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Messaggi del 28/04/2019

E questi sono i risultati dell'odio razziale e religioso....

Post n°2144 pubblicato il 28 Aprile 2019 da blogtecaolivelli

Fonte: Internet
Atleti africani esclusi dalla maratona, polemiche a TriesteL'organizzatore: "Fermiamo lo sfruttamento di manager poco seri". Per Pd e Sinistra è razzismo.

Gli atleti africani esclusi dalla gara podistica scatenano le

polemiche a Trieste, con il Pd e le forze di sinistra che

accusano di razzismo gli organizzatori del Trieste Running

Festival, che si svolgerà dal 3 al 5 maggio nel capoluogo del

Friuli Venezia Giulia.

È La Repubblica a riferire il caso, con le dichiarazioni del

presidente dell'associazione organizzatrice Apd, Fabio Carini,

che dice: «Quest'anno abbiamo deciso di prendere soltanto

atleti europei per dare uno stop affinché vengano presi dei

provvedimenti che regolamentino quello che è attualmente

un mercimonio di atleti africani di altissimo valore».

Dalle colonne del Messaggero, Carini aggiunge ancora: «Troppi

organizzatori subiscono le pressioni di manager poco seri che

sfruttano questi atleti e li propongono a costi

bassissimi e questo va a scapito della loro dignità».

Atleti africani esclusi dalla maratona di

Trieste: le reazioni della politica

Non è d'accordo Isabella De Monte, eurodeputata del Pd, che

parla di «fatto grave e indegno» e dichiara: «A Trieste siamo

arrivati alle epurazioni nello sport: ultima follia di un estremismo

che sta impregnando e snaturando la città»

. Per De Monte, il tema dello sfruttamento viene usato «come foglia

di fico: per sollevare questioni simili ci sono luoghi e organismi

preposti cui rivolgersi».

Di nuovo dal Messaggero, arriva il commento di Nicola Fratoianni

di Sinistra Italiana, che dice: «Se non lo avessi letto stamani sui

giornali del Friuli Venezia Giulia, stenterei a crederci».

Sulla stessa linea anche il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera,

Federico Fornaro: «Questa decisione è una macchia per l'Italia nel mondo».

Le polemiche non fermano gli organizzatori, che, sul Corriere

della Sera on line, dicono: «Non faremo marcia indietro.

Anzi, insisteremo su questa linea invitando anche altri organizzatori

di corse a seguire questa strada: vorremmo dare un segnale forte

di uguaglianza, tagliando fuori chi lucra sul bisogno altrui».

E Carini precisa ancora che la partecipazione è libera, mentre

 l'esclusione sta nell'ingaggio: «Abbiamo deciso di non ingaggiare

atleti africani, non di non far partecipare africani alla corsa».

Oggi, gli iscritti sarebbero poco meno di 1.400, «in arrivo da 40

paesi di tutto il mondo».

Anche il sottosegretario con delega allo Sport, il leghista Giancarlo

Giorgetti, ancora dal Corriere, parla di sbaglio ma dà segnali d

i comprensione: «Sbagliato escludere gli atleti africani.

Non è così che si risolvono i problemi. Ma attenzione perché il

malessere esploso a Trieste nasconde l'ennesimo sfruttamento, di

quelli che chiamo gli scafisti dello sport.

Aprirò subito un'indagine interna per quanto riguarda le mie

competenze. Ascolterò tutte le parti in causa per fare chiarezza».

Sul caso interviene anche il vicepremier Luigi Di Maio: «È giusto

 combattere lo sfruttamento dei corridori africani, il professionismo

è professionismo sempre e come tale deve essere retribuito, ma non

è così che si fa, non è escludendoli da una gara che si combatte il

problema.

Anzi, così il problema si aggrava e la vicenda in sé per come sta

emergendo rasenta la follia», riporta il Corriere della Sera.

Il segretario del Pd Nicola Zingaretti dichiara: «Sento parlare di

«scafisti dello sport: non pensavo che saremmo arrivati a tanto.

La Lega e i suoi rappresentanti del Governo lascino in pace il mondo

dello sport, lo tengano fuori dalla propaganda».

