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Post n°2333 pubblicato il 03 Settembre 2019 da blogtecaolivelli
Fonte: risorse della B.S.Olivelli La donna in bianco Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La donna in bianco (The Woman in White) è un romanzo di Wilkie Collins. Scritto nel 1859, uscì a puntate, secondo la tradizione dei feuilleton, nel 1859 - 1860, nella rivista di Charles Dickens All the Year Round, suscitando l'entusiasmo e l'ammirazione del pubblico. Il libro è stato tradotto in 32 lingue. Fu il primo libro ad essere definito sensation novel (un genere che avrà molta fortuna nella età vittoriana), pieno di colpi di scena e suspense incentrato sulla somiglianza e sostituzione di persona di due affascinanti donne: la bionda e ricca Laura e la folle Anne Catherick, solitaria figura che appare completa- mente vestita di bianco. Due i personaggi di maggior rilievo e profondità: il primo è il malvagio conte Fosco, italiano, che ordisce in realtà tutto l'intrigo, il secondo è la forte e audace sorellastra di Laura, Marian, che rappresenta uno dei primi esempi di donna forte, che cerca di sfuggire e ribellarsi al mondo maschilista vittoriano che non tutela le donne. Trama Il libro prende avvio da una sorta di premessa, in cui si spiega che le vicende narrate, se la macchina della Legge fosse sempre adeguata a scandagliare ogni vicenda sospetta, avrebbero costituito materia di un processo. Essendo però la Legge spesso vincolata alla capacità economica di attori e convenuti, la vicenda narrata viene esposta nel libro per la prima volta, anche se della dinamica proces- suale viene mantenuto il principio per cui a diversi testimoni viene affidato il compito di esporre la conoscenza diretta che hanno dei fatti in questione (anche attraverso l'ausilio del diario di uno dei personaggi principali), di modo che l'intero romanzo assume la forma di un racconto corale. Come verrà chiarito nell'arco del racconto, è stato lo stesso protagonista, Walter Hartright, a richiedere ai diversi interessati le varie testimonianze scritte perché integrassero la sua, e infine a curarne la pubblicazione. A ciascuna testimonianza è affidato il compito di illustrare una parte della storia e le testimonianze appaiono lungo il libro nel rispet- to dello sviluppo cronologico dei fatti. D'altra parte, le testimonianze vengono richieste e ottenute da Hartright nell'arco stesso degli eventi narrati, quindi spesso secondo un ordine diverso rispetto alle parti della storia che ciascuna testimonianza ha il compito di illustrare. Per ragioni di discrezione, i nomi dei vari personag- gi sono sostituiti da nomi fittizi. L'amicizia con Pesca e l'ingaggio a Limmeridge House La narrazione di Walter Hartright comincia il 31 luglio 1849. Hartright è un insegnante di disegno di Londra, che ha ereditato il mestiere dal padre. Abita in città, mentre la madre e la sorella Sarah vivono in un villino ad Hampstead. Negli ultimi tempi è stato poco parsimonioso e si trova quindi un po' a corto di soldi. La sera del 31 coincide con uno dei due giorni a settimana che egli spende abitualmente per andare a trovare madre e sorella. Giunto al villino, ad aprirgli è il professor Pesca, un italiano da lungo tempo trapiantato in Inghilterra, amico di lunga data di Hartright, che si mantiene come insegnante di lingua italiana. I due si sono conosciuti durante la loro attività di insegnamento in diverse case nobiliari. Pesca, che ha lasciato il proprio paese per non meglio precisate ragioni politiche, è un fervente ammiratore della civiltà britannica e fa di tutto per sembrare inglese egli stesso: si è dedicato, nonostante le sue minute dimensioni, ai più svariati sport inglesi, si veste all'inglese e va fiero della sua capacità di parlare l'inglese, che pure è colorito da espressioni da lui fraintese, stravolte ed usate a sproposito (right-all-right, course-of-course, my-soul-bless -my-soul, deuce-what-the-deuce). Il rapporto tra i due è stato cementato da un incidente: a Brighton Pesca stava rischiando di annegare e Hartright gli ha salvato la vita. L'italiano è quindi ansioso, con la tipica espansività meridionale, di restituire il favore all'amico. La sua apparizione nel villino della madre di Hartright è legata ad importanti novità, che Pesca appare ansioso di riferire all'amico e ai suoi familiari: il capofamiglia di una delle case nobiliari in cui Pesca è precettore, un facoltoso mercante, sta cercando per conto di un conoscente un insegnante di disegno e l'italiano ha subito fatto menzione