue arti magiche e femminili.

Due guerrieri vengono inviati da Goffredo per cercarlo

e alla fine lo trovano e lo liberano. Rinaldo, pentito di

essersi lasciato irretire da Armida fino a trascurare il

suo dovere di guerriero e di cristiano, vince gli

incantesimi della selva e permette ai crociati di assalire

e conquistare Gerusalemme. Il poema si conclude con

Goffredo che pianta il vessillo cristiano all'interno delle

mura della città santa.

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