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Supergravità: un premio milionario per una teoria speculativa

Post n°2316 pubblicato il 20 Agosto 2019 da blogtecaolivelli

07 agosto 2019

Supergravità: un premio milionario

per una teoria speculativa

I tre milioni di dollari del Breakthrough

Prize 2019 per la fisica fondamentale

sono andati ai tre ideatori della teoria

della supergravità: che tuttavia potrebbe

non essere una descrizione valida della

realtà.

La teoria della supergravità - che tenta di

unificare tutte le forze della natura - è una

vera descrizione del mondo? La questione è

ancora in sospeso a più di quarant'anni da

quando è stata avanzata.

Malgrado questo, ora ha portato ai suoi

fondatori uno dei premi più redditizi della

scienza: un premio speciale di 3 milioni di

dollari per la fisica fondamentale.

La supergravità fu ideata nel 1976 dai fisici

delle particelle Sergio Ferrara del CERN, il

laboratorio europeo di fisica delle particelle

vicino a Ginevra, Daniel Freedman, del

Massachusetts Institute of Technology di

Cambridge, e Peter van Nieuwenhuizen,

della Stony Brook University di New York.

Il comitato di selezione che ha assegnato

il premio ha scelto di onorare la teoria, in

parte, per il suo impatto sulla comprensione

della gravità ordinaria.

La supergravità è anche alla base di una

delle "teorie del tutto" preferite dai fisici,

la teoria delle stringhe, che afferma che le

particelle elementari sono fatte di minuscoli

fili di energia, ma non è ancora stata dimostrata.

"La supergravità è stata estremamente

importante nello sviluppo della fisica negli

ultimi quarant'anni e nella nostra esplorazione

di ciò che potrebbe trovarsi al di là di quello

che sappiamo della natura", dice il teorico

delle stringhe, Andrew Strominger della

Harvard University, che ha fatto parte del

comitato di selezione del premio.

L'imprenditore russo Yuri Milner ha lanciato

i Breakthrough Prizes nel 2012, e tra i finanziatori

oggi ci sono il cofondatore di Google Sergey

Brin e Mark Zuckerberg di Facebook.

I premi vengono assegnati verso la fine di ogni

anno, in diversi campi della scienza e della

matematica.

Ma il comitato di selezione - scelto nel pool

dei precedenti vincitori di premi Breakthrough

- può assegnare premi speciali per riconoscere

i lavori eccezionali.

Nel 2013, per esempio, Stephen Hawking ha

vinto per la sua teoria, ancora non testata

sperimentalmente, che i buchi neri emettono

radiazioni.

All'inizio degli anni settanta, i fisici avevano

costruito il modello standard della fisica delle

particelle, in cui tre delle quattro forze fonda

mentali della natura sono associate alla

propria particella: la forza elettromagnetica

è mediata dalla particella di luce, il fotone;

la forza forte che lega i nuclei atomici è mediata

dal gluone; e la forza debole che governa il

decadimento radioattivo è associata alle particelle

W e Z: tutte queste particelle sono state

osservate sperimentalmente.

Ma la quarta forza fondamentale, la gravità,

ha resistito agli sforzi per includerla nel modello.

La supergravità è stata un primo tentativo di

farlo, combinando la fisica delle particelle con

la teoria della gravità di Einstein, la relatività

generale.

Ferrara, Freedman e van Nieuwenhuizen si

ispirarono alla supersimmetria, un'estensione

del modello standard proposta per la prima volta

nel 1973. La supersimmetria afferma che ogni

particella conosciuta ha un gemello più pesante

e ancora da scoprire.

I modelli che cercano di portare nella combina-

zione la forza fondamentale finale, la gravità,

le assegnano un'ipotetica particella, il "gravitone".

I tre fisici proposero un super-gemello per il

gravitone, chiamato gravitino.

Van Nieuwenhuizen ricorda la notte in cui guardò

il loro software che macinava i calcoli della

supergravità, timoroso che si fermasse troppo

presto, indicando che la teoria era sbagliata.

"Stavo lì seduto con la tensione che cresceva",

racconta.

Ma quando il programma si concluse con

successo, fu convinto che la supergravità

fosse reale.

Quarant'anni dopo, van Nieuwenhuizen è

rimasto senza parole alla notizia del premio.

"È stata una sorpresa totale", dice.

"Avevo rinunciato alla speranza che

sarebbe accaduto".

David Tong, teorico delle stringhe all'Università

di Cambridge, nel Regno Unito, dice che

l'innovazione concettuale dietro la supergravità

era "stupefacente", dato che all'epoca i fisici

delle particelle e quelli che studiavano la gravità

interagivano di rado.

"Il team applicava tecniche di fisica delle particelle

alla gravità e poi le testava a livello di calcolo, in

un periodo in cui nessuno usava i computer per

fare questo genere di cose", aggiunge.

Oggi, la supergravità è una pietra angolare

della teoria delle stringhe, che è una candidata

popolare per la descrizione definitiva della realtà.

Ma per decenni, gli acceleratori di particelle,

compreso il Large Hadron Collider (LHC) del CERN,

non sono riusciti a individuare alcun segno

di particelle supersimmetriche né del gravitino,

o alcuna prova della teoria delle stringhe,

anche se questo non la esclude del tutto.

"Queste idee potrebbero non essere verificabili

nella nostra vita", dice Tong.

Tuttavia, l'assenza di prove non dovrebbe

sminuire i risultati della supergravità, sostiene

Strominger, perché la teoria è già stata usata

per risolvere i misteri della gravità.

Per esempio, la relatività generale apparentemente

permette alle particelle, in teoria, di avere masse

ed energie negative "Se fosse vero, alcune cose

non finirebbero sulla Terra quando cadono, ma

cadrebbero nello spazio", dice Strominger.

Questo non succede, ma nessuno ha potuto

spiegare perché.

Applicando il macchinario matematico della

supergravità alla relatività generale, però, ha

permesso ai fisici di dimostrare che le particelle

non possono avere masse ed energie negative.

"Questi risultati rimarranno validi a prescindere

dal fatto che la supergravità esista effettiva-

mente in natura", dice Strominger.

Ma Sabine Hossenfelder, fisico teorico

dell'Istituto di studi avanzati di Francoforte,

avverte che il fallimento del LHC nel trovare

particelle supersimmetriche infligge un colpo

quasi fatale alle possibilità che la supergravità

sia vera.

Dice che i vincitori hanno "fatto un grande lavoro

matematico che merita di essere riconosciuto",

e aggiunge: "Ma forse il premio dovrebbe

essere per la matematica pura, perché questa

non è fisica".

(L'originale di questo articolo è stato pubblicato 

su www.nature.com il 6 agosto 2019.

Traduzione ed editing a cura di Le Scienze,

riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati)

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