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Messaggi del 05/02/2021
Post n°3345 pubblicato il 05 Febbraio 2021 da blogtecaolivelli
Fonte: risorse di rete Scoperta un'antica pietra funeraria del periodo bizantino in Israele: il dettaglio dell'iscrizione CURIOSITÀ Daniele R. 10:32 8 Gennaio 2021 Una pietra recante un'iscrizione in greco e risalente alla fine del periodo bizantino è stata scoperta nel Parco Nazionale di Nizzana, ai confini del Negev, in Israele Ha una forma rotonda e un diametro di 25 centimetri e secondo le prime analisi degli archeologi sarebbe stata utilizzata come pietra tombale in uno dei cimiteri degli antichi insediamenti. Si tratta di un reperto di straordinaria importanzae di 1400 anni fa quello rinvenuto nel Parco Nazionale di Nizzana, ai confini del Negev, Israele: una pietra recante un'iscrizione in greco e risalente alla fine del periodo bizantino, trovata da un operaio del Project 500 dell'Autorità israeliana per i parchi e la natura, mentre stava effettuando la pulizia e la preparazione dei percorsi naturalistici all'interno del parco. Il direttore del Nizzana Educational Village, il primo a osservare nel dettaglio la pietra, si è accordo che era caraterriz- zata da un'iscrizione, contattando poi l'autorità israeliana per la natura e i parchi e l'autorità israeliana per le antichità: l'iscrizione è stata così trasferita al Dipartimento del tesoro nazionale. Qui è stata datata tra la fine del VI e l'inizio del VII secolo d.C. ed è stata decifrata dalla dottoressa Leah Di Segni della Hebrew University di Gerusalemme. Farebbe riferimento alla "Beata Maria che visse una vita immacolata" e morì il 9 febbraio. Nizzana è rinomato per essere un sito chiave nella ricerca sulla transizione tra il periodo bizantino ed il primo periodo islamico. Durante il V e VI secolo fungeva da centro per i villaggi e gli insediamenti del territorio. Era caratterizzato anche da una fortezza militare, chiese, un monastero ed unastazione stradale che serviva i pellegrini in viaggio verso Santa Katarina, che i credenti consideravano il sito del Monte Sinai. Qui negli anni '30 è stato rinvenuto un vero e proprio archivio di papiri. Il ritrovamento della pietra funeraria si unisce a quello di altre pietre che commemorano i cristiani sepolti nelle chiese e nei cimiteri intorno a Nizzana dei quali ad oggi si sa ancora molto poco, come ricordato dall'archeologo Pablo Betzer dell'Autorità israeliana per le antichità del distretto meridionale. Secondo Tali Erickson-Gini della Israel Antiquities Authority Nizzana venne fondata nel III secolo a.C. come 'via della seta' nabatea su un'importante rotta commerciale e venne abitata a intermittenza per circa 1300 anni fino a quando, nel X secolo d.C., venne definitivamente abbandonata. |
Post n°3344 pubblicato il 05 Febbraio 2021 da blogtecaolivelli
Fonte: risorse di rete Una moneta cinese di mille anni fa scoperta in Gran Bretagna: è mistero CURIOSITÀ Angelo Petrone 16:06 10 Gennaio 2021 La scoperta a Buriton, nell'Hampshire, interroga gli esperti inglesi. Una moneta cinese risalente al 1000 d.C è stata scoperta in Inghilterra. Un ritrovamento che ha stupito gli archeologi che ora si c hiedono come sia giunta, in Gran Bretagna, una moneta realizzata a quasi ottomila chilometri di distanza. La scoperta di oggetti prodotti in posti lontani non è una novità vista la vastità degli scambi commerciali tra l'Asia e l'Europa già nel Medioevo, soprattutto grazie alla Via della Seta. La moneta scoperta in Inghilterra è stata realizzata in lega di rame ed ha un diametro di 2,5 cm. É stata scoperta a Buriton, nella regione dell'Hampshire, a circa 14 chilometri dalla costa. Secondo gli esperti del British Museum la moneta è stata prodotta tra il 1008 e il 1016 durante il governo dell'imperatore Song Zhenzong. Una moneta cinese di mille anni fa scoperta in Gran Bretagna: è mistero Sulla moneta porta una serie di iscrizioni da un solo lato mentre al centro presenta un buco quadrato che consentiva di legarla con le altre monete. Per la sua particolarità, la cometa ha destato una notevole curiosità, ma sopratutto un dubbio: è stata smarrita da un collezionista in epoca recente