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Post n°2886 pubblicato il 11 Maggio 2020 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato dall'Internet 10 aprile 2020 E il Neanderthal filava le fibre naturali Immagine al microscopio elettronico dei resti di fibre trovati nel sito di Abri du Maras (©PM-H. Monce) Più di 40.000 anni fa, i nostri antichi cugini estinti avevano le conoscenze necessarie per ricavare fibre naturali dalle cortecce degli alberi e ottenere filati che poi potevano usare per produrre oggetti di uso quotidiano, dalle corde ai cesti, dai vestiti alle reti da pesca. È quanto emerge dall'analisi di nuovi resti archeologici, che si aggiungono ad altri che mostrano complesse capacità cognitive dei Neanderthal. Le capacità cognitive dei Neanderthal continuano a stupire. Da qualche anno ormai emerge un nuovo quadro che testimonia la ricchezza culturale dei nostri antichi cugini estinti, grazie a una documentazione archeologica sempre più ampia che costringe a rivedere, in meglio, la visione dei neanderthaliani come bruti, incapaci di espressioni sofisticate e intelligenti. A questa documentazione si aggiunge ora la scoperta di alcuni resti nel sito di Abri du Maras, in Francia, risalenti a 41.000- 52.000 anni fa, che testimoniano l'uso di fibre naturali per produrre filati. e colleghi di una collaborazione internazionale descrivono il reperto su "Scientific Reports": si tratta di un frammento di corda lungo sei millimetri, costituito da tre fasci di fibre attorcigliate tra loro, ottenute probabilmente dalla corteccia interna di un albero, come una conifera, secondo l'analisi effettuata con tecniche spettroscopiche e microscopiche. Le fibre aderiscono a uno strumento in pietra sottile e lungo 60 millimetri: l'ipotesi è che la corda fosse avvolta attorno allo strumento come un manico o facesse parte di una rete o di un sacchetto contenente lo strumento. Secondo gli autori, il reperto fornisce numerosi indizi su quali potessero essere gli oggetti di uso quotidiano di questi neanderthaliani, sulle loro conoscenze dell'ambiente circostante e sulle possibilità di sfruttarne le risorse. dovevano sapere come reperire la materia prima, e di conseguenza avere una conoscenza approfondita degli alberi più utili a questo scopo, nonché della loro crescita e stagionalità: le fibre sono infatti più facili da staccare dalla parte interna delle cortecce in primavera. Inoltre, una volta acquisita la tecnica dell'intreccio, il filato poteva essere la base per produrre corde, vestiti, cesti, tappeti, reti da pesca o addirittura imbarcazioni, come si osserva in quasi tutte le culture tradizionali o arcaiche. implica a sua volta il possesso di basilari concetti matematici e anche capacità di calcolo di base, necessarie per creare per esempio filati avvolgendo le fibre in senso orario e poi diversi filati tra loro in senso anti-orario per produrre una corda. menti di resti di catrame di betulla, conchiglie e manufatti artistici, componendo un quadro molto complesso e articolato delle capacità dei Neanderthal. Gli autori concludono che è sempre più insostenibile l'idea di un'inferiorità cognitiva di questa specie rispetto agli esseri umani moderni. è molto più antica di quanto stimato in precedenza, dato che prima di questo studio i più antichi frammenti di fibra scoperti provenivano dal sito di Ohalo II in Israele, risalente a circa 19.000 anni fa. (red) |
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