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Messaggi di Aprile 2018
Post n°1627 pubblicato il 28 Aprile 2018 da blogtecaolivelli
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Post n°1626 pubblicato il 28 Aprile 2018 da blogtecaolivelli
fonte: Internet Salvatore Quasimodo (Modica, 20 agosto 1901 - Napoli, 14 giugno 1968) è stato un poeta italiano, esponente di rilievo dell'ermetismo. Ha contribuito alla traduzione di vari componimenti dell'età classica, soprattutto liriche greche, ma anche di opere teatrali di Molière e William Shakespeare. È stato vincitore del premio Nobel per la letteratura. Salvatore Quasimodo nacque il 20 agosto 1901 da Gaetano Quasimodo e Clotilde Ragusa a Modica, dove il padre era stato assegnato come capostazione. A pochi giorni dalla sua nascita, la madre Clotilde insieme al piccolo Salvatore e il primogenito Vincenzo (1899) si trasferì dai nonni paterni, nella più sicura casa di Roccalumera. Il padre Gaetano non poté abbandonare il luogo di lavoro per seguirla. Salvatore fu battezzato a Roccalumera, nella Chiesa della Madonna Bambina, l'11 settembre 1901. A Roccalumera il poeta trascorrerà tutta la sua infanzia e giovinezza. A Roccalumera Quasimodo tornava da grande per trovare i genitori e la famiglia. Dopo circa due mesi dalla sua nascita, il padre Gaetano fu trasferito. Nel 1908 a Gela iniziò a frequentare le scuole elementari. Nel 1916 si iscrisse all'Istituto Tecnico Matematico-Fisico di Palermo per poi trasferirsi a Messina. nel 1917 e continuare gli studi presso l'Istituto "A. M. Jaci", dove conseguì il diploma nel 1919. Durante la permanenza in questa città conobbe il giurista Salvatore Pugliatti e il futuro sindaco di Firenze Giorgio La Pira, con i quali strinse un'amicizia destinata a durare negli anni. Insieme ad essi fondò nel 1917 il «Nuovo Giornale Letterario», mensile sul quale pubblicò le sue prime poesie. La tabaccheria di uno zio di La Pira, unico rivenditore della rivista, divenne luogo di ritrovo per giovani letterati. Nel 1919 si trasferì a Roma dove pensava di terminare gli studi di ingegneria ma, subentrate precarie condizioni economiche, dovette abbandonarli per impiegarsi in più umili attività: disegnatore tecnico presso un'impresa edile, e in seguito impiegato presso un grande magazzino. Nel frattempo collaborò ad alcuni periodici e iniziò lo studio del greco e del latino con la guida di monsignor Mariano Rampolla del Tindaro, pronipote omonimo del più famoso cardinale Rampolla del Tindaro, Segretario di Stato di Papa Leone XIII. Collaborò ad alcuni periodici e studiò il greco e il latino dedicandosi ai classici, che divennero per lui una grande fonte di ispirazione. Nello stesso anno sposò Bice Donetti, una donna di otto anni più grande, con la quale aveva precedentemente convissuto e a cui dedicherà una poesia dopo la sua morte, avvenuta nel 1946: Nel 1948, due anni dopo la morte della prima moglie, si risposerà con la ballerina Maria Cumani, da cui avrà il figlio Alessandro Quasimodo. Nel periodo di Reggio Calabria nacque la nota lirica Vento a Tindari, dedicata alla storica località presso Patti: Il padre andò in pensione nel 1927 e dopo una breve permanenza a Firenze si ritirò definitivamente nella sua casa di Roccalumera, dove visse con due sorelle che non si erano sposate. Molti anni dopo il poeta emigrato si raffigurerà con questi versi: Risolti i problemi economici poté dedicarsi più assiduamente all'opera letteraria. Fu invitato a Firenze dallo scrittore Elio Vittorini, che nel 1927 aveva sposato la sorella Rosa, che lo introdusse nei locali ambienti letterari permettendogli di conoscere Eugenio Montale, Arturo Loria, Gianna Manzini e Alessandro Bonsanti. Il Bonsanti che in quel tempo dirigeva la rivista Solaria pubblicò nel 1930 tre poesie (Albero, Prima