o è caduta ad un viandante medievale? Per ora l'ultima ipotesi sembra essere la più accreditata visto che è stata scoperta in un campo nel quale si sono stati rinvenuti altri reperti risalenti al Medioevo, tra cui altre monete coniate nell'area, pezzi di vasi in terracotta, tra cui una ceramica cinese del XIV secolo. La vicinanza dalla costa rende semplice immaginare che l'area fosse interessata da intensi scambi commerciali. Secondo Caitlin Green, dell'Università di Cambridge, gli scambi commerciali tra l a Gran Bretagna e la Cina sono stati intensi tra il Trecento e il Quattrocento, testimoniati dalla presenza di cinesi in Gran Bretagna e Irlanda. Ed proprio una di questi antichi viaggiatori avrebbe potuto smarrire la moneta in Inghilterra, verso il XIV secolo, quando risultava ancora in circolazione. |
Post n°3343 pubblicato il 05 Febbraio 2021 da blogtecaolivelli
Fonte: risorse di rete Hd 21749c, il pianeta 'più simile' alla Terra mai scoperto da Tess ASTRONOMIA Angelo Petrone 20:12 16 Aprile 2019 Un raggio di 0,89 quello della Terra rende Hd 21749c il corpo celeste che maggiormente si avvicina al nostro pianeta. Sono due i pianeti che si aggiungono alla lista degli oggetti scoperti da Tess, sigla che sta per Transiting Exoplanet Survey Satellite, il nuovo telescopio "caccia pianeti". Il primo orbita intorno ad una stella situata a 53 anni luce da noi, con una massa pari all'80% quella del Sole, si chiama Hd 21749D ed è un esopianeta con una massa spaventosa, pari a 23 volte quella della Terra, un raggio di 2,7 volte quello terrestre. L'oggetto impiega 36 giorni per completare un giro completo intorno alla sua stella. Secondo i dati si tratterebbe di un cosiddetto "nettuniano". Hd 21749c, il pianeta 'più simile' alla Terra scoperto da Tess Ma è il secondo a stupire gli esperti per le dimensioni quasi identiche a quelle terrestre. Si tratta di Hd 21749c, è di 0,89 volte rispetto alla Terra ed impiega otto giorni per completare un'orbita completa. Gli esperti hanno annunciato come sia ancora impossibile stabilire la composizione e la massa dell'oggetto. In ogni caso Hd 21749c è il primo pianeta con un raggio così simile a quello terrestre. La scoperta del pianeta rappresenta un primo traguardo per Tess; il cacciatore dei pianeti sempre più impegnato a scovare oggetti extrasolari simili alla Terra. |
Post n°3342 pubblicato il 05 Febbraio 2021 da blogtecaolivelli
Fonte: risorse della Rete Scoperto un nuovo asteroide gigante che orbita attorno al Sole ASTRONOMIA Manuela De Quarto 18:24 9 Novembre 2015 Il 10 ottobre scorso la NASA ha confermato la scoperta di un nuovo asteroide gigante che orbiterebbe attorno al Sole, e quindi attorno al nostroSistema Solare. L'enorme asteroide è stato rintracciato dall'opera dell'Osservatorio, di proprietà della NASA, del Sud Africa e sarebbe 3 volte più grande del ben più famoso Apophis, dunque circa un chilometro di diametro. L'asteroide viaggerebbe ad una velocità di 64.000 chilometri all'ora. attorno al Sole La NASA ha affermato che si conosce ancora poco dell'enorme asteroide, ma che non c'è da preoccuparsi. L'asteroide gigante ci metterà due anni per orbitare intorno al Sole ed è probabile che viaggerà vicino alla Terra verso la metà dei prossimi dieci anni. Per il momento, dunque, la sua traiettoria non preoccupa la comunità scientifica, che ci tiene comunque a sottolineare che studierà il percorso dell'asteroide, appena scoperto. |
Post n°3341 pubblicato il 05 Febbraio 2021 da blogtecaolivelli
Fonte: Risorse di Rete Le terme naturali di Petriolo Scopri la bellezza delle terme di Petriolo, località situata a cavallo tra Siena e Grosseto molto apprezzata per il benessere psicofisico 1 Dicembre 2020 Le terme di Petriolo, conosciute anche come Bagni di Petriolo, sono una sorgente termale toscana situata nella suggestiva valle dell'Ombrone, dove scorre il fiume Farma, a cavallo tra le province di Siena (33 km circa) e Grosseto (45 km). Conosciute sin dall'epoca romana, e probabilmente anche etrusca, citate da illustri personalità del mondo latino come Cicerone e Marziale, il primo complesso termale costruito a Petriolo risale addirittura all'inizio del Quattrocento, nel