Fabio Pagliara, segretario della Federazione italiana atletica leggera,

commenta la vicenda: «Siamo la federazione che applica già uno

ius soli molto avanzato, dove l'uguaglianza e il rispetto sono

l'assoluta normalità. Vigileremo con la massima att

enzione, verificando i fatti e le motivazioni».

VIRGILIO NOTIZIE | 27-04-2019 13:34

E ancora, altra notizia che testimonia l'effetto nefasto dell'odio

religioso, altro segno distintivo dell'idiozia

umana:

Paura in California, dove alcuni colpi di pistola sono stati esplosi

contro i fedeli di una sinagoga e hanno lasciato diverse persone

colpite e a terra.

Tra loro ci sarebbero anche un rabbino e alcuni bambini.

Il bilancio sarebbe di almeno un morto e tre o quattro feriti.

L’uomo che ha aperto il fuoco contro i fedeli  è un bianco di 19 anni
residente nell’area di San Diego.
Lo ha reso noto la polizia, L’uomo avrebbe aperto il fuoco con una
fucile semiautomatico ed è stato fermato durante un breve scontro a
fuoco con gli agenti mentre tentava la fuga.

La vittima della sparatoria è una donna. I tre feriti sono un uomo

, una donna e una bambina. Nessuno sarebbe in pericolo di vita.

Teatro della sparatoria la cittadina di Poway, una ventina di

chilometri da San Diego, davanti al centro ebraico della Congregation

Chabad dove molti fedeli si erano riuniti sabato mattina per le

celebrazioni della Pasqua ebraica.

“Secondo le informazioni si tratta di un crimine d’odio”: lo ha detto

il presidente americano Donald Trump commentando con i giornalisti

che lo seguono per un comizio in Wisconsin la sparatoria contro i

fedeli della sinagoga di Poway, alle porte di San Diego.

Ancora vivo negli Usa è il ricordo della strage della sinagoga di

Pittsburgh, in Pennsylvania, avvenuta esattamente sei mesi fa, il 27

ottobre scorso, quando un uomo, Robert Bowers, entrò in azione e

uccise 11 persone, in quello che viene considerato l’attacco antisemita

più grave della storia degli Stati Uniti.

Nel caso di Poway non è ancora chiaro se il movente della sparatoria

sia l’antisemitismo, anche se il sindaco della cittadina Steve Vaus

ha parlato davanti alle telecamere di “crimine d’odio” e ha dichiarato

che l’obiettivo degli spari era proprio la comunità ebraica:

“Credo che l’autore di quanto accaduto – ha detto – sia stato mosso

dall’odio per questa comunità”.

Ma dell’uomo arrestato al momento si sa poco e nulla: non ne è stata

diffusa l’identità e in queste ore è sotto il torchio degli investigatori.

Intanto nella comunità ebraica di Poway è sconcerto per quanto accaduto.

ANSA | 27-04-2019 23:50

 
 
 

Quando si dice l'amore

Post n°2143 pubblicato il 28 Aprile 2019 da blogtecaolivelli

fonte: Internet
Chi ti ama veramente vuole proteggerti, non controllarti

Un eccessivo controllo a lungo andare potrebbe deteriorare il rapporto di coppia

Il partner protettivo è quello che molte donne vorrebbero avere.

Avere protezione da parte del proprio compagno è spesso

considerato una vera dimostrazione d'amore.

Ed è così, perché le persone che vogliono proteggerci sono quelle

che ci amano di più.

Ma bisogna stare sempre attenti a non confondere il desiderio di

protezione con la mania del controllo.

È importante saper individuare i segnali di un eccessivo controllo

da parte del partner che prima o poi potrebbero non solo rovinare

il rapporto ma addirittura ridurre all'estremo la propria libertà.

Il controllo da parte del partner è spesso scatenato da un'eccessiva gelosia.

E se un po' di gelosia aiuta spesso a mantenere vivo il rapporto e

la passione, un eccessivo controllo limita la libertà personale che

provoca col tempo il logoramento di qualsiasi sentimento d'amore.

Esperti del settore confermano che il desiderio eccessivo di controllo

è causato da una profonda insicurezza in se stessi: l'insicurezza porta

a pensare di non essere all'altezza della situazione.

È necessario rendersi conto che il rapporto di coppia non deve mai

trasformarsi in una prigione: ogni persona è libera di fare le proprie

scelte e di prendere le proprie decisioni.

