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Messaggi di Ottobre 2019

La caduta del leone

Post n°2398 pubblicato il 18 Ottobre 2019 da blogtecaolivelli

La caduta del leone

Elia Betello

Editore: Echos Edizioni

Collana: Latitudini

Anno edizione: 2019

In commercio dal: 1 maggio 2019

Pagine: 140 p., Brossura

Giovanni Da Pont è un imprenditore

originario della Val di Zoldo.

Figlio di una nota famiglia zoldana.

Giovanissimo sposa Carolina Foscari,

primogenita di Alvise Foscari e Agnese

Tron, entrambi esponenti di due

famiglie nobili veneziane, e si trasferisce

nella città lagunare.

Alvise Foscari conduce una fornace, la

fornace più antica di Murano e di tutta la

Serenissima Repubblica detta Il Leone.

La leggenda vuole che sia stata fondata

direttamente dal doge Francesco Foscari.

Giovanni Da Pont si trova da più di un

anno solo e con la fornace Il Leone da

gestire, affrontando una crisi economica

senza precedenti.

Tra vicissitudini famigliari travagliate,

nella sua solitudine, Giovanni inizia a

parlare con gli oggetti e si arrabbia con

loro tant'è che i vicini pensano che sia

diventato pazzo. Sarà un diario il suo

rifugio.

 
 
 

La gemma del cardinale de' Medici

Post n°2397 pubblicato il 18 Ottobre 2019 da blogtecaolivelli

Fonte: Internet

La gemma del cardinale de' Medici

Patrizia Debicke Van der Noot

Editore: TEA

Collana: I grandi della TEA

Anno edizione: 2019

Formato: Tascabile

In commercio dal: 27 giugno 2019

Pagine: 399 p., Brossura

Francesco I e la moglie muoiono in circostanze misteriose.

I medici temono di perdere il Granducato di Toscana.

Solo un uomo può salvarli...

Forte, diplomatico, astuto: don Giovanni de'Medici è

l'unico che può salvare il Granducato di Toscana

Don Giovanni de' Medici, figlio naturale legittimato del

granduca Cosimo I, fa ritorno a Firenze alla morte improv-

visa e assai sospetta del fratello maggiore Francesco I e

della moglie Bianca Capello.

L'erede, il cardinale Ferdìnando de' Medici, che ne apprez-

za le doti di condottiero e di diplomatico, lo vuole al suo

fianco per governare il Granducato di Toscana, uno stato

ricco, da generazioni in mano a una dinastia di banchieri,

i Medici. Ma i nemici dentro e fuori della famiglia incalzano.

Firenze e la Toscana fanno gola a molti e la cosa più

importante è ottenere l'appoggio di Stati potenti, come

la Santa Sede, la serenissima repubblica di Venezia e l'Impero.

Don Giovanni, parte dunque come ambasciatore, ma nel

corso dei suoi viaggi dovrà battersi contro una setta

religiosa e fanatica che ha la Spagna come mandante...

 
 
 

L' ultimo respiro del corvo. L'omicidio Caravaggio.

Post n°2396 pubblicato il 18 Ottobre 2019 da blogtecaolivelli

Fonte: Internet

L' ultimo respiro del corvo. L'omicidio Caravaggio

Silvia Brena,Lucio Salvini

Editore: Skira

Collana: NarrativaSkira

Anno edizione: 2019

In commercio dal: 6 giugno 2019

Pagine: 512 p., Brossura

"Reverendissima eminenza, le tribolazioni

non sono finite con la partenza da Napoli

di Caravaggio", recitava la lettera.

"Del suo ultimo dipinto, quel Martirio di

sant'Orsola destinato ai Doria, pare il

Merisi abbia fatto una copia, che è scomparsa...

Qualcuno suppone sia ormai in Spagna.

Inutile dire che la tela va assolutamente

recuperata, poiché, come Ella ben sa, reca

in calce l'accusa più infamante..."

