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Post n°2537 pubblicato il 02 Marzo 2020 da blogtecaolivelli
27 giugno 2019 di Shannon Hall/Scientific American La superficie di Europa in un'immagine ripresa dalla sonda Galileo negli anni novanta (NASA/JPL-Caltech/SETI Institute) Proprio come i mari della Terra, l'oceano al di sotto della superficie ghiacciata di questo satellite di Giove contiene cloruro di sodio, il componente principale del sale da cucina. Ma sarà nella quantità giusta per sostenere lo sviluppo della vita?Il mare che si agita sotto la superficie ghiacciata della luna gioviana Europa è potenzialmente il miglior incubatore di vita extraterrestre nel nostro sistema solare. Però è nascosto sotto il gelido guscio esterno del satellite e quindi rappresenta una sfida per gli astrobiologi, ai quali piacerebbe tanto scrutarne l'interno. Per fortuna, possono averne almeno un assaggio dando un'occhiata alla superficie del corpo celeste. E i risultati sono salati. Uno studio pubblicato su "Science Advances" nei giorni scorsi ipotizza infatti l'esistenza di cloruro di sodio (sale da cucina) sulla superficie di Europa. Poiché l'esterno del satellite è formato in massima parte da acqua marina congelata, la scoperta suggerisce che il mare nascosto di Europa sia ricco di sale, un fatto cruciale, che pone specifici vincoli alle possibilità di vita su quel mondo alieno. Il mare liquido che ribolle sotto i ghiacci di Europa Certo, gli scienziati non hanno assaggiato un pezzetto di quella luna lontana. Per analizzare la composizione di Europa, gli astronomi studiano la luce emanata dalla sua superficie e la scompongono in spettri simili ad arcobaleni, alla ricerca di qualsiasi riga di assorbi- mento o di emissione che ne riveli la composizione chimica. C'è solo un problema: il normale sale da cucina è bianco e quindi produce uno spettro privo di elementi distintivi. Tuttavia, le intense radiazioni che raggiungono la superficie di Europa, possono aggiungere un tocco di colore, come hanno ipotizzato nel 2015 due planetologi della NASA, Kevin Hand e Robert Carlson in uno studio nel quale sostenevano che la sostanza giallo-brunastra osservata su Europa potesse essere sale da cucina "cotto" dalle radiazioni. Prove di laboratorioPer arrivare a quella conclusione, Hand e Carlson avevano ricreato le condizioni di Europa all'interno di camere sottovuoto, o per usare le parole di Hand, "lucidi oggetti di acciaio inossidabile che ronzano e sibilano". Dopo avervi inserito del sale da cucina, hanno abbassato pressione e temperatura per simulare la superficie di Europa, e quindi bombardato i campioni di sale con un cannone elettronico per ricreare le forti radiazioni. I molti elettroni rimasti catturati negli spazi vuoti all'interno della struttura cristallina, hanno conferito al sale un colore giallo-brunastro che ricordava da vicino quello del materiale misterioso che riempie le fessure e le fratture di cui è ricoperta la superficie di Europa. Ma una corrispondenza di colore non è una dimostrazione; la prova poteva arrivare invece da elementi di rilievo nell'analisi spettroscopica , in particolare sotto forma di una riga di assorbi- mento a 450 nanometri nella porzione visibile dello spettro elettromagnetico. "Uno dei risultati di questa irradiazione è che può aiutare a rendere visibile ciò che prima era invisibile", afferma Hand. Così, Samantha Trumbo, dottoranda al California Institute of Technology, il suo relatore Michael Brown, e Hand (che oggi lavora anche lui al Caltech) hanno rivolto il telescopio spaziale Hubble verso il lontano satellite, cercando proprio quella traccia distintiva. E dopo quattro osservazioni, condotte tra maggio e agosto 2017, l'hanno trovata. La superficie di Europa è colpita da radiazioni che "cucinano" il sale (NASA/JPL-Caltech)" La corrispondenza tra i dati di laboratorio e quelli del telescopio è stata una cosa bellissima", racconta Hand. Dimostra