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Analisi logica

Post n°3069 pubblicato il 10 Giugno 2020 da blogtecaolivelli

Fonte: articolo riportato dall'Internet

Il complemento oggetto (o complemento diretto) è una parte del

discorso che rappresenta l'oggetto dell'azione espressa dal predicato.

Come abbiamo visto, non è mai preceduto da preposizioni  e

risponde logicamente alle domande "Chi?" o "Che cosa?"

Es. Luisa balla (che cosa?) il tango.

Marco guarda (chi?) Luisa.

Il complemento oggetto può essere un sostantivo ma anche un

pronome, un aggettivo se sostantivato, un verbo con valore

nominale, una proposizione intera (vedremo nella pagina dedicata le

proposizioni oggettive) e in generale una qualsiasi parte del discorso

(pronomi, avverbi, congiunzioni, ecc...).

Es. Ti ho visto.

Non capisce il bello della situazione.

Giulia adora cantare.

Non vorrei che tu pensassi male di me.

Non voglio niente.

Mai dire mai.

Voglio sapere il perché.

Il fatto che non ci siano preposizioni non presuppone automatica-

mente la presenza del complemento oggetto.

Anche i soggetti e alcuni complementi indiretti possono essere

privi di preposizioni.

Bisogna studiare sempre attentamente la funzione logica all'interno

della frase.

Generalmente l'ordine della frase può aiutare.

In italiano infatti si usa l'ordine: soggetto + verbo + complemento

oggetto + complementi indiretti.

Anche in questo modo però non sarete assolutamente certi perché in

alcuni casil'ordine delle frasi può variare.

Quando si tratta di dare enfasi al complemento oggetto, per esempio,

esso può apparire in prima posizione.

Es. Un cane e un gatto ha comprato.

In questo caso il soggetto della frase è sottinteso (egli) e "Un cane e un

gatto" hanno funzione di complemento oggetto.

Solitamente il complemento oggetto è introdotto da verbi transitivi

attivi che esprimono azioni che "passano", "transitano" sull'oggetto.

Ma esistono casi in cui anche un verbo intransitivo può introdurre

un complemento oggetto.

È una circostanza particolare e si tratta del complemento oggetto interno

Interno perché il suo significato è già intrinseco al verbo.

Es. Vivere una vitapiangere lacrime; ecc.

Infine, il complemento oggetto quando preceduto dall'articolo partitivo si

chiama complemento oggetto partitivo.

Es. Ho comprato dei pennarelli.

Rossella Monaco

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