del suo amico. Il mercante fa avere a Pesca un memorandum con le istruzioni e i dettagli del nuovo impiego. Il signor Frederick Fairlie, Esquire, di Limmeridge House, Cumberland, impiegherebbe un maestro di disegno per almeno quattro mesi. L'impiego consiste nell'istruire nell'arte dell'acquarello due signorine e nel curare e restaurare una collezione di disegni assai deteriorati. Lo stipendio è di quattro ghinee a settimana, oltre a vitto e alloggio. Nonostante l'impiego sia allettante e lo stipendio ragguardevole, Hartright è ir- ragionevolmente restio ad accettare l'impiego, ma le proteste della sorella, della madre e di Pesca lo costringono a ritirare le sue i nconsistenti resistenze. Il maestro di disegno manda dunque le sue referenze al commerciante e dopo quattro giorni gli arriva notizia che è stato assunto. Viene dunque organizzata una cena di addio nel villino di Hampstead, la sera prima della partenza di Hartright. L'incontro con la donna in bianco Di ritorno dalla cena ad Hampstead, Hartright decide di tornare a Londra percorrendo la È passata la mezzanotte e Hartright sta fantasticando sul proprio futuro nel Cumberland, quando viene colpito dall'apparizione improvvisa di una donna interamente vestita di bianco, che gli chiede se quella è la strada per Londra. Hartright, turbato dall'apparizione della donna, si offre di accompagnarla fino ad oltre la barriera, dove ella potrà prendere una carrozza. I due passeggiano insieme verso il centro e Hartright è incuriosito dallo strano personaggio, che ha un fare nervoso, l'aria tormentata da qualcosa, lo sguardo assente e una parlata rapida. La donna chiede stranamente se Hartright conosca persone di alto rango o se sia tale egli stesso. Hartright, perplesso dalla domanda, chiarisce che è solo un maestro di disegno e che conosce qualche nobile. Dalla conversazione comprende che la donna ritiene di avere subito un torto da un baronetto, ma questa non ne rivela il nome. Pur essendo l'una di notte, la donna dice di trovare ospitalità da una persona amica a Londra. Hartright, dal canto suo, la informa che sta per partire per il Cumberland e la donna racconta che in quella regione è stata felice: è nata nello Hampshire, ma ha passato del tempo a Limmeridge e conosce i Fairlie. Naturalmente Hartright è estremamente colpito dalla coincidenza: senza rivelarle che sta per essere impiegato proprio a Limmeridge House, cerca di scavare, ma la donna in bianco è ansiosa di prendere una carrozza, che infine viene trovata. Dopo calorosi ringraziamenti per l'aiuto offerto, la donna in bianco viene portata via dalla carrozza. Qualche minuto dopo, mentre Hartright continua a camminare, sconcertato dall'incontro fino a dubitarne la realtà, passa sulla strada una carrozza e due uomini avvicinano un poliziotto per chiedergli se ha visto passare di lì una donna in bianco. Hartright, non visto, viene a sapere che la donna in bianco è scappata da un manicomio. Turbato dalla notizia, si ritira nei suoi appartamenti e spende la notte tentando di sfuggire agli inquieti pensieri legati all'incontro. A Limmeridge House L'indomani Hartright parte per Limmeridge, ma vi giunge in tarda serata, cenando quindi da solo. L'indomani incontra a colazione la signorina Marian Halcombe, una delle due allieve che è suo compito istruire. Hartright è colpito dalla bellezza del suo corpo, ma altrettanto dalla mascolinità e dalla bruttezza del suo volto. Marian, con una parlantina spigliata e disinvolta, e svelando un carattere audace e irriverente, introduce Hartright alla casa e ai suoi abitanti. Sua madre sposò in prime nozze il signor Halcombe, suo padre, e in seconde nozze il signor Philip Fairlie, fratello maggiore di Frederick. Dal secondo matrimonio è nata Laura Fairlie, l'altra allieva, che di Marian è sorellastra. Sia Marian sia Laura sono orfane, ma, per ammis- sione della stessa Marian, sono per il resto molto diverse: la prima ha i capelli neri, l'incarnato scuro , il carattere eccentrico ed è povera; la seconda ha i capelli castano chiari, è leggiadra, bella, dolce e ricca. Quanto a Frederick Fairlie, è uno scapolo incallito che passa le sue ore in una stanza piena di preziosi pezzi d'arte, non partecipa ai pasti e si dichiara insofferente alla presenza di estranei nei propri appartamenti, accusando una estrema sensibilità a rumori, voci, passi e qualunque cosa lo distragga dal suo tentativo di rilassarsi. A Limmeridge vi è poi la signora Vesey, dama di compagnia di Laura. (1a parte) |
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