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Post n°2624 pubblicato il 23 Marzo 2020 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato dall'Internet, parte 2. Eucalipto (Eucalyptus globulus) L'albero di eucalipto, alto fino a 40 m, appartiene alla famiglia delle Mirtaceae ed è originario dell'Australia: ancora oggi è la fonte di alimentazione principale dei koala. Intanto è coltivato anche in molte regioni dell'emisfero australe. Grazie alle sue qualità antipiretiche è denominato anche "albero della febbre". In Europa conosciamo l'eucalipto prevalentemente come medicinale per le malattie influenzali, perché ha un'azione mucolitica e germicida. Facendo bruciare le foglie essiccate, si sprigiona un profumo fresco, di menta, e un po' erboso. L'eucalipto è straordinario per purificare e disinfettare l'aria degli ambienti chiusi. Libera la nostra testa da ogni peso e ci riporta alla leggerezza dell'Essere. Aiuta a eliminare letargia e apatia e ci riempie di nuova energia e impulso all'azione. Insieme al mastice aumenta la sua azione purificatrice e liberatrice. Provatelo. La fumaria è un'erba usata anticamente dai Celti e dai Germani come incenso. Alle nostre latitudini si può coltivare facilmente da sé. Gli antichi druidi le ascrivevano proprietà magiche straordinarie e la usavan o per le loro pozioni. La fumaria era bruciata per annullare le formule magiche e per rendere inoffensive le magie delle streghe. Tuttavia era utilizzata anche da maghi e streghe: con la fumaria preparavano delle misture magiche da bruciare e producevano degli elisir. Nel medioevo la fumaria si bruciava per scacciare il diavolo e rispedire nei loro regni altri spiriti bassi. Quindi non dovrebbe mai mancare quando sono in gioco energie davvero potenti. È stata anche denominata "erba degli elfi", perché nei tempi antichi spesso era utilizzata per contattare mondi diversi. La fumaria ha un profumo molto fumoso, un po' pungente. Bruciandola per purificare può essere combinata molto bene con un po' di olibano e di canfora. La gliceria appartiene alle erbe dolci e raggiunge un'altezza di circa 70-80 cm. Cresce nelle praterie del Nord America e in Canada. Il suo profumo è delicato, dolciastro e ricorda la vaniglia. La gliceria irradia una luce sottile, un calore che riscalda il cuore. Gli Indiani d'America la intrecciavano in trecce, che poi erano fatte essiccare. Quando si voleva bruciare, la treccia era accesa all'estremità inferiore e poi sciolta, così bruciava lentamente. Nelle "capanne sudatorie" la gliceria era la sostanza più usata. Gli spiriti buoni ne amano il profumo delicato. Tutti i rituali di purificazione degli indiani comprendono quest'erba. Se si vuole seguire il loro esempio bisognerebbe dapprima bruciare della salvia del deserto o della salvia bianca, e soltanto successivamente usare la gliceria. Uno sciamano lakota descrisse lo spirito della gliceria e della salvia con queste parole: «Di salvia si ammalano gli spiriti maligni. Volano via quando la si brucia. Gli spiriti buoni non ne risentono. [...] Da tutti gli spiriti è percepita come un profumo gradevole. Agli spiriti buoni piace, così come ai cattivi [...]. Il fumo della gliceria è benvenuto per gli spiriti buoni [...]. Sono ben disposti nei confronti di colui che gliela offre. Ascolteranno ciò che gli dirà. Ma anche gli spiriti cattivi verranno per godere di questa offerta. Perciò bisogna bruciare la salvia in modo che essi si ammalino. In seguito si usa la gliceria per richiamare gli spiriti buoni». [tratto da: Savinelli, Piante di potere, Punto d'Incontro, 2001, N.d.T.]