Caravaggio è stato davvero ucciso? Come

e da chi? E chi ha voluto la sua morte? Il

mistero si nasconde tra le pieghe di una

copia di un quadro famoso, il Martirio di

sant'Orsola, dipinto dal Caravaggio poco

prima di morire e da molti ritenuto una

denuncia del suo assassinio.

Un mistero che un critico d'arte sui generis,

gay, tormentato, ipocondriaco e coltissimo,

è chiamato a risolvere. Un cold case che si

dipana nel corso dei secoli e che porterà a

scoprire i veri responsabili della morte del

pittore, ma anche a sollevare il velo su uno

dei peggiori casi di corruzione e malaffare

all'interno del Vaticano.

 
 
 

La vita dell'uomo preistorico.

Post n°2395 pubblicato il 18 Ottobre 2019 da blogtecaolivelli

Come si viveva in Siberia

150.000 anni fa?

Se proprio volete saperlo subito e avevate qualche dubbio

... Male, si viveva male: ce lo dice un nuovo studio nelle

grotte di Denisova.

grotte-di-denisova_1311424241L'ingresso del complesso delle grotte di Denisova.

|IGOR BOSHIN / SHUTTERSTOCK

Se gli egittologi hanno la stele di Rosetta, i paleoantropologi

hannoDenisova, una caverna sui monti Altaj, in Siberia,

scoperta negli anni Settanta da un gruppo di scienziati

sovietici e diventata immediatamente uno dei siti paleo-

archeologici più importanti del mondo.

In 270 metri quadrati di superficie, nelle sue tre gallerie

si trovano tracce di abitazioni di tre specie diverse del

genere Homo (SapiensNeanderthalensis e Denisova).

Oggi, grazie al primo studio del suo genere condotto

sui sedimenti che costituiscono il pavimento della grotta,

sappiamo qualcosa di più su come vivevano

(e convivevano) i nostri antenati.


Le grotte di Denisova|

PAUL GOLDBERG, UNIVERSITY

OF WOLLONGONG

I VERI PADRONI DI CASA.Fino a oggi le ricerche sulla

caverna di Denisova sono state condotte con metodi

archeologici tradizionali: analisi del DNA, datazione al

radiocarbonio... Il team guidato da Richard Roberts

(università di Wollongong, Australia) ha invece campionato

interi blocchi di suolo dello spessore anche di quattro metri

e ne ha studiato il contenuto usando tecniche di microscopia

avanzata.

Il risultato è una fotografia accurata di tutto ciò che si è

accumulato sul pavimento della caverna nel corso di circa

300.000 anni - che dimostra come l'uomo sia stato solo

un inquilino temporaneo di quell'ambiente.

I veri dominatori di Denisova erano i predatori, iene,

lupi e orsi a contendersi la caverna: gli umani l'hanno

abitata di rado, e probabilmente solo quando i carnivori

non erano nei paraggi, come dimostra la presenza solo

saltuaria di falò e altri segni di utilizzo del fuoco.

Non rinunciando però a fare la storia: una delle scoperte

più recenti fatte a Denisova è la presenza di una ragazza

 nata da padre denisoviano e madre neanderthaliana.

 
 
 

Venere: nuove ipotesi e nuovi misteri

Post n°2394 pubblicato il 18 Ottobre 2019 da blogtecaolivelli

Fonte: Internet

C'è un'idea per spiegare l'incredibile velocità

dell'atmosfera di Venere, e si rafforza l'ipotesi

che potesse esserci acqua liquida in superficie

fino a poche centinaia di milioni di anni fa.

venere-ultraviolettoL'atmosfera di Venere nell'ultravioletto.|NASA

Venere è un pianeta misterioso.

La sua superficie ci è nascosta dalla densa

atmosfera di anidride carbonica (97% di CO2)

e dalle nubi che lo avvolgono.

