Creato da blogtecaolivelli il 04/03/2012

blogtecaolivelli

blog informazione e cultura della biblioteca Olivelli

 

 

« La teoria del complotto ...Altre notizie dalla preistoria. »

La teoria del complotto lunare, parte Prima.

Post n°3328 pubblicato il 11 Dicembre 2020 da blogtecaolivelli

Fonte: articolo riportato dall'Internet

Teoria del complotto lunare

.

Buzz Aldrin e Neil Armstrong si allenano nei

laboratori della NASA.

I teorici del complotto sostengono che lo

sbarco sia stato simulato in uno studio

cinematografico simile a questo

La teoria del complotto lunare (in inglese

 detta anche Moon Hoax, frottola della Luna,

è l'ipotesi complottista secondo cui le missioni

del programma Apollo non avrebbero realmente

trasportato gli astronauti sulla Luna, e le prove

degli allunaggisarebbero state falsificate dalla NASA,

con la collaborazione del governo degli Stati Uniti,

in competizione con l'URSS per la "conquista dello spazio"

nel panorama generale della guerra fredda.

Secondo i teorici del complotto, le immagini degli

allunaggi sarebbero riprese fatte in uno studio

cinematografico con l'ausilio di effetti speciali.

Nel 1999 un sondaggio della Gallup ha rilevato che

il 6% dei statunitensi aveva dubbi sull'allunaggio.

Origini della teoria

La teoria del complotto lunare appare nei media

per la prima volta nel 1976 con il libro Non siamo

mai andati sulla luna(We Never Went to the Moon),

[dell'americano Bill Kaysing in collaborazione con 

Rendy Reid.

Kaysing, laureato in lingua e letteratura inglese 

(Bachelor of Arts) presso l'Università della California

meridionale, dichiara di scrivere basandosi sulle

proprie esperienze lavorative presso la Rocketdyne,

un'azienda produttrice di motori a razzo.

Il ruolo di Kaysing era però di supervisione nella

stesura dei manuali tecnici, non progettuale, e terminò

nel 1963, diversi anni prima delle missioni Apollo.

Nel suo libro, Kaysing afferma che la tecnologia

degli anni sessanta non sarebbe stata sufficientemente

avanzata da permettere un allunaggio con equipaggio;

che la NASA, a causa della cattiva amministrazione di

quegli anni, non avrebbe potuto ottenere il successo

dichiaratamente ottenuto, e che la motivazione di NASA

e Rocketdyne per fingere l'allunaggio sarebbe stata

di natura economica.

Secondo Kaysing, l'incaricato a girare i filmati delle

missioni sarebbe stato il regista Stanley Kubrick, già

famoso per gli effetti speciali nel suo film 2001: Odissea

nello spazio.

L'incarico gli sarebbe stato assegnato sotto la minaccia

di rendere pubblico il coinvolgimento di un suo fratello

"Raul" col partito comunista.

 Queste affermazioni contrastano però con il fatto che

Kubrick non ha mai avuto alcun fratello, ma solo una

sorella minore, Barbara Mary, nata nel 1934.

Il filmato dell'allunaggio sarebbe stato girato alla Norton

Air Force Base di San Bernardino.

Un'ulteriore prova del fatto che Kubrick non ha mai

girato il presunto film dell'allunaggio in alcuno studio

cinematografico, sono le recenti dichiarazioni della

figlia Vivian, che definisce la questione "una menzogna

grottesca".

Quelle di Kaysing sono le prime affermazioni a carattere

complottista sulle missioni Apollo ad essere pubblicate

in un libro.

Tali affermazioni sono ad oggi ritenute valide da alcuni

sostenitori della teoria del complotto lunare.

Nel suo libro A Man on the Moon,

 pubblicato nel 1994, Andrew Chaikin sostiene che teorie

del complotto sugli allunaggi circolavano già ai tempi

della missione dell'Apollo 8, nel dicembre 1968.

Caratteristiche della teoria

Charles Conrad pianta la bandiera statunitense

sul suolo lunare

Esistono versioni distinte e numerose affermazioni di

diverso tenore che vengono accorpate nella "teoria

del complotto lunare".

Le affermazioni contenute nel libro di Kaysing sono

quelle generalmente ritenute valide dai sostenitori

della teoria.

Secondo alcuni teorici del complotto, la corsa verso la

Luna va vista nel complesso ambito della guerra fredda.

Le prime tappe di questa corsa erano state vinte

dall'Unione Sovietica, che era riuscita a mandare in orbita

il primo satellite artificiale, a fotografare l'altra faccia

della Luna e a portare il primo uomo nello spazio.

Gli americani avrebbero quindi inscenato la conquista della

Luna per potersi fregiare di questo prestigioso successo.

Questa vittoria tecnologica fu per il popolo americano

estremamente motivante quale dimostrazione di supremazia

non solo militare.

Il progetto di esplorazione umana della Luna subentrò

all'abbandonato progetto A119, "A Study of Lunar Research

Flights", sviluppato nel 1950 dalla Armour Research

Foundation di Chicago (oggi Illinois Institute of Technology

Research) per l'Aeronautica militare statunitense che prefigurava

l'esplosione di una testata nucleare sulla Luna.

Si presuppone che lo scopo fosse di dimostrare la superiorità

militare sull'Unione Sovietica e sul resto del mondo durante

la Guerra fredda.

I piani non furono mai svelati perché comportavano rischi

incalcolabili e perché l'esplorazione umana fu considerata

assai più accettabile dal pubblico.

Secondo altri l'allunaggio sarebbe stato inscenato per distrarre

gli americani dalla guerra del Vietnam.

Una possibile motivazione della NASA per inscenare gli

allunaggi sarebbe stata il timore di perdere il budget

assegnatole, che ammontava già allora a 30 miliardi di dollari.