volta, Angeli). Maturò e affinò così il gusto per lo stile ermetico, cominciando a dare consistenza alla sua prima raccolta Acque e terre, che lo stesso anno pubblicò per le edizioni Solaria. Nel 1938 lasciò il Genio Civile per dedicarsi alla letteratura, iniziò a lavorare per Cesare Zavattini in un'impresa di editoria e soprattutto si dedicò alla collaborazione con Letteratura, una rivista vicina all'ermetismo. Nel 1938 pubblicò a Milano una raccolta antologica intitolata Poesie, e nel 1939 iniziò la traduzione dei lirici greci. Nel 1941 venne nominato professore di Letteratura italiana presso il Conservatorio di musica "Giuseppe Verdi" di Milano, incarico che mantenne fino alla fine del 1968. Seconda guerra mondiale Nel 1942 entrerà nella collezione Lo specchio della Arnoldo Mondadori Editore l'opera Ed è subito sera, che inglobava anche le Nuove poesie scritte tra il 1936 e il 1942. Nel 1940, a guerra iniziata e a Patto d'Acciaio consolidato, collaborò con la rivista Primato. Lettere e arti d'Italia dove il ministro Giuseppe Bottai raccolse intellettuali di varia estrazione e orientamento, anche lontani dal regime. Gli sarà rimproverato, in anni recenti, di aver sostenuto l'uso del voi con un intervento su un numero monografico del 1939 della rivista Antieuropa, e di aver inoltrato supplica a Mussolini che gli venisse assegnato un contributo per potere proseguire l'attività di scrittore. Pur professando chiare idee antifasciste, non partecipò attivamente alla Resistenza; in quegli anni si diede alla traduzione del Vangelo secondo Giovanni, di alcuni Canti di Catullo e di episodi dell'Odissea che verranno pubblicati solamente dopo la Liberazione. Periodo della poesia impegnata (1945 - 1966) Salvatore Quasimodo nel 1958Nel 1945 si iscrisse al PCI e l'anno seguente pubblicò la nuova raccolta dal titolo Con il piede straniero sopra il cuore - ristampata nel 1947 con il nuovo titolo Giorno dopo giorno, testimonianza dell'impegno morale e sociale dell'autore che continuerà, in modo sempre più profondo, nelle successive raccolte, composte fra il 1949 e il 1958, come La vita non è sogno, Il falso e il vero verde e La terra impareggiabile, che si pongono, con il loro tono epico, come esempio di limpida poesia civile. Durante questi anni il poeta continuò a dedicarsi con passione all'opera di traduttore sia di autori classici che moderni, e svolse una continua attività giornalistica per periodici e quotidiani, dando il suo contributo soprattutto con articoli di critica teatrale. Nel 1950 il poeta ottenne il Premio San Babila, nel 1953 condivise il Premio Etna-Taormina con il poeta gallese Dylan Thomas, nel 1958 il premio Viareggio e nel 1959 gli fu assegnato il premio Nobel per la letteratura «per la sua poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della vita dei nostri tempi» che gli fece raggiungere una definitiva fama. Ad esso seguirono le lauree honoris causa dalla Università di Messina nel 1960 e da quella di Oxford nel 1967. Il poeta trascorse gli ultimi anni di vita compiendo numerosi viaggi in Europa e in America per tenere conferenze e letture pubbliche delle sue liriche che nel frattempo erano state tradotte in diverse lingue. Nel 1965 cura la pubblicazione di Calignarmata, opera di poesia dell'autore Luigi Berti, uscita un anno dopo la morte di quest'ultimo (1964). Il 14 giugno del 1968, mentre il poeta si trovava ad Amalfi, dove doveva presiedere un premio di poesia, venne colpito da un ictus (aveva avuto già un infarto mentre visitava l'Unione Sovietica), che lo condusse alla morte poche ore dopo, il cuore del poeta smise di battere sull'auto che lo stava trasportando all'ospedale di Napoli. Il suo corpo fu trasportato a Milano e tumulato nel Famedio del Cimitero Monumentale, luogo che già ospitava le spoglie di Alessandro Manzoni.
Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo. »(Salvatore Quasimodo, da Uomo del mio tempo)
Il ricordo della Sicilia è ancora vivissimo ma si avverte nel poeta un'inquietudine nuova, la voglia di uscire dalla sua solitudine e confrontarsi con i luoghi e le persone della sua vita attuale. Il poeta sente l'esigenza di confrontarsi con i propri affetti, con la madre che ha lasciato quand'era ancora un ragazzo (e che continua a vivere la sua vita semplice e ignara dell'angoscia del figlio ormai adulto), o col ricordo della prima moglie Bice Donetti. Nella raccolta Il falso e vero verde (1956) dove lo stesso titolo è indicativo di un'estrema incertezza esistenziale, un'intera sezione è dedicata alla Sicilia, ma nel volume trova posto anche una sofferta meditazione sui campi di concentramento che esprime «un no alla morte, morta ad Auschwitz» (Auschwitz). La terra impareggiabile (1958) mostra un linguaggio più vicino alla cronaca, legato alla rappresentazione della Milano simbolo di quella «civiltà dell'atomo» che porta ad una condizione di devastante solitudine e conferma nel poeta la voglia di dialogare con gli altri uomini, fratelli di dolore. L'isola natìa è luogo mitizzato, «terra impareggiabile» appunto, ma è anche memoria di eventi tragici come il terremoto di Messina del 1908 (Al padre). L'ultima raccolta di Quasimodo, Dare e avere, risale al 1966 e costituisce una sorta di bilancio della propria esperienza poetica e umana: accanto ad impressioni di viaggio e riflessioni esistenziali molti testi affrontano, in modo più o meno esplicito, il tema della morte, con accenti di notevole intensità lirica. Opere: Raccolte di poesie Acque e terre, Firenze, sulla rivista Solaria, 1930. Oboe sommerso, Genova, sulla rivista Circoli, 1932. Odore di eucalyptus ed altri versi, Firenze, Antico Fattore, 1933. Erato e Apòllìon, Milano, Scheiwiller, 1936. Nuove Poesie, Milano, Primi Piani, 1938. Ed è subito sera, Milano-Verona, A. Mondadori, 1942 Giorno dopo giorno, Milano, A. Mondadori, 1947. La vita non è sogno, Milano, A. Mondadori, 1949. Il falso e vero verde (1949-1955), Milano, Schwarz, 1956. La terra impareggiabile, Milano, A. Mondadori, 1958. Dare e avere. 1959-1965, Milano, A. Mondadori, 1966. Lirici greci, Milano, Edizioni di Corrente, 1940; maggio 1944, Mondadori.Virgilio, Il Fiore delle Georgiche, Milano, Edizioni della Conchiglia, 1942. - Milano, Gentile, 1944; Milano, Mondadori, 1957. Catulli Veronensis, Carmina, Milano, Edizioni di Uomo, 1945. - Milano, Mondadori, 1955. Omero, Dall'Odissea, Milano, Rosa e Ballo, 1945.Sofocle, Edipo re, Milano, Bompiani, 1946. Il Vangelo secondo Giovanni, Milano, Gentile, 1946. John Ruskin, La Bibbia di Amiens, Milano, Bompiani, 1946. William Shakespeare, Romeo e Giulietta, Milano, Mondadori, 1948 .Eschilo, Le Coefore, Milano, Bompiani, 1949. William Shakespeare, Riccardo III, Milano, Edizioni del Piccolo Teatro, 1950. - Milano, Mondadori, 1952. Pablo Neruda, Poesie, Torino, Einaudi, 1952. William Shakespeare, Macbeth, Torino, Einaudi, 1952.Sofocle, Elettra, Milano, William Shakespeare, La Tempesta, Torino, Einaudi, 1956. Molière, Il Tartufo, Milano, Bompiani, 1958. Fiore dell'Antologia Palatina, Parma, Guanda, 1958. Edward Estlin Cummings, Poesie scelte, Milano, Scheiwiller, 1958. Ovidio, Dalle Metamorfosi, Milano, Scheiwiller, 1959. William Shakespeare, Otello, Collana Lo Specchio, Milano, Mondadori, 1959. Euripide, Ecuba, Urbino, Armando Argalìa Editore, 1962. Conrad Aiken, Mutevoli pensieri, Milano, Scheiwiller, 1963. Euripide, Eracle, Urbino, Armando Argalìa Editore, 1964. William Shakespeare, Antonio e Cleopatra, Milano, Mondadori, 1966 Tudor Arghezi, Poesie, Milano, Mondadori, 1966. Yves Lecomte, Il gioco degli astragali, Edizioni Moneta, 1968. CurateleLirici minori del XIII e XIV secolo, a cura di S. Quasimodo e Luciano Anceschi, Milano, Edizioni della Conchiglia, 1941. Lirica d'amore italiana, dalle origini ai nostri giorni, 1957. Poesia italiana del dopoguerra, 1958. Altri scritti: Petrarca e il sentimento della solitudine, Milano, Garotto, 1945. Scritti sul teatro, 1961.L'amore di Galatea libretto per musica, 1964 Il poeta e il politico e altri saggi, Milano, Schwarz, 1967. Leonida di Taranto, Milano, Guido Le Noci ed., 1968; Manduria, Lacaita, 1969.Lettere d'amore di Quasimodo, post., 1969 Poesie e discorsi sulla poesia, post., 1971. Marzabotto parla. Con scritti di Salvatore Quasimodo, Giuseppe Dozza, post., 1976A colpo omicida e altri scritti, post., 1977
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Post n°1625 pubblicato il 26 Aprile 2018 da blogtecaolivelli
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Post n°1624 pubblicato il 26 Aprile 2018 da blogtecaolivelli
fonte: Internet Astronews a cura di Massimiliano Razzano
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Post n°1623 pubblicato il 26 Aprile 2018 da blogtecaolivelli
fonte: Internet Astronews a cura di Massimiliano RazzanoChi sta vincendo il "braccio di ferro" fra le Nubi di Magellano?
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