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« Gli ultimi fuochi (romanzo) | Christine de Pizan » |
Post n°2106 pubblicato il 13 Aprile 2019 da blogtecaolivelli
Fonte: Le Scienze i Strumenti in pietra risalenti a quasi due milioni e mezzo di anni fa sono stati scoperti in un sito archeologico algerino. Di poco più recenti dei primissimi utensili litici dell'Africa orientale, indicano che la tecnologia della scheggiatura della pietra ha avuto una rapida diffusione, oppure che si è sviluppata simultaneamente in più regioni del continente(red) Manufatti di pietra e ossa di animali macellati risalenti a circa 2,4 milioni di anni fa sono stati scoperti nel sito archeologico di Ain Boucherit, nel bacino del Beni Fouda, sull'alto- piano dell'Algeria nord-orientale. La scoperta - opera di un gruppo di ricercatori diretto da Mohamed Sahnouni del Centre National de Recherches Préhistoriques ad Algeri, e pubblicata su "Science" - retrodata di oltre mezzo milione di anni i più antichi strumenti litici mai trovati in Nord Africa. Un nucleo di pietra scheggiata rinvenuto ad Ain Boucherit. La loro fabbricazione risalirebbe approssimativa- mente allo stesso periodo di quelli in assoluto più antichi, scoperti in Africa orientale in diverse regioni della Rift Valley, dalla gola di Olduvai, in Kenya, fino al bacino dell'Hadar, in Etiopia. Ciò implica, osservano i ricercatori, che la tecnica di produzione di manufatti litici si diffuse dall'Africa orientale in altre regioni del continente in modo eccezionalmente rapido, oppure che ebbe origine quasi simultaneamente in regioni differenti. sono stati portati alla luce anche in uno strato di roccia più recente, databile a 1,9 milioni di anni fa, e dunque coevi o di poco precedenti a quelli finora considerati i più antichi dell'Africa settentrionale. per ottenere gli strumenti di Ain Boucherit - che comprendono utensili da taglio a spigolo vivo per la lavorazione di carcasse animali - sembra la stessa di quella usata per i manufatti di Olduvai, pur mostrando sottili variazioni, forse imputabili al tipo di pietra calcarea e selce disponibili localmente. Tuttavia sono state scoperte anche pietre lavorate di una forma che non trova riscontri nei reperti provenienti dall'Africa orientale, e la cui funzione non è stata ancora chiarita. dell'uso degli utensili in pietra sono composte principalmente da resti di bovini ed equidi di piccole e medie dimensioni. I segni rilevati suggeriscono che venissero scuoiati, eviscerati e scarnificati, e che diverse ossa venissero frantumate per accedere al midollo. Non è però chiaro se questi antichi ominidi si dedicassero alla caccia o si limitassero ad approfittare di animali morti, caduti preda di grandi carnivori. Un piccolo osso di bovino con segni di taglio (nel riquadro) dovuti agli utensili in pietra trovati ad Ain Boucherit. Finora non sono stati trovati resti di ominidi in associazione diretta con i primi strumenti di pietra conosciuti, né in Nord Africa, né in Africa orientale, per cui non si sa a quale o quali specie vada attribuita la paternità di quei manufatti e neppure se gli autori appartenessero al genere Australopithecus o a una delle prime forme di Homo, che secondo una recente scoperta forse era già presente in Etiopia 2,8 milioni di anni fa. Sahnouni - cambiano il punto di vista precedente secondo cui l'Africa orientale sarebbe stata la culla dell'umanità. Di fatto, è stata l'intera Africa a essere la culla dell'umanità." |
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