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Editing genetico

Post n°2004 pubblicato il 03 Marzo 2019 da blogtecaolivelli

 

Editing genetico: un vertice internazionale sulle questioni etiche

Editing genetico: un vertice internazionale sulle questioni etiche© Matthias Kulka/Corbis

La possibilità di modificare il patrimonio genetico

umano apre molte questioni etiche, soprattutto

se si interviene sulle cellule germinali, alterando

anche il genoma delle generazioni successive.

Un intervento "migliorativo" è accettabile solo

se è terapeutico o ci sono altre opzioni?

Scienziati ed esperti riuniti a Washington DC hanno

discusso nei giorni scorsi alla ricerca di risposte

agli  interrogativi posti dai recenti progressi nel

campo dell'editing geneticodi Dina Fine Maron

geneticaeticasocietàmedicina

"Oggi sentiamo di essere vicini alla capacità di

alterare l'ereditarietà umana", ha detto David

Baltimore, premio Nobel e virologo al California

Institute of Technology, l'1 dicembre scorso in

occasione dell'apertura di un vertice sull'editing

genetico umano tenutosi a Washington, DC.

Grazie alle moderne tecnologie l'editing genetico -

la modificazione del genoma umano con aggiunte,

sottrazioni o alterazioni - sta diventando sempre

più concreto. "Quando saremo pronti a dire che

abbiamo una buona giustificazione per usare la

modificazione genetica ai fini della valorizzazione

umana?», si è chiesto Baltimore.

Per ricercatori, medici e studiosi di etica parte

del problema è proprio definire il termine

"valorizzazione", e decidere se sarebbe un passo

nella direzione giusta, come suggerisce la parola.

Parlando di valorizzazione ci si riferisce semplicemente

all'incremento del tono muscolare e ad altre

caratteristiche desiderabili, come l'orecchio assoluto,

o il termine comprende anche misure per garantire

una salute migliore attraverso la prevenzione delle

malattie?

Alcuni scienziati non concordano sul fatto che alcuni

tipi di editing genetico sarebbero preziosi per aiutare

i pazienti: secondo un importante ricercatore, per

esempio, spesso quella tecnologia non sarebbe

necessaria, mentre un altro ha parlato di un disperato

bisogno per la clinica. Il vertice internazionale sulla

modificazione genetica che si è chiuso il 3 dicembre -

sponsorizzato dalla Royal Society della Gran Bretagna,

dall'Accademia cinese delle scienze, e dalle Accademie

nazionali degli Stati Uniti -

ha affrontato queste spinose questioni durante tre

giorni di discussioni, a volte accese, sulla modificazione

del genoma umano.

Editing genetico: un vertice internazionale sulle questioni etiche

© Digital Art/CorbisBaltimore, che ha presieduto il

vertice, ritiene che per tracciare la linea di demarcazione

della valorizzazione, il fattore determinante è se il

cambiamento sarebbe accessorio o terapeutico.

"Secondo il mio parere il miglioramento è qualcosa

di opzionale", dice. "Non c'è un problema che mette

a rischio la vita." Modificare il gene PCSK9, per esempio,

potrebbe ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e

per una persona con un LDL (il colesterolo "cattivo") alto

potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte, dice

Baltimore. In tal caso l'intervento sarebbe terapeutico.

Rimane, tuttavia, poco chiaro se in futuro si potranno

attuare "miglioramenti" che sono considerati più opzionali.

Prendiamo il gene DEC2. Modificandolo, si potrebbe

dare a una persona la capacità di funzionare come quei

rari individui che sono nati con una variante che

permette di essere in forma con poche ore di sonno.

E' una caratteristica che per la maggior parte delle

persone non è necessaria, ma che potrebbe essere

utile per un soldato in battaglia, per esempio.

In definitiva, in futuro si avranno "certamente" 

dei miglioramenti di vario genere, dice Fyodor Urnov

della Sangamo BioSciences, una società che sta

lavorando nell'ambito dell'editing genetico.

Il principale problema, dice, è quando accadrà.

Più economica e più efficiente, la tecnologia di

editing genetico che permette agli scienziati di

manipolare il genoma umano con maggiore facilità

e precisione rispetto al passato sta costringendo

i ricercatori a considerare con urgenza tali questioni.

In particolare, si sta guardando alla CRISPR, acronimo

che sta per Clustered Regularly Interspaced

Short Palindromic Repeats (cluster di sequenze

nucleotidiche ripetute regolarmente intervallate).

La CRISPR è una potente tecnologia che

permette la modifica - con una sostituzione o

una riparazione - di più geni in una sola volta in

animali, vegetali e cellule umane.

Questa "dinamo" biologica potrebbe aiutarci a

comprendere appieno la biologia umana di base,

e anche aiutare pazienti che necessitano di cure

mediche.

Il metodo ha anche sollevato nuove polemiche etiche.

La scorsa primavera alcuni ricercatori cinesi hanno

annunciato di aver usato la CRISPR per modificare

il genoma di embrioni umani non vitali, che non

potevano svilupparsi in bambini.

Hanno scoperto che il metodo non è ancora abbastanza

accurato per essere usato negli embrioni umani, e che

sembrava introdurre mutazioni inaspettate in altre

parti del genoma.

