Creato da blogtecaolivelli il 04/03/2012

blogtecaolivelli

blog informazione e cultura della biblioteca Olivelli

 

 

« Notizie dalla Siberia....Notizie dalla Siberia. »

Notizie della preistoria siberiana...

Post n°3164 pubblicato il 08 Luglio 2020 da blogtecaolivelli

Fonte: articolo riportato da Wikipedia

Ritrovamenti preistorici in Siberia:

dai mammut ai leoni delle caverne.

Come la maggior parte dell'Artico, anche

la Siberia è vittima dei danni causati dal

riscaldamento globale.

Tra le tante conseguenze troviamo lo 

scioglimento del permafrost e con esso il

ritrovamento di carcasse di animali finora

conservate per migliaia e migliaia di anni.

Qualche anno fa, proprio nella Penisola di

Yamal, venne ritrovato un cucciolo di

mammut rimasto seppellito nel permafrost

per oltre 40.000 anni.

Fu un pastore di renne a ritrovare questa

piccola carcassa lunga poco più di un metro

e dal peso di circa 15 chilogrammi.

Il piccolo mammut è una femmina ed è stata

battezzata Ljuba, da ljubov che significa amore.

La cucciola di soli 5 mesi è stata ritrovata senza

coda, strappata forse da qualche predatore

dell'epoca, ma in ottimo stato di conservazione.

Il suo corpo è ricoperto da una leggera peluria,

la proboscide è intatta e gli occhietti sono

rimasti chiusi. Si è stabilito che sia morta in

seguito ad una caduta in una voragine ai

margini del fiume e che il permafrost, terreno

perennemente ghiacciato, abbia permesso

al suo piccolo corpicino di resistere intatto

nel tempo. Ljuba è nata alla fine dell'ultima

glaciazione, quando ormai i mammut si stavano

già estinguendo.

Ad oggi la causa della loro estinzione non è ancora

stata determinata, ma si pensa sia dovuta

all'innalzamento delle temperature e alla caccia

da parte degli uomini preistorici.

Nella regione siberiana della Sacha-Jacuzia invece,

nel 2014, sono stati ritrovati i corpi di due cuccioli

di leone delle caverne (Panthera leo spelea) risalenti

anch'essi ad oltre 10.000 anni fa.

Un tempo questo felino, una sottospecie estinta del

leone odierno, viveva in un territorio compreso tra

le isole britanniche, l'estremo oriente russo e il

Nord America (nello Yukon).

I cuccioli sono stati ribattezzati Uyan e Dina, dal

nome del fiume Uyandina che scorre vicino al sito

del ritrovamento.

Questo è stato il primo ritrovamento di corpi di leoni

delle caverne ben conservati dato che, fino ad allora,

vennero ritrovati solamente dei piccoli resti.

Grazie al permafrost uno dei cuccioli ha conservato

intatto il mantello, i tessuti morbidi e i baffi e

entrambi hanno conservato abbastanza bene i

lineamenti del volto.

I cuccioli avevano solamente una settimana al

momento della loro morte e si pensa siano rimasti

intrappolati nella tana a seguito di una frana che

ne sigillò l'uscita.

Nella stessa zona è stato rinvenuto un altro cucciolo

di mammut. Il cucciolo è una femmina vissuta circa

38.000 anni fa ed è stata battezzata Yuka.

Anche in questo caso il permafrost ne ha conservato

praticamente intatto il corpo, i tessuti molli e il pelo.

Al momento della morte il cucciolo aveva tra i 6 e gli

8 anni e si pensa sia morto a causa delle ferite

provocate dalla caccia.

Sempre nel distretto della Jacuzia, vicino al fiume

Tirekhtyakh, recentemente è stata ritrovata un'enorme

testa di un lupo, vissuto nel Pleistocene circa 40.000

anni fa.

Anche in questo caso il permafrost ne ha conservato

intatto il pelo, gli organi e le grandi zanne.

Il lupo era un individuo adulto, si pensa avesse tra

i 2 e i 4 anni, e si tratta del primo ritrovamento mai

effettuato.

Siberia: resti di un mammut perfettamente conservato esposti al Museo di SalekhardSiberia: resti di un mammut perfettamente conservato

esposti al Museo di Salekhard

Corsa alla ricerca del mammut perduto, in un limbo

tra legalità e illegalità

Avevamo letto di questo argomento in passato e

purtroppo ci è stato confermato anche una volta

giunti in Siberia. L'aumento dello scioglimento del

permafrost ha portato alla luce anche molti resti

di mammut scomparsi centinaia di migliaia di anni fa.

Questo ha causato un aumento del commercio illegale

delle loro zanne ricche di avorio.

Si stima che nei terreni gelati siberiani siano

conservate circa 500.000 tonnellate di avorio di

mammut.

In Cina ad esempio si sta diffondendo il commercio

illegale di zanne di mammut ritrovate nel permafrost

siberiano, in sostituzione al tradizionale avorio

proveniente dalle zanne di elefante.

L'avorio di mammut è molto pregiato ed è marrone

scuro all'interno.

 In Siberia è illegale scavare nel permafrost con

degli appositi macchinari per ricercare i resti dei

mammut, ma con una particolare licenza si possono

prendere le zanne che si ritrovano in superficie.

Purtroppo però la ricerca illegale delle zanne di

mammut sembra essersi diffusa a dismisura e la

tecnica utilizzata dai contrabbandieri provoca ulteriori

danni al permafrost e alla natura siberiana.

I contrabbandieri si spostano lungo i fiumi siberiani

a bordo di piccole imbarcazioni, con generatori e

pompe, disboscando e aprendo grossi tunnel nel

permafrost.

Le zone interessate da questo 'massacro' sono

abbastanza note.

Sono tutte zone che un tempo erano paludi e che

hanno intrappolato i mammut sotto uno spesso

strato di permafrost.

D'altro canto però il governo russo non sta facendo

molto per cercare di arginare il problema.

Chi viene sorpreso a scavare illegalmente si troverà

a pagare una irrisoria multa di circa una cinquantina

di euro.

Solamente alla terza multa scatteranno pene più

severe.

Una di queste zone è la regione siberiana della Yakuzia,

dove è stata ritrovata la maggior parte dei resti di

mammut.

Nella città di Yakutsk infatti si smerciano pelle, ossa o

interi scheletri di mammut.

L'avorio di mammut di buona qualità viene venduto in

Cina a circa 900 euro al chilo.

Somme importanti per una zona povera e desolata come

la Yakuzia.

Oltre ai danni ambientali però viene messo a rischio

anche il lavoro degli scienziati e dei paleontologi che,

così facendo, hanno sempre meno materiale da poter

studiare.

Da recenti ricerche si stima che nei primi sei mesi

del 2017 in Cina sono entrate oltre 27 tonnellate di

avorio di mammut dalla provincia dello Heilongjiang,

nel nord est del paese al confine con la Russia.

Nei primi sei mesi dell'anno scorso invece le tonnellate

furono 4. 

In Cina l'avorio arriva anche via mare, da Hong Kong,

e si stima che ne arrivino circa 34 tonnellate all'anno.

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/blogtecaolivelli/trackback.php?msg=15032654

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Nessun commento
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

ULTIME VISITE AL BLOG

vurlaprefazione09m12ps12vittorio.59dony686miriade159tirchio2000blogtecaolivelliellistar2012Draiostre.sa47bibanna545annamatrigianoLoneWolf1822
 

CHI PUņ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

TAG CLOUD

 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963