territorio dell'attuale comune diMonticiano. Data la natura della struttura, della quale oggi si possono ammirare i resti delle spesse mura in pietra e di un basso loggiato, il cosiddetto Bagno Nobile di Petriolo costituisce un mirabile esempio di castello termale, eretto a protezione della fonte termale stessa, che permetteva inoltre alla repubblica di Siena di far pagare una sorta di biglietto di ingresso ai visitatori. Per tutto il Rinascimento le terme fortificate di Petriolo diventano una meta apprezzatissima da illustri personaggi dell'epoca, come papa Pio II ed esponenti della famiglia dei Medici di Firenze o dei Gonzaga di Mantova. Nonostante la presenza dell'antica struttura fortificata quattrocentesca e del moderno centro termale delle terme di Petriolo situato proprio sulle rive del fiume Farma, Petriolo è conosciuta in tutta Italia per le sue terme naturali, libere ecompletamente gratuite, la cui fama in Toscana è seconda solo alle cascate del Mulino situate nei pressi Saturnia. Le terme libere di Petriolo Le secolari acque, saline e ipertermali, di Petriolo sgorgano a cascata direttamente sulla riva del fiume Farma a una temperatura di 43°C ricchissime di minerali dalle proprietà benefiche, tra cui lo zolfo ma soprattutto il calcare. Nel tempo quest'ultimo ha permesso infatti la formazione di alcune candide piscine calcaree che raccolgono naturalmente le calde acque termali di questa fonte, particolarmente indicate nella cura di malattie croniche, pelle e artriti reumatoidi. Chi, per sua fortuna, non soffre di alcun tipo di malessere ma si immerge nelle calde acque di Petriolo alla ricerca di relax e benessere immerso completamente nella natura, riceverà gli straordinari effetti di rilassamento garantito di queste acque sia a livello muscolare che nervoso. I bagni liberi di Petriolo, delimitati dalle fredde acque del fiume Farma tramite un muretto di ciottoli, permettono con facilità di spostarsi tra una vasca e l'altra scegliendo la temperatura ideale, esattamente come un tempo erano suddivise le varie stanze di un edificio termale nell'antica Roma, disponendo dunque a pochi metri distanza l'uno dall'altre di calidarium, tepidarium efrigidarium, rappresentato in questo caso dal fiume stesso. Se l'alta concentrazione di calcare presente nelle acque termali di Petriolo ha permesso la formazione delle sue meravigliose piscine naturali con il loro tipico color bianco candido, lo zolfo invece ha a sua volta creato uno strato fangoso sui ciottoli neri del fiume Farma, ricco di elementi minerali e microrganismi che, utilizzati come uno scrub naturale, rappresentano un vero toccasana per la pelle. Proprio a fianco delle vasche termali di Petriolo, da alcuni decenni è sorto il moderno stabilimento termale delle terme di Petriolo, che però non ha minimamente intaccato la fama e l'afflusso di visitatori delle libere piscine presenti sul bordo del fiume Farma. Come altre località termali toscane, il centro propone da un lato vasche termali terapeutiche e alcuni trattamenti di cura, convenzionate con il Sistema Sanitario Nazionale, tra cui inalazioni, fangobalneoterapia e massoterapia, dall'altro un moderno centro benessere che propone ai propri ospiti vasche termali interne ed esterne con vista sul fiume, nonché un ampio pacchetto di massaggi e trattamenti a base di fanghi e argilla termale. |
Post n°3340 pubblicato il 05 Febbraio 2021 da blogtecaolivelli
Fonte: risorse in rete Le terme di Petriolo e dintorni: la val di Merse e il borgo di Murlo I celebri Bagni di Petriolo sono immersi in uno scenario naturale a dir poco fiabesco, posto alla confluenza di ben tre riserve Naturali: quella che si sviluppa intorno al castello di Tocchi nel comune di Monticiano, oggi trasformato in elegante struttura ricettiva, quella del fiume Farma e la suggestiva riserva naturale del basso Merse. La val di Merse è caratterizzata da innumerevoli ruscelli e torrenti nonché bassi cespugli di erica e corbezzolo tipici della cosiddettagariga, entro le quali si aprono macchie fitte di lecceti, dove non è difficile avvistare lontre, daini, martore, gatti selvatici, sparvieri, poiane, gamberi di fiume, rospi smeraldini e salamandre