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Messaggi del 14/05/2020
Post n°2915 pubblicato il 14 Maggio 2020 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato dall'Internet 16 aprile 2020Comunicato stampa Covid-19, a rischio di crisi emolitiche 400 milioni di persone nel mondo con l'uso della clorochina senza controllo medico Fonte: Università Federico II di Napoli Verras/iStock I ricercatori del CEINGE avvertono: il medico spieghi al paziente i sintomi di allarme. E lanciano un appello: no ad assunzione "fai da te" del farmaco Un gruppo di docenti dell'Università Federico II di Napoli, ricercatori presso il CEINGE-Biotecnologie avanzate, ha appena pubblicato sulla rivista internazionale di medicina di laboratorio Clinical Chemistry and Laboratory Medicine un "warning" contro l'uso della Clorochina nei pazienti Covid-19 senza un rigoroso controllo medico sui possibili effetti collaterali. Amato e Giuseppe Castaldo hanno sottolineato che è ben noto che il farmaco possa scatenare crisi emolitiche acute in soggetti portatori di varianti genetiche associate a difetto dell'enzima G6PD (nota causa di Favismo). Il Sistema Sanitario Nazionale Italiano ha capillar- mente ricordato questo aspetto ai medici, ma non in tutti i Paesi tale messaggio è stato diffuso con la stessa incisività. L'importanza del "position paper"2 è soprattutto in relazione al fatto che SARS-Cov-2 colpisce prevalente- mente la popolazione maschile, che è quella in cui il deficit di G6PD è più grave, e che comunque esistono molti casi, dovuti a specifici gruppi di mutazioni, in cui l'individuo non sa di avere il deficit di G6PD. Inoltre, in presenza di mutazioni particolarmente severe, anche le donne, considerate portatrici asintomatiche di deficit di G6PD, possono sviluppare la crisi emolitica dopo assunzione del farmaco, soprattutto in età avanzata (età in cui preferenzialmente Covid-19 assume un andamento più severo). genetica di G6PD, ha sottolineato che si stima esistano oltre 400 milioni di persone al mondo potenzialmente affette dal deficit di cui molte non sanno di esserlo. Ciò anche perché non esistono programmi omogenei di screening per questa condizione. farmaci potenzialmente a rischio, deve essere preceduto da un adeguato counseling medico che esplori - tra l'altro - anche il rischio di carenza di G6PD, ed indichi ai soggetti in trattamento con clorochina i segnali d'allarme di cris emolitica che devono indurre l'immediata sospensione del farmaco e la comunicazione tempestiva al medico. medicina: «Sarebbe utile segnalare alla popolazione - chiedono a gran voce i professori Castaldo, Capoluongo e Amato - che è assolutamente da evitare l'uso del farmaco senza controllo medico dopo eventuale approvvigionamento attraverso canali online o simili». |
Post n°2914 pubblicato il 14 Maggio 2020 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato dall'Internet 07 maggio 2020 Verso un risveglio di El Niño nell'Oceano Indiano Mappa delle temperature sull'Oceano Indiano ricavate da satellite (©NASA) Entro il 2050, l'intensificazione del riscaldamento climatico potrebbe causare un evento di tipo El Niño anche nell'Oceano Indiano, provocando inondazioni, tempeste e siccità a cadenze regolari, con gravi conseguenze per le popolazioni già molto vulnerabili dell'Africa orientale e dell'Asia El Niño è un fenomeno periodico di riscaldamento dell'Oceano Pacifico centro-meridionale e orientale, che si manifesta in media ogni cinque anni nei mesi di dicembre e gennaio, influenzando anche il clima globale. Entro il 2050 potrebbe verificarsi un evento del tutto simile nell'Oceano Indiano, se nei prossimi decenni il riscaldamento climatico raggiungerà un punto critico. da un gruppo di ricercatori dell'Università del Texas a Austin, basato su simulazioni al computer dei cambiamenti climatici nella seconda metà del secolo. Il risultato è particolarmente preoccupante perché il fenomeno potrebbe causare inondazioni, tempeste e siccità a cadenze regolari, che colpirebbero in modo sproporzionato le popolazioni più vulnerabili. potrebbe cambiare gli schemi di variazione delle temperature superficiali dell'Oceano Indiano. Attualmente questo oceanosubisce lievi variazioni climatiche di anno in anno perché i venti prevalenti soffiano dolcemente da ovest a est, mantenendo stabili le condizioni dell'oceano. Secondo le simulazioni, il riscaldamento globale potrebbe invertire la direzione di questi venti, destabilizzando l'oceano e determinando cicli di riscaldamento e raffreddamento molto più intensi di quelli attuali, come peraltro già emerso in numerosi studi condotti finora. Il risultato sarebbe il manifestarsi di nuovi picchi climatici in tutta la regione e l'alterazione o l'interruzione dei monsoni sull'Africa orientale e sull'Asia. La preoccupazione dei ricercatori è che tutto questo potrebbe riflettersi in maniera negativa sulle popolazioni che dipendono dalla regolarità delle piogge annuali per l'approvvigionamento di cibo. media globale di pochi gradi fa sì che l'Oceano Indiano si comporti esattamente come gli altri oceani tropicali, con temperature superficiali meno uniformi lungo tutto l'equatore, un clima più variabile e infine un vero e proprio fenomeno El Niño", ha commentato Pedro DiNezio, climatologo dell'Università del Texas e autore principale dello studio. per i prossimi decenni potrebbe ripetersi in modo simile a come si è manifestato circa 21.000 anni fa sempre nell'Oceano Indiano durante il picco dell'ultima glaciazione. A testimoniarlo sono i gusci fossili di foraminiferi, descritti in un articolo del 2019 pubblicato da alcuni degli stessi autori del nuovo studio. Curiosamente, le condizioni glaciali del lontano passato avrebbero lo stesso effetto sull'Oceano Indiano dell'attuale riscaldamento climatico. (red) |
Post n°2913 pubblicato il 14 Maggio 2020 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato dall'Internet 11 maggio 2020 L'Intelligenza Artificiale può aiutarci ad affrontare le grandi sfide di oggi di Andrea Toigo - EMEA Territory IOT Sales
l Applicazioni e soluzioni di AI stanno già migliorando la vita delle persone e le imprese, dando anche un aiuto contro la pandemia. La tecnologia hardware è oggi disponibile. Etica e fiducia saranno fondamentali per il progresso responsabile L'impatto dell'Intelligenza Artificiale sulla tecnologia e la società è ancora agli albori, ma sta già cambiando il mondo in cui viviamo. Sebbene in molti non ne riconoscano la presenza, oggi viviamo nella nostra quotidianità con molte applicazioni basate sull'AI: dal suggerimento automatico di libri o brani musicali e la categorizzazione immediata delle immagini, all'identificazione intelligente della strada più veloce per giungere al lavoro. L'effetto dell'AI può essere molto ampio e positivo, interessando tutti i settori. ad esempio, l'AI sta offrendo importanti potenzialità in campo medico e scientifico, come lo sviluppo di soluzioni per la diagnosi precoce di patologie, e molti ricercatori sono a lavoro per sviluppare modi nuovi e più rapidi per risolvere alcune delle principali sfide. Nella diagnostica per immagini, i sistemi di AI sono spesso in grado di effettuare analisi in maniera molto più veloce dell'operatore umano, e in determinati casi anche più accurata. Questo si verifica semplicemente per un livello di attenzione molto più alto e per la capacità di esaminare tutta l'immagine allo stesso modo. La presenza di personale medico altamente qualificato per dirigere e supervisionare tuttavia è sempre necessaria per far sì che la macchina apprenda nel modo migliore possibile. Esempi di sistemi di diagnostica aiutati dalla AI sono già oggi impiegati per l'individuazione di diversi tipi di tumore o complicanze. L'analisi delle immagini prodotte tramite raggi-X può essere vagliata prima da un sistema di AI in maniera autonoma, segnalando agli operatori le situazioni sospette, meritevoli di approfondimenti. In questo modo, l'analisi risulta molto più rapida e gli operatori possono dedicare più tempo ai casi che necessitano di maggiore attenzione. Una frontiera promettente, inoltre, riguarda la possibilità di creare cure e farmaci altamente personalizzati sulla base della analisi genetica del singolo paziente. Si tratta di una pratica oggi disponibile in tempi ragionevoli e a costi abbastanza contenuti da permetterne l'accesso a fasce di popolazione sempre più ampie. Alla base dell'applicazione efficiente di una soluzione di intelligenza artificiale deve esserci una buona ricchezza di dati di qualità. Quanti piú dati abbiamo, tanto migliore puó essere la nostra soluzione. Oggi abbiamo accesso ad una quantitá enorme di dati. Talmente tanti, e generati o acquisiti ad un tale ritmo, che un operatore umano li renderebbe obsoleti prima di terminare la propria analisi. L'ausilio di un'intelligenza artificiale ci permette di analiz- zare con accuratezza la mole di dati disponibili e di prendere decisioni accurate in tempi molto piú rapidi. Nel ramo industriale ciò equivale ad assicurare maggiore efficienza, nel campo medicale si traduce spesso nella possibilitá di salvare piú vite o preservare con maggiore sicurezza la nostra salute. La prospettiva di uno sviluppo diffuso dell'intelligenza artificiale pone tuttavia alcuni quesiti circa le ricadute sulla società. Le prime questioni da porsi sono di ordine etico. Molte aziende tecnologiche ed istituzioni si sono mosse prontamente per discurre di questo tema e deliberare linee guida per non utilizzare l'AI con fini non etici. La Commissione Europea già dallo scorso anno ha stabilito di dover lavorare per la fiducia delle persone nell'intelligenza artifiiciale e per la garanzia di diritti come la dignità umana e la protezione della privacy. L'avanzamento tecnologico non è mai negativo di per sè, ma il suo effetto dipende da come viene utilizzato. I benefici che le aziende, la società e ognuno di noi ne puó trarre sono enormi, e la costruzione della fiducia della società è alla base di una corretta applicazione. I maggiori protagonisti del panorama AI sono consci delle possibili implicazioni e partecipano attivamente a diverse attivitá ed eventi per promuovere un uso etico e positivo della tecnologia. Nuove competenze richieste dal mercato del lavoro Un'altra ricaduta sociale oggetto di dibattito sono i possibili effetti sul mercato lavoro. È importante in questo senso considerare quante figure professionali siano già oggi richieste per lo sviluppo di piattaforme e strategie di AI. Nuove competenze e nuove risorse per ruoli lavorativi sono in rapida evoluzione. nel campo dell'Intelligenza Artificiale, Intel e Udacity hanno appena lanciato un programma di corsi con l'obiettivo di formare 1 milione di sviluppatori a livello mondiale. Le competenze delle persone sono l'aspetto più importante per poter beneficiare appieno della portata rivoluzionaria di nuove tecnologie. Lavorando con diverse realtà in Italia e all'estero si coglie una grande voglia e capacità di innovare. Sfruttando le possibilità dell'AI, ci sono grandi opportunità di fare innovazione. Nell'attuale contesto di emergenza pandemica che tutti stiamo vivendo in Italia, ad esempio, nuove soluzioni tecnologiche potrebbero aiutare al superamento di questo momento e farci trovare pronti nel caso in cui dovessimo ritrovarci in simili situazioni. di AI, è possibile rilevare la temperatura corporea e analizzare un gran numero di individui senza dover creare lunghe code e assicurando elevata accuratezza nel riconoscimento di un possibile individuo malato. Per il contenimento del contagio, una soluzione basata sull'AI potrebbe ad esempio ridurre le probabilità di entrare in contatto con il virus tramite superfici implementando il riconoscimento vocale in ascensori, distributori automatici, biglietterie, riducendo così la necessità di toccare oggetti ad alta frequenza di utilizzo in luoghi pubblici. Così come potrebbe essere utile l'impiego nei negozi di tecnologie che semplificano il processo d'acquisto, come nei cosiddetti "Frictionless Shops". Telecamere ed altri sensori consentono di verificare automaticamente cosa abbiamo messo nel carrello e il pagamento avviene in modalità elettronica e senza dover entrare in contatto con un operatore, riducendo al contempo il tempo di sosta in uno spazio potenzialmente infetto. La strada dell'innovazione tecnologica è un percorso che può portare lontano in momenti di crisi, come quello che stiamo vivendo. Intel ci crede e ha riservato 50 milioni di dollari per fornire una risposta tecnologica alla pandemia, di cui 10 destinati all'Innovation Fund, un fondo per sostenere progetti di aziende e startup in grado di fornire immediato effetto positivo alle tante sfide poste dalla pandemia. |
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