Le discussioni di questa settimana porteranno a

una dichiarazione di consenso che fornisce alcune

indicazioni sul modo in cui avvicinarsi all'uso di questa

e di altre tecnologie di editing genetico più  vecchie,

come le nucleasi a dita di zinco e gli enzimi chiamati

effettori transattivatori (TALE).

Nel frattempo, le Accademie nazionali stanno

lavorando a diversi studi relativi al come rispondere

a queste domande per il lavoro su altre specie.


Editing genetico: un vertice internazionale sulle questioni etiche©

Andrew Brookes/CorbisIl problema trattato a

Washington DC è quando e come applicare la

modificazione genetica in applicazioni di ricerca

e cliniche nell'uomo. L'editing genetico potrebbe

includere l'alterazione di geni in una singola persona

- diciamo per curare la leucemia in un paziente

o produrre un cambiamento estetico - ma, cosa

più controversa, potrebbe anche includere

modificazioni alla linea germinale che poi porterebbe

all'alterazione del genoma dei figli dell'individuo,

dei nipoti e delle generazioni successive, con

ripercussioni potenzialmente sconosciute.

Anche se nel corso della riunione la maggior parte

degli scienziati è apparsa entusiasta dell'idea di

eseguire un editing genetico per curare le malattie

nei singoli pazienti, c'è stata più cautela rispetto

alle modificazioni a cellule uovo, spermatozoi o

embrioni, che potrebbero avere ripercussioni

durature nelle generazioni future.

Il primo obiettivo - per esempio, con l'uso di 

tecniche di editing genetico per inattivare i

recettori per l'HIV e ottenere la resistenza delle

cellule del sangue al virus (a cui la Sangamo Bio

Sciences sta lavorando con studi clinci) - è

diverso, dicono, da quello di aiutare i genitori

portatori di geni per la malattia di Huntington

ad avere un figlio che non soffra della malattia

(una modifica del genoma che potrebbe essere

trasferita alle generazioni future e che probabilmente

non sarebbe necessaria molto spesso).

In un intervento del 1° dicembre, Eric Lander

del Broad Institute ha detto che la necessità di

usare la modificazione della linea germinale

rimarrebbe ristretta a rarissimi casi grazie alle

altre tecniche di riproduzione già disponibili,

come la fecondazione in vitro che potrebbe

aiutare la maggior parte delle persone.

La cosa più importante per evitare malattie

genetiche è incrementare l'accesso ai test genetici,

etto. "Dovremmo ricordarci che la stragrande

maggioranza delle persone con una malattia recessiva

non sa di esserne portatore", ha detto.

Armata dei dati genetici, la gente potrebbe rivolgersi

ai mezzi di prevenzione esistenti, come la fecondazione

in vitro o la diagnosi genetica pre-impianto per

concepire una prole sana.

Eppure, a livello clinico la necessità di una modifica

della linea germinale sembra più reale e forse

addirittura ovvia. George Daley della Harvard Medical

School, ha detto che lui e il suo team hanno visto

molti pazienti affetti da sindrome da deficienza del

gene NEMO, una malattia in cui un gene difettoso

ereditato rende debole il sistema immunitario e

mette i pazienti a rischio di gravi infezioni.

Il suo gruppo ha visto famiglie che per curare

questi pazienti cercavano di avere un secondo figlio -

a volte soprannominato "fratello salvatore" - nella

speranza che il midollo osseo del secondo bambino

potesse essere usato per aiutare il fratello maggiore.

Attualmente però nelle famiglie che cercano

di concepire il secondo figlio i genitori sono spesso

anziani e questo probabilmente contribuisce alla

difficoltà a concepire rapidamente con la fecondazione

in vitro, dice. In questi casi le famiglie potrebbero

risparmiare tempo e forse avere maggiore successo

se la CRISPR fosse disponibile per contribuire a

garantire un buon risultato con un singolo embrione,

dice. La questione - dice Baltimore - si riduce alla

domanda se si debbano considerare solamente le

statistiche o l'essere umano. In ogni caso, anche

se sono situazioni rare, ci sono, e non possono

essere ignorate. Forse il solo fatto che la CRISPR

potrebbe essere eseguita è una ragione sufficiente

per lasciarla in gioco.

La necessità di un indirizzo sul modo in cui affrontare

questi problemi è innegabile, considerata la gamma

di opinioni espresse alla conferenza.

Ma un indirizzo non è una legge.

E questa in realtà può essere una buona cosa.

Un indirizzo può essere più maneggevole di una

legge, ed è più facile ottenere un consenso tra gli

scienziati che lavorano nel settore che tra chi non

lavora nel campo, dice Baltimore.

In assenza di un organismo internazionale

concordemente riconosciuto come adatto a far

rispettare regolamenti internazionali in materia

di editing genetico, ci sono già precedenti storici

di linee guida che - come nel caso della ricerca

sulle cellule staminali - lasciano le ulteriori

specificazioni alle autorità locali.

Una volta proclamata la dichiarazione di consenso,

nelle prossime settimane e mesi, pazienti, scienziati

che lavorano in laboratorio, esperti di etica e

personale medico staranno a guardare con attenzione

ciò che succedere


(La versione originale di questo articolo è apparsa

 su www.scientificamerican.com il 3 dicembre 2015.

Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati)

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