che la superficie di Europa è davvero ricoperta di cloruro di sodio, almeno in una zona chiamata Tara Regio, dove si trovano ghiacci nuovi che si ritiene siano emersi dall'oceano in epoca piuttosto recente. "Se qualcuno leccasse la superficie di Europa, almeno in quel punto, la sentirebbe salata", afferma Trumbo.. Reggie Hudson, astrochimico al Cosmic Ice Laboratory del Goddard Space Flight Center della NASA, che non ha collaborato allo studio, è colpito dall'immagine d'insieme e afferma: "È una bella sintesi di lavoro in laboratorio, dati provenienti da Hubble, chimica delle radiazioni e planetologia". Per anni gli astronomi hanno sostenuto che sulla superficie di Europa fosse prevalente un altro tipo di sale, il solfato di magnesio: l'ipotesi era che l'oceano nascosto della luna gioviana fosse simile a un bagno in cui sia stato disciolto del sale inglese. Invece il nuovo studio suggerisce che sia più simile ad acqua di rubinetto con l'aggiunta di sale da cucina, come la soluzione che alcuni preparano per curare il mal di gola o quella che si trova negli oceani terrestri. "È davvero un cambiamento rispetto a quello che abbiamo creduto negli ultimi vent'anni circa", afferma Trumbo. "Se questo cloruro di sodio [...] è davvero rap- presentativo della composizione dell'oceano, allora l'oceano sarebbe, almeno a livello salino, più simile a ciò che vediamo sulla Terra". Questo potrebbe aumentare le possibilità che la vita vi abbia origine e si evolva. Ciò nonostante, i ricercatori non sono ancora in grado di affermare quanto sale sia presente sotto il ghiaccio. Alla fine, i mari di Europa potrebbero rivelarsi troppo salati perché vi possa esistere la vita come la conosciamo noi D'altra parte una soluzione più adeguata di sale e acqua potrebbe permettere alla vita di fiorire, soprattutto se quell'oceano fosse attivo quanto il nostro. Sulla Terra, attorno alle bocche idrotermali sottomarine (sorgenti che emettono acqua ad altissime temperature sui fondali marini) l'acqua viene trascinata dentro il fondale marino, per poi essere espulsa di nuovo attraverso quelle stesse bocche. Nel corso di questo processo il magnesio rimane intrappolato nelle rocce, mentre il sodio e il cloro sfuggono. In teoria, la superficie coperta di sale da cucina di Europa potrebbe suggerire l'esistenza di un ciclo simile nei mari del satellite e persino indicare la presenza di bocche idrotermali; è una prospettiva allettante, dato che sulla Terra le zone delle sorgenti sottomarine di solito pullulano di vita. Però sia Hand che Hudson mettono in guardia da un salto logico così audace. "Non sono convinto al 100 per cento che il cloruro di sodio sulla superficie di Europa significhi che c'è un'attività idrotermale nelle profondità, ma le due cose non si escludono a vicenda", afferma Hudson. un buon posto da studiare con la missione Europa Clipper della NASA, una sonda il cui lancio è previsto negli anni venti di questo secolo e che orbiterà attorno a Giove, passando accanto a Europa 45 volte. Trumbo, in particolare, vorrebbe cercare tracce organiche che potrebbero essere arrivate in superficie assieme al sale. E forse i ricercatori potrebbero avvicinarsi ab- bastanza alla superficie di Europa da assaggiarla (da remoto) per mezzo di un lander robotico. "Avendo studiato la chimica della superficie di Europa da circa vent'anni, devo ammettere che non c'è niente di meglio di un lander per un incontro ravvicinato", afferma Hudson. Un'opinione condivisa anche da Hand. "È un ottimo lavoro, ma dubito che sia la parola definitiva in proposito", commenta Hudson. "Come gran parte della buona ricerca scientifica, non chiude una porta, ma la apre per gli studi futuri."
articolo è stato pubblicato su "Scientific American " il 12 giugno 2019. Traduzione di Francesca Bernardis, editing a cura di Le Scienze. Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati.) |
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