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Post n°2208 pubblicato il 29 Maggio 2019 da blogtecaolivelli
Fonte: Le Scienze 28 aprile 2017 Una tecnica innovativa è riuscita a identificare DNA di specie umane estinte da sedimenti di siti archeologici in cui erano assenti resti fossili. Il risultato permetterà di individuare la presenza di antichi gruppi umani dove non è possibile stabilirla con le tecniche attuali(red) antropologiaarcheologiagenetica DNA di uomini di Neanderthal e di Denisova è stato rinvenuto nei sedimenti di quattro siti archeologici contenenti reperti attribuibili a questi nostri antichi cugini, dei quali però non c'è traccia sotto forma di resti fossili. La scoperta è opera di ricercatori del Max- Planck-Institut per l'antropologia evolutiva a Lipsia in collaborazione con studiosi di altri centri di ricerca, ed è illustrata in un articolo pubblicato su "Science". contengono strumenti e altri manufatti sono numerosi, tuttavia i resti scheletrici degli antichi umani sono rari, rendendo difficile e lacunosa la ricostruzione dei loro spostamenti e delle relazioni fra i diversi gruppi. La grotta di El Sidrón, in Spagna. (Cortesia Joan Costa / CSIC)La possibilità di analizzare i sedimenti in cerca di DNA antico aiuterà quindi a completare la mappa degli i nsediamenti umani del remoto passato, e a identificare le regioni in cui le diverse specie umane possono avere convissuto, e interagito. mente importante per l'uomo di Denisova, finora identificato in una sola grotta sui Monti Altai, nella Siberia meridionale, ma di cui persistono tracce genetiche in popolazioni odierne, suggerendo che un tempo questa specie fosse diffusa in molte regioni dell'Asia. Ma non si sa esattamente dove e quando. tracce, nei sedimenti antichi è nota dal 2003, quando il genetista danese Eske Willerslev è riuscito a sequenziare parte dei genomi di antichi mammut, cavalli e piante rilevati in sedimenti prelevati non solo dal freddo permafrost, ma anche in grotte situate in regioni dal clima temperato. Finora tuttavia non si era riusciti a trovare il modo per distinguere le sequenze umane antiche dalle possibili contaminazioni dei campioni con materiale biologico umano moderno. e colleghi sono riusciti a sviluppare una "sonda" genetica costruita su frammenti di DNA mitocondriale, ovvero il DNA che è presente solo negli organelli mitocondri delle cellule, che permette di filtrare i possibili contaminanti attribuibili a esseri umani odierni e isolare così i frammenti antichi. in sette siti archeologici in Belgio, Croazia, Francia, Russia e Spagna, che coprono un intervallo di tempo compreso fra 14.000 e 550.000 anni fa. siti di Trou Al'Wesse in Belgio, El Sidrón in Spagna, Chagyrskaya in Russia e Denisova, sempre in Russia - contenevano DNA mitocondriale di uno o più Neanderthal, specie umana scomparsa circa 40.000 anni fa, mentre uno conteneva DNA dell'uomo di Denisova, vissuto tra 70.000 e 40.000 anni fa, per quel poco che ne sanno i ricercatori. individuare la presenza di gruppi di antichi umani nei siti e nelle aree in cui non è possibile stabilirla con altri metodi", ha detto Pääbo, coautore dello studio. "Questo dimostra che l'analisi dei DNA dei sedimenti è una procedura archeologica molto utile, che in futuro potrà diventare di routine". |
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