con gli occhiali, entrambe specie di anfibi ormai rare. Una volta che le calde acque termali delle terme libere di Petriolo vi hanno totalmente rigenerato non mancate quindi di addentrarvi nella magica val di Merse, per scoprirne le meraviglie naturali ma anche quelle artistiche, custodite nei tanti borghi medievali e luoghi di interesse storico- archeologico presenti in quest'area, tra i quali non si possono non citare Murlo (23 km), Chiusdino (35 km) e le antiche vestigia dell'abbazia di San Galgano (30 km), senza dubbio il fiore all'occhiello di questo angolo di Toscana. Il piccolo borgo di Murlo sembra essere uscito davvero da un'altra epoca, non solo per i resti del palazzo principesco di epoca etrusca (VII-VI secolo a.C.) ritrovati a Poggio Civitate (1,5 km), come la bizzarra statua in terracotta, detta del Cappellone, custodita nelle sale del locale Antiquarium e oggi divenuta ormai simbolo di Murlo, oppure per il profilo cinquecentesco della chiesa di San Fortunato da Todi, con le tele raffiguranti rispettivamente I santi Biagio, Domenico, Caterina da Siena e San Sebastiano in adorazione della Madonna col Bambino di Astolfo Petrazzi. Il minuscolo borgo medievale di Murlo, antico feudo dei vescovi di Siena, è rimasto isolato per quasi sei secoli, dal 1189 al 1749. Osservare i volti dai profili etruschi dei suoi abitanti vuol dire immergersi di colpo in una dimensione a dir poco magica, capace di riportare straordinariamente alla vita migliaia di anni ormai passati. Le terme di Petriolo e dintorni: Chiusdino e l'abbazia di San Galgano Arroccato su di un poggio delle colline Metallifere, il borgo medievale di Chiusdino domina dall'alto della sua strategica posizione la val di Merse con il suo carico di storia antica. Le prime notizie di un castello edificato in questo luogo si hanno già a partire dal VII secolo d.C. L'abitato è racchiuso ancora oggi da alcuni tratti della doppia cerchia muraria originale eretta a protezione di un dedalo vorticoso di stradine sulle quali si affacciano ancora numerose abitazioni di epoca medievale come la presunta casa di San Galgano Guidotti, nato a Chiusdino intorno al 1150. Da non perdere inoltre la Propositura di San Michele Arcangelo, al cui interno è conservato il reliquiario contenente la testa di San Galgano, e la chiesa di San Sebastiano, sede della confraternita intitolata al santo eremita di Chiusdino, fondata nel 1185 e per questo la più antica tra quelle ancora esistenti in Italia. A soli 3 km circa di Chiusdino si trova il mulino delle Pile, uello del mulino Bianco. A soli 12 km circa da Chiusdino si trovano infine le suggestive vestigia dell'antica abbazia di San Galgano, che negli ultimi anni è diventato tra l'altro uno dei luoghi più fotografati d'Italia. Una leggenda, ispirata sicuramente al mito di re Artù e della spada nella roccia, narra dell'arrivo di Galgano sul colle di Montesiepi il giorno di Natale del 1180. Giunto sulla sommità del colle e deciso a condurre da quel momento vita eremitica, Galgano conficca la sua spada nel terreno al fine di trasformarla in una croce. Un anno dopo Galgano muore e in quel punto, nel 1185, viene edificato una cappella a lui dedicata, corrispondente oggi all'eremo detto la Rotonda di Montesiepi, e nel 1218 cominciano i lavori per la costruzione di un'imponente abbazia, distante circa 10 minuti a piedi, della quale oggi rimane soltanto il perimetro delle mura esterne e le due fila di massicci pilastri con le loro arcate monumentali a separare le due navate laterali della chiesa da quella centrale. Prima ancora che l'edificio fosse terminato, l'intero progetto e lo sviluppo della comunità cistercense si arrestò di colpo a causa prima di una carestia (1328) e poi di un'epidemia di peste (1348). Nel 1474 i monaci abbandonarono definitivamente il monastero, lasciandolo di fatto in uno stato di degrado progressivo, che numerosi tentativi di restauro avviati nei secoli successivi hanno saputo arrestare. Oggi la cristallizzazione dell'architettura superstite di questo splendido edificio monastico rappresenta uno dei luoghi più suggestivi e magici di tutta la Toscana. |
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