La temperatura al suolo raggiunge i 470 °C con

una pressione 90 volte superiore a quella che

si ha sulla Terra al livello del mare.

La sua atmosfera ruota molto più velocemente del

pianeta stesso: la parte superiore della copertura

di nubi viaggia a oltre 400 km/h (che si riducono

a 4-5 km/h al suolo, per via dell'enorme pressione)

e fa un giro dell'intero pianeta in poco più di 4 giorni,

mentre il pianeta ruota su se stesso in 243 giorni.

 

Animazione (clicca sull'immagine per avviarla): la

superficie di Venere è stata mappata dalla sonda

Magellano della NASA. Oggi sappiamo che deve

essere molto giovane grazie a fenomeni che portano

al completo rifacimento della superficie | NASA

Anche di quel che si riesce a vedere dall'esterno, ossia

la sua atmosfera, ci sono ancora molti misteri insoluti.

In questi giorni alcune novità arrivanodalla sonda

giapponese Akatsuki, attorno a Venere proprio per

studiarne l'atmosfera e le nubi. Nel corso dell'European

Planetary Science Congress (Ginevra, 15-20 settembre

2019) alcuni ricercatori del gruppo di lavoro della JAXA

(l'Agenzia spaziale giapponese) hanno mostrato che i venti

di Venere sono caratterizzati da una sorprendete varietà di

velocità tra un anno e l'altro, così come tra i due emisferi, e

che le nubi, di notte, tendono a convergere verso l'equatore:

fenomeni inattesi e al momento senza spiegazioni.

Al meeting è stata illustrata una prima ipotesi per spiegare

perché l'atmosfera di Venere ruoti più velocemente del pianeta

: «La super-rotazione è molto pronunciata sulla parte alta

delle nuvole, cambia notevolmente nel corso del tempo ed è

diversa tra i due emisferi», spiega Masato Nakamura,

responsabile della sonda Akatsuki: «l'asimmetria potrebbe

essere legata a una sostanza chimica non ancora identificata,

presente nell'atmosfera, che assorbe fortemente la radiazione

ultravioletta del Sole». Gli scompensi elettromagnetici e

termodinamici dovuti alla variabilità nella distribuzione di

questa sostanza potrebbero essere causa dell'asimmetria e

della super-rotazione dell'atmosfera di Venere.


Venere: c'era vita prima che diventasse l'inferno che è oggi?Vista 3d della Eistla Regio, un vasto altopiano nell'emisfero

settentrionale di Venere, ricavata dai dati radar della sonda

Magellano (Nasa). | MAGELLAN TEAM (NASA / JPL)

C'ERA VITA? Nel corso del convegno un gruppo di ricercatori

ha avanzato l'ipotesi che Venere, in tempi lontani, possa avere

avuto temperature compatibili con la presenza di acqua liquida,

forse addirittura per tre miliardi di anni (un tempo più che

sufficiente allo sviluppo di forme di vita), finché un ignoto

evento catastrofico, circa 700 milioni di anni fa, lo trasformò

rapidamente in ciò che vediamo oggi. Per Michael Way, del 

Goddard Institute of Space Studies, sulla base di modelli

climatici elaborati grazie all'uso di super computer, «Venere

può aver avuto un clima stabile per miliardi di anni, con

temperature comprese tra 20 e 45 °C».


Sistema Solare, Venere, atmosfera di Venere, sonda Akatsuki, Agenzia spaziale giapponese, JaxaEcco come potrebbe apparire la superficie di Venere: un inferno. | NASA

La catastrofe presa in considerazione da questi modelli

potrebbe essere stata innescata da un processo di resurfacing,

ossia di totale rinnovamento della crosta venusiana: una specie

di tettonica delle zolle avvenuta in tempi molto rapidi che

avrebbe rivoltato l'intera crosta del pianeta, liberando immani

quantità di anidride carbonica e dando a Venere il suo aspetto

attuale.

 
 
 

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