Le missioni Apollo sarebbero state messe in scena per

attirare l'interesse della popolazione verso le missioni

lunari e assicurarsi il finanziamento delle future attività.

L'idea predominante della teoria del complotto è che

gli astronauti non siano mai andati sulla Luna, ma esistono

anche altre versioni della teoria.

Una di queste sostiene che la NASA non riuscì a riprendersi

velocemente dall'incidente dell'Apollo 1 e per non rischiare

nuove perdite umane inscenò il falso allunaggio.

Secondo un'altra versione sostenuta da un fotografo

francese, Philippe Lheureux, autore del libro Lumières sur

la Lune, lo sbarco umano sulla Luna c'è stato veramente,

ma la NASA ha diffuso false fotografie per evitare che

altre nazioni potessero trarre beneficio dalle informazioni

scientifiche deducibili dalle vere fotografie.

Una teoria analoga è sostenuta da William L. Brian, ingegnere

nucleare statunitense e autore del libro Moongate, che sostiene

che lo sbarco sulla Luna c'è stato veramente, ma le vere

scoperte fatte dagli astronauti sono state tenute nascoste.

I teorici del complotto si basano su presunte

incongruenze presenti nelle fotografie e nei filmati delle

missioni o citano alcune morti accidentali dei piloti coinvolti

nelle missioni come dimostrazione di un ipotetico

 insabbiamento.

Obiezioni alla teoria

Il consenso scientifico e degli addetti ai lavori è che non vi è

alcun dubbio sulla realtà oggettiva delle missioni lunari e sul

fatto che l'uomo abbia camminato sulla Luna.

Diversi esperti ritengono che la messinscena necessaria per

fingere le missioni Apollo sarebbe stata troppo complessa sia

per la quantità di reperti prodotti che per il numero di

persone coinvolte, come si specifica di seguito.

Le missioni lunari Apollo hanno comportato la produzione di

un gran numero di materiali: fotografie, filmati, registrazioni

audio delle comunicazioni tra gli astronauti e le basi terrestri,

campioni di rocce lunari riportati a terra, dati scientifici

derivanti da misurazioni strumentali ed esperimenti

condotti dagli astronauti, che hanno condotto alla redazione

di centinaia di articoli scientifici, archiviati sul

 database Astrophysics Data System.

Falsificare tutti questi materiali fin nei minimi dettagli in modo

da ingannare scienziati, tecnici ed esperti vari sarebbe

stato troppo complicato.

James Longuski, docente alla Purdue University, nota

come l'ampiezza e la complessità del complotto dovrebbe

essere tale che sia impossibile considerarlo verosimile.[

Più di 400 000 persone lavorarono per il progetto lunare

per circa dieci anni e una dozzina di uomini che

camminarono sulla Luna tornarono raccontando la propria

esperienza.

È quindi inverosimile che centinaia di migliaia di persone

appartenenti alle categorie più diverse (astronauti, ingegneri,

tecnici, burocrati e altri) abbiano mantenuto il segreto.

Sarebbe stato infatti più semplice atterrare sulla Luna

che inscenare un complotto di simili proporzioni.

Analoga considerazione, sottolineando l'assurdità della

teoria del complotto, è svolta anche dal giornalista

Beppe Severgnini

Il complotto non si sarebbe potuto limitare solo alla NASA,

ma avrebbe dovuto coinvolgere anche personale esterno,

dato che la costruzione dei mezzi spaziali era appaltata

a ditte private i cui ingegneri avevano parte attiva nella

progettazione.

Secondo lo scrittore e semiologo Umberto Eco, l'argomento

decisivo contro la teoria del complotto consiste nel fatto che

i sovietici, pur avendone sia l'interesse sia le possibilità

tecniche, non abbiano rilevato e denunciato la presunta falsità

dello sbarco sulla Luna:

«...la prova scientificamente inoppugnabile è una sola:

gli unici che potevano controllare se lo sbarco era

avvenuto (perché avevano già inviato lassù delle

telecamere e avevano altre sofisticate possibilità di

monitoraggio), e gli unici che avevano tutto l'interesse

a sbugiardare gli americani, erano i russi.

Se i russi sono stati zitti significa che lo sbarco sulla

Luna era vero. Fine del dibattito

L'astronauta Michael Collins, nel documentario

 In the Shadow of the Moon, ha fatto notare la

difficoltà e complessità di falsificare sei allunaggi

nell'arco di tre anni (dal 1969 al 1972), coinvolgendo

parecchie persone e portando avanti una

disinformazione prolungata con tutti i rischi connessi

di indiscrezioni; se si fosse voluto produrre un falso,

sarebbe stato più semplice limitarsi a uno o due

allunaggi e poi fermare il programma Apollo:

da questo punto di vista, l'incidente dell'Apollo 13

sarebbe stata un'ottima scusa per fermare tutto

il programma.

debunker del complotto obbiettano che se la NASA

avesse deciso di falsificare gli allunaggi sarebbe

stato logico e prudente ridurre al minimo certe attività

e quindi fare pochissime fotografie, non girare video

o fare filmati brevi, non dare appalti esterni, non

fornire abbondanti notizie alla stampa.

Sarebbe stato assurdo e molto rischioso, oltre che

praticamente impossibile, falsificare un'enorme massa

di documentazione come migliaia di fotografie e decine

di ore di filmati.

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/blogtecaolivelli/trackback.php?msg=15251753

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Nessun commento
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

ULTIME VISITE AL BLOG

prefazione09m12ps12vittorio.59dony686miriade159tirchio2000blogtecaolivelliellistar2012Draiostre.sa47bibanna545annamatrigianoLoneWolf1822Miele.Speziato0
 

CHI PUŅ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

TAG CLOUD

 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963