La Bonifica Bellica

Ordigni bellici insesplosi della Prima e Seconda Guerra Mondiale

 

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Post n°86 pubblicato il 14 Dicembre 2011 da giovanni.lafirenze
 

Ogni ragazzo pensa sia normale divertirsi con i botti di fine anno, ma non comprende quanto questi ultimi possano rappresentare più minacce nei confronti dei propri cari. Tuttavia dovremmo per mezzo di giuste informazioni tentare ugualmente di proteggerli  e difenderli da tali rischi. Anche se inconsapevoli i nostri ragazzi a tale proposito non devono subire la violenza del nostro assurdo silenzio.

Tuttavia è