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Ma che bello Razana!! Un super fico

Post n°2814 pubblicato il 23 Aprile 2020 da blogtecaolivelli

Fonte: articolo riportato dall'Internet

NUOVA SCOPERTARazana, il super coccodrillo giurassico

Razana, il super coccodrillo giurassicoRicostruzione paleoartistica di Razanandrongobe

sakalavae che si avventa sulla carcassa di un

dinosauro sauropode, nel Giurassico medio del

Madagascar.

A differenza dei coccodrilli odierni, questo predatore

di terraferma aveva un cranio alto e stretto e camminava

eretto sulle quattro zampe.

Inotosuchi erano coccodrilli preistorici vissuti nel Gondwana,

il supercontinente che fino al Mesozoico comprendeva le

terre emerse.

Fino ad oggi si pensava fossero stati presenti sulla Terra a

partire dal Cretaceo, ma nuovi fossili scoperti in Madagascar,

pubblicati sulla rivista scientifica PeerJ da paleontologi italiani

e francesi, non solo dimostrano che questi animali erano

presenti già nel Giurassico medio, ma presentano al mondo

un nuovo protagonista: Razanandrongobe sakalavae,

per gli amici Razana.

Non un dinosauro ma un coccodrillo

Razanandrongobe sakalavae fu descritto già nel 2006.

All'epoca di lui erano noti solo pochi denti e un frammento

di mascella e i paleontologi italiani Simone Maganuco,

Cristiano Dal Sasso e Giovanni Pasini lo identificarono

come un nuovo rettile arcosauro del Giurassico del Madagascar.

 Le affinità con i dinosauri sembravano maggiori di quelle con

i coccodrilli.

 Invece ora, nuovi resti cranici, tra cui un osso premascellare

e un osso della mandibola depositati al Museo di Storia Naturale

di Tolosa, hanno permesso agli stessi paleontologi italiani -

a cui si è aggiunto il collega francese Guillaume Fléury -

di stabilire che Razana era un coccodrillo giurassico di sette

metri, dotato di robuste mascelle, armate di enormi denti

seghettati, molto simili a quelli di un T.rex.

Ricostruzione del muso di Razanandrongobe sakalavae,

comprendente le ossa originali (dentale sinistro, frammenti

mascellari e premascella destra, per gentile concessione

del Museo di Storia Naturale di Tolosa) e le loro copie speculari

(in grigio), stampate in 3-D dai dati delle TAC ad opera di

FabLab Milano, e infine montate al Museo di Storia Naturale

di Milano. Crediti: Giovanni Bindellini

Una serie di indizi anatomici fa pensare che Razana fosse un

animale affine ai baurusuchi del Sud America, coccodrilli di

terraferma diversi da quelli odierni: il loro cranio non era

appiattito ma alto e massiccio, e camminavano sulle quattro

zampe, ben sollevati da terra.

«Razana poteva competere anche coi dinosauri teropodi,

raggiungendo in Madagascar l'apice della catena alimentare,

senza temere rivali - afferma Cristiano Dal Sasso, primo

autore dello studio e paleontologo del Museo di Storia

Naturale di Milano». Infatti, la dentatura di Razana lascia

ipotizzare che l'animale avesse davvero pochi rivali. 

Al contrario degli odierni coccodrilli, dotati di denti conici

e lisci, quelli di Razana erano seghettati, con dentellli

evidenti, regolari, ancora più grandi di quelli di T.rex.

Questo fatto ci dice che il nostro super coccodrillo oltre

che un predatore attivo fosse anche un cacciatore di

carogne e che la sua dieta includesse tendini e ossa.

I paleontologi Cristiano Dal Sasso (a destra) e Simone

Maganuco (a sinistra) mostrano alcune ossa del cranio

di Razanandrongobe sakalavae al Museo di Storia Naturale

di Milano.

I denti sono enormi e per forma e dimensioni si avvicinano

a quelli di un T. rex. (Crediti: Giovanni Bindellini

«Razana - dice Simone Maganuco, coautore della ricerca -

rappresenta una scoperta importante: è il più antico

rappresentante del gruppo, che anticipa le altre forme

di ben 42 milioni di anni e documenta un improvviso e

inaspettato aumento delle dimensioni corporee, avvenuto

all'inizio della storia evolutiva dei notosuchi».

Non solo. 170 milioni di anni fa il Madagascar aveva già

cominciato il suo distaccamento dalle altre terre emerse

del Gondwana.

E ciò fa ipotizzare che questo terrificante trituratore di

ossa rappresenti una forma endemica dell'isola.

Autrice: Laura Floris

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