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Notizie dalla Siberia....
Post n°3163 pubblicato il 08 Luglio 2020 da blogtecaolivelli
Fonte: wikipedia Nota: l'articolino di seguito riportato svela un aspetto del tutto sconosciuto di questa sterminata regione della terra, ricchissima di risorse, dove, oltre i boschi di conifere delle elevate latitudini si estende la tundra, dove il terreno è ghiacciato in profondità... finora. Bisognerà vedere i cambiamenti avvenuti a causa del riscaldamento globale. Tuttavia, anche questa enorme regione terrestre nasconde delle sorprese inusitate e favolose... Una città di granito nella tundra siberiana! È stata una scoperta fortuita quella che recente- mente ha portato alla luce la città di granito di Ulakhan-Sis. L'Ulakhan-Sis è una splendida cresta montuosa nella Yakutia polare (la Repubblica di Sakha) che si estende da sud-ovest a nord-est nell'area tra i fiumi Indigirka e Alazeya. Laggiù, nel cuore della tundra siberiana, questi monoliti di granito si innalzano nel cielo per circa 20 metri d'altezza. A scoprire questo splendido sito è stato il biologo e fotografo Alexander Krivoshapkin, che stava sorvolando la zona per documentare e censire le renne che vi si trovano. Ad un certo punto però l'occhi gli cadde su queste gigantesche rocce sconosciute e mai mappate da nessuno e capì subito che si trattava di qualcosa di nuovo e unico. Qualche mese più tardi tornò sul luogo per documentare per la prima volta in assoluto il sito insieme al fotografo e biologo russo Sergey Karpukhin. Sergey è stata la nostra super guida durante la nostra spedizione dai Nenets nella Penisola di Yamal. Questo posto noi lo abbiamo visto per la prima volta attraverso le foto che ci ha fatto vedere durante il viaggio, raccontandoci per filo e per segno tutti i dettagli della spedizione. Un luogo che ci siamo ripromessi di andare a visitare, prima o poi, insieme a lui. Su queste rocce si sa ancora poco. Secondo il biologo dietro a tutto questo c'è la mano dell'uomo. Ipotesi portata avanti anche da altre persone, secondo le quali le rocce potrebbero essere luoghi simbolici costruiti da antiche popolazioni siberiane. Per altri invece questo spettacolo sarebbe tutto merito di Madre Natura e dell'erosione che, nel corso dei secoli, hanno modellato le rocce. I monoliti vengono chiamati kisilyakhi, termine che deriva dalla parola kisi e che, nella lingua Yakut, significa uomo. Questi splendidi monoliti si trovano circa 3.000 chilometri a Nord-Est della capitale della repubblica, Yakutsk. Queste sentinelle solitarie che sembrano proteggere i loro vasti paesaggi si trovano sopra il Circolo Polare Artico, tra la regione di Kolyma e il fiume Sundrun. "Come antichi guerrieri artici in marcia, improvvisamente pietrificati da un incantesimo." Siberia: Ulakhan-Sis (Yakutia) - Photo: Sergey Karpukhin La strada di ghiaccio più pericolosa al Mondo Avrete sicuramente sentito parlare delle famose strade di ghiaccio che si trovano sparse un po' in tutto l'Artico, dall'Alaska al Canada, grazie al programma Ice Road Truckers in onda su History Channel. Ebbene si, anche la Siberia ha le sue ice roads e forse è il luogo che ne può vantare il maggior numero in tutto l'Artico. In Siberia c'è una spettacolare strada di ghiaccio, zimnik in russo, che percorre i ghiacci siberiani per ben 120 chilometri. Questa ice road è tanto bella quanto impervia e si è recentemente meritata il titolo di ice road più pericolosa al Mondo. È aperta solamente due mesi all'anno e collega il porto di Pevek all'isola di Ayon, nella Chukotka, per rifornire i 400 abitanti dell'isola di cibo, carburante, medicine e altri beni utili per superare il periodo di isolamento durante il resto dell'anno. Su questa strada ogni inverno transitano migliaia di tonnellate di carbone, 300 tonnellate di gasolio e 90 tonnellate di cibo. A maggio la strada si scioglie e per raggiungere l'isola di Ayon l'unico mezzo disponibile è l'elicottero, oltre alle imbarcazioni che viaggiano solamente con il bel tempo (tra agosto e ottobre). Un'altra famosa strada di ghiaccio siberiana è la Road of Life, costruita sul Lago Ladoga. Questa ice road durante la Seconda Guerra Mondiale forniva l'unico accesso alla città di Leningrado assediata dal gruppo nord dell'esercito tedesco e dalle forze di difesa finlandesi. L'assedio durò 29 mesi, dall'8 settembre 1941 al 27 gennaio 1944 e durante questi morirono di fame, stress ed esposizione ai bombardamenti milioni di persone. Oltre a trasportare migliaia di tonnellate di munizioni e provviste di cibo, la Strada della Vita serviva anche come principale via di evacuazione per i milioni di sovietici intrappolati nella città. La strada oggi fa parte del patrimonio mondiale dell'umanità. Tra le ice roads siberiane più belle, lunghe e pericolose troviamo anche la strada di ghiaccio sul fiume Lena, l'undicesimo fiume più lungo del Mondo, che collega principalmente Yakutsk a Nizhny Bestyakh. Sempre da Yakutsk, passando prima via terra fino a st-Nera, un'altra strada di ghiaccio sul fiume Indigirka permette al piccolo villaggio di Belaya Gora, nella Sacha-Jacuzia, di ricevere rifornimenti di viveri e combustibile. Questa ice road è lunga ben 730 chilometri e l'intero tragitto richiede circa 5 giorni per essere portato a termine. |
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