Il neem è un albero che cresce rapidamente e che può raggiungere un'altezza fino ai 15 m. Cresce selvatico sull'altipiano del Dekkan (India centrale), ma ormai è coltivato in tutta l'India per le sue proprietà molto efficaci. Le sue foglie hanno un forte potere antisettico e purificante. Non si può prescindere dall'albero di neem nella medicina ayurvedica. Le sue parti sono necessarie per disinfettare e curare le ferite, per le malattie influenzali e il mal di stomaco. I semi contengono una gran quantità di olio essenziale, noto come olio di neem. Le foglie di neem bruciate purificano l'atmosfera da energie pesanti, oscure. A causa della loro azione antisettica sono un rimedio meraviglioso per purificare gli ambienti dopo una malattia oppure anche contro l'infestazione di insetti nocivi. L'olibano è la resina dell'albero dell'incenso, che proviene soprattutto dall'Arabia, dalla Somalia e dalla regione del Mar Rosso. Si tratta della venerata resina dorata dell'antichità. Essa viene ottenuta incidendo gli alberi e raccogliendo la resina che ne fuoriesce copiosa. Quando parliamo di "incenso", intendiamo la resina di olibano: già allora era trasportato sulle vie dell'incenso ed era un bene incredibilmente prezioso, usato sia per i suoi poteri divinatori che per la sua azione di purificazione. Irradiando la sua luce, libera l'atmosfera dalle energie oscure e attira gli spiriti buoni. L'olibano è usato come incenso nelle chiese e nei templi, per aprire i sensi ai mondi delle energie sottili. In un'atmosfera purificata è molto più facile avere pensieri elevati e aprire le porte verso mondi diversi. Gli antichi Romani bruciavano l'olibano anche per mitigare in parte l'incredibile puzzo e per arginare la diffusione delle epidemie. I tre saggi provenienti dall'Oriente, i Re Magi, portarono in dono a Gesù appena nato mirra, incenso (olibano) e oro, una prova del fatto che l'olibano era prezioso come l'oro . Si assume anche direttamente come rimedio curativo grazie alla sua caratteristica di anticoagulante. La Boswellia serrata cresce principalmente nella regione del Punjab (Nord ovest dell'India) e in alcune località in mezzo all'Himalaya. Diversamente dall'incenso arabico è marroncino e ha una consistenza un po' collosa. Nelle antiche scritture dei Veda si trovano delle indicazioni sul fatto che la Boswellia serrata fosse usata per scacciare gli spiriti più bassi. La resina a quei tempi era considerata talmente preziosa da essere impiegata soltanto a scopi religiosi e curativi. Ancora oggi i vecchi yogi bruciano la resina di Boswellia per purificare l'aura e i chakra dei loro allievi. Aumenta la capacità di percezione e amplifica la consapevolezza, quindi ha il potere di rendere le dimensioni più permeabili. La Boswellia serrata è un antico rimedio della medicina ayurvedica. Ha un'azione disinfettante, purificante, antinfiammatoria e antipiretica, ma anche calmante e antidolorifica. Non dovrebbe mai mancare la salvia bianca per purificare le case. La raccomando in particolare quando ci si trasferisce in un'abitazione nuova. Aiuta a dissolvere le energie degli inquilini precedenti: benché queste non debbano essere state necessariamente negative, non ci appartengono, sono attaccate ai muri e cercano di farsi notare. La salvia bianca è un potente strumento di purificazione. Era onorata dagli indiani come erba sacra. Quando la si bruciava, erano sempre presenti una profonda gratitudine e uno spirito di preghiera. Scaccia le energie negative, i demoni delle malattie e le creature astrali inferiori. Nello spazio in cui si diffonde il fumo si crea un anello protettivo. Ha, però, anche il potere di illuminare la consapevolezza e di liberarla da tutti gli attaccamenti possibili. Cresce principalmente nell'assolata California in piccoli arbusti. Dopo la raccolta è essiccata e infine legata con uno spago in fasci. Utilizzarla è molto semplice: si accende il fascio di salvia all'estremità superiore e si spegne la fiamma, lasciando che si sprigioni il fumo . Poi si può andare in tutte le camere, sventagliando il fascio di erbe in modo che il fumo raggiunga ogni angolo. Serve anche per purificare l'aura. Per fare ciò occorre girare tutt'intorno alla persona e distribuire il fumo del fascio di erbe a forma di otto nell'aura. Gli indiani dell'antichità hanno scacciato ogni sorta di possessione diabolica con questa tecnica. verdi come giovani fronde. Profumi corrotti, intensi, che si mettono in mostra, come l'incenso, l'ambra, che a noi in atomi portano il respiro dell'infinito e cantano alla nostra anima le delizie più sublimi». (Charles Baudelaire) |
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