La felicità di una persona dipende anche da come viviamo il nostro

rapporto di coppia.

È importante mantenere la propria autonomia, rispettando sempre la

libertà di chi abbiamo al nostro fianco.

 Ed è per questo che bisogna stare attenti quando la gelosia del

partner si trasforma in eccessivo controllo.

Perché, se all'inizio questo si manifesta in cose banali come i

vestiti che indossiamo (quella gonna è troppo corta, quella

camicetta è troppo scollata, quel costume è troppo audace...), a

lla fine potrebbe davvero finire col tarparci le ali del tutto

ed impedirci di fare cose che abbiamo sempre desiderato.

È importante ricordare che sono spesso

 le donne vittime di un soffocante controllo da parte del partner.

Riconoscere un comportamento eccessivo e sbagliato nel nostro

partner non è sempre facile, ma è importante tenere sempre gli

occhi aperti e non lasciarsi convincere e annebbiare dall'amore

che proviamo nei suoi confronti.

Spesso i nostri famigliari o i nostri amici riescono a individuare

atteggiamenti esasperati che noi magari tendiamo a sorvolare.

È consigliabile ascoltare i consigli di chi ci conosce bene e di

chi vuole soltanto la nostra felicità.

Il modo per reagire è quello di affrontare la situazione e far

capire al proprio partner quanto sia importante mantenere la

propria libertà, spiegando che l'autonomia nel fare le scelt

e non significa mancanza di amore. Se ci ama davvero capirà.

 
 
 

Il sole č un nostro grande alleato

Post n°2142 pubblicato il 28 Aprile 2019 da blogtecaolivelli


fonte: Internet

Il sole: una medicina naturale contro la depressioneUn aiuto dalla natura per alleviare la tristezza

21 aprile 2019 - La vita è dura: è piena di ostacoli, di problemi

e di preoccupazioni.

Quando le ansie ci attanagliano, quando ci sentiamo soffocare dai

mille impegni o quando ci sentiamo depresse e deluse trovare una

 luce nel buio che possa consolarci e aiutarci è davvero dura.

La depressione è una malattia seria e chi ne soffre sa che è difficile

da spiegare agli altri ed è difficile capire sé stessi: il nostro cervello

viene offuscato da un alone di negatività ed è davvero difficile uscirne.

Ci sono tanti modi e mille terapie per combattere la depressione ma

uno studio ha analizzato che una perfetta alleata per combattere

la malattia può essere... la natura.

Ebbene sì, tutto quello che ci circonda ci parla: dagli alberi ai fiori

fino agli animali... fa tutto parte di qualcosa di più grande che ogni

giorno si sveglia con noi e affronta la giornata con pacatezza e in silenzio.

La natura è sempre attorno a noi e non dobbiamo dimenticarci delle

sue immense potenzialità.

Qual è di preciso questo alleato naturale per combattere la tristezza?

E' proprio colui che ogni giorno si sveglia assieme a noi e ci dà la

forza per affrontare anche la giornata più difficile: il sole.

La ricerca è stata condotta dall'Università di Ferrara ed evidenzia

i benefici che la luce del sole ha sull'organismo umano.

I raggi del sole, infatti, stimolano determinate regioni cerebrali come

l'ipotalamo che è incaricato a produrre serotonina ed endorfine,

gli ormoni della felicità.

Questi ormoni sono famosi perché ci attivano e migliorano il

nostro stato psicofisico causandoci subito buonumore.

L'assenza di sole ci fa sentire subito più tristi e, in alcune parti

del mondo dove le ore di luce sono davvero poche, è davvero

un fatto preoccupante perché può causare vere e proprie patologie.

Esiste infatti un disturbo chiamato SAD (Sindrome Affective Disorder)

che è una vera e propria depressione direttamente collegata alla

periodicità stagionale.

In più, l'assenza di sole, fa sì che nel nostro corpo venga prodotta

più melatonina ed è per questo che in inverno ci sentiamo subito

più stanchi e assonnati.

Il nostro consiglio è molto semplice: godetevi i primi caldi raggi

di sole.

Uscite e innamoratevi di un paesaggio assolato, dei primi fiori

primaverili e di tutto ciò che la natura vi sta offrendo e che voi,

ingenuamente, avete sempre sottovalutato.

L'esposizione ai raggi solari, inoltre, aumenta anche la libido e

chissà, magari nella vostra passeggiata al sole troverete un nuovo,

meraviglioso, amore.

 
 
 

La vera amicizia

Post n°2141 pubblicato il 28 Aprile 2019 da blogtecaolivelli

fonte: Internet
  • Psicologia
  • Oltre il tempo e le distanze: ecco com'è l'amicizia vera
Oltre il tempo e le distanze: ecco com'è l'amicizia veraCome riconoscere un rapporto sincero e duraturo in un mondo digitale

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27 aprile 2019 - Siamo in un'era particolare dove tutti sembrano

amici ma in realtà non lo sono.

Complici i social network dove, basta un emoji o un pollice in su

per esprimere un'opinione, per condividere un valore o per iniziare

a conoscere una nuova persona e sentirla subito più vicina a noi.

Questa facilità nel creare legami ci porta a ricercarne sempre di più

per sentirci accettati dalla società ma tutto ciò ha veramente poco a

che fare con l'amicizia vera, sincera.

Cos'è l'amicizia? E' quel sentimento puro che nasce fra due persone

che imparano a conoscersi.

Ogni amicizia ha una sua storia e non nasce dall'oggi al domani:

come relazione amorosa anch'essa ha bisogno di solide basi e di

costruirsi, evolversi e migliorarsi nel tempo.

Un amico non è chi ti accompagna alle feste ma chi resta a casa

con te se non hai voglia di andarci.

Un amico non è chi ti dà sempre ragione ma chi ha il coraggio di

dirti quando sbagli. Un amico non è chi ti critica senza pietà ma

chi ti fa notare una tua debolezza e cerca di aiutarti.

C'è molta confusione oggi sul concetto di amicizia: consideriamo

le persone più importanti per noi quelle che vediamo più spesso

ma non sempre è così.

Certo, circondarsi di persone che amiamo e a cui vogliamo bene

è utile e facile ma a volte non ci rendiamo conto che questa è solo

una situazione di comodità data dal nostro stile di vita: siamo

circondati da facce, da "

conoscenti", da persone che sono attorno a noi quasi per caso perché

legate da una relazione di studio o lavorativa e noi, inconsciamente,

li etichettiamo subito come amici senza pensarci troppo...

 accontentandoci.

Ognuno di noi dovrebbe imparare a riconoscere un vero amico grazie

a poche e semplici regole.

La prima fra tutte è che un'amicizia non ha limiti né di distanza né di tempo

Se una persona ci ha dato tanto e oggi, per motivi personali o lavorativi,

è dall'altra parte del globo non c'è scusa che tenga: riuscirà sempre a

trovare un momento per noi, anche nel cuore della notte, per ascoltarci

e rendersi utile. Una facile "prova del nove" per giudicare i vostri rapporti

interpersonali e capire quali sono i più importanti è proprio legata a

questo fattore: provate a rivedere una persona a cui volete davvero

bene dopo tanto tempo e analizzate come vi sentite.

Se non proverete imbarazzo ma, anzi, vi sembrerà passato pochissimo

tempo dall'ultima volta che vi siete visti forse è la persona giusta.

 L'amicizia vera azzera le distanze e un rapporto non cambia se non ci

si sente tutti i giorni: vi sembrerà di essere stati sempre insieme, questa

emozione è preziosa e vi conferma la solidità della vostra amicizia.

Uscite con chi non vi fa controllare ogni secondo le notifiche dello

smartphone, cercate di crearvi la vostra rete off-line di persone

veramente preziose e continuate a cercare nuovi amici ma sulla

base di solidi valori e non per moda o per esigenza.

Ultimo, ma non meno importante: siate dei buoni amici anche voi,

donate agli altri lo stesso trattamento che vorreste ricevere e mettetevi

a disposizione solo per chi davvero vale la pena. 

Ricordatevi: un vero amico, se avete bisogno di lui, trova il tempo

per aiutarvi anche solo per cinque minuti in una giornata fissa di impegni.

Custoditeli come un tesoro, quei cinque minuti solo per voi: significano tanto.

 
 
 

A spada tratta conto l'idiozia.

Post n°2140 pubblicato il 28 Aprile 2019 da blogtecaolivelli

     fonte: Internet
  • Psicologia
  • 6 segnali che dimostrano che non sei depressa, ma circondata da idioti
6 segnali che dimostrano che non sei depressa, ma circondata da idiotiL'autostima è la vittima preferita di questi carnefici inconsapevoli

23 aprile 2019 - L'autostima di un essere umano è uno dei

beni più fragili di cui siamo in possesso.

Tanto delicata, quanto preziosa, è forse il motore indispensabile

che ci permette di arrivare a fine giornata ancora sani di menti.

Non importa quale inferno sia l'ufficio o in che girone dantesco

vi abbia trascinato la vostra giornata.

Avere la convinzione di potercela fare, nella vita, permette di farcela

per davvero.

Allora perché permettiamo agli idioti di rovinare sempre tutto?

1. Ignora chi ritieni possa essere dannoso nella tua vita

Questa categoria di "esseri umani" sono quanto di più

socialmente dannoso possa esistere.

Non c'è angolo sulla terra che ci salvi da questi esseri bipedi.

Ovunque vadano, essi portano con loro una mastodontica indelicatezza,

unita ad una finezza degna del più feroce dei bisonti e, soprattutto

, hanno la stessa capacità di leggere una situazione di un macaco con

un libro in mano.

2. Non ritenere importante la loro opinione o i loro consigli 

Non si sa con quale trucco o magia, ma ci ritroviamo sempre a dover

avere a che fare con questa insulsa categoria.

Il problema è quando, per noi, l'idiota diventa importante.

La loro opinione inizia ad avere un peso, il quale annienta, come un

asteroide, la nostra piccola e fragile 

autostima.
Basta una parola sbagliata, un commento fatto sovrappensiero o

semplicemente una constatazione fatta in maniera indelicata (il tatto,

questo sconosciuto!) che, improvvisamente, l'Inferno precedentemente

citato non risulta più così male ai nostri occhi.

3. Non sono persone indispensabili, anzi, senza la loro vicinanza si

vive meglio

In alcuni casi, i più gravi, l'idiozia, tramite questo meccanismo di

distruzione totale, può contagiare gli altri esseri umani, facendo entrare

la povera ed ignara vittima in un circolo vizioso che trascina sino alla

 depressione.

4. Sii ragionevole e razionale

Gli idioti sono tali per un motivo, e lo dice la parola stessa.

Questo termine deriva dal latino, ed era utilizzato per attribuire lo stato

di "ignorante".

Assenza di conoscenza significa mancanza di giudizio critico, che si

riversa, inevitabilmente, nella vita delle persone di cui l'idiota si

circonda.

5. Seleziona le persone che frequenti 

Le relazioni umane tendono ad accorpare i simili con i simili

. Ora, se un idiota può provocare un tale disastro nella nostra vita privata,

immaginatevi cosa può fare un intero branco.

Un caos infinito, una quantità di danni non stimabile e, soprattutto,

l'inevitabile inabissamento della vostra autostima.

Perché se è vero che gli idioti fungono da calamite per i propri fratelli

non di sangue, ma di cervello, allora anche voi dovete, necessariamente,

appartenere alla categoria. Anzi, ci uscite perfino assieme.

Vero, ma solo in parte. Da un lato, la scarsa autostima è una forma di

idiozia.

 Si tende sempre a sottovalutare le nostre capacità e competenze,

la forza del nostro carattere e la nostra bellezza interiore.

Ciò porta ad una sola, univoca, conclusione: accontentarsi.

Dall'altro lato, quando si arriva al fondo del barile, si può solo risalire.

Una volta che questi esseri ci hanno contagiate con il germe del loro

cervello bacato, noi arriviamo al punto di sviluppare anticorpi

talmente resistenti da non correre più il rischio di contrarre tali

persone.

6. Rialzati sempre. Sii più forte di chi ti ha ferito, anche inconsapevolmente

Se doveste, nei prossimi giorni, incontrare un'idiota, e riconoscerlo,

non abbiate paura. Probabilmente ne avrete già affrontati a migliaia,

ed il vostro carattere d'acciaio vi permetterà di schiacciarlo a dovere.

Non permettete a nessuno di nuocere alla vostra autostima. Mai.

PS. L'articolo è una vera chicca, i contenuti sono dei veri

toccasana contro i danni arrecati da una delle specie umane

più perniciose e deleterie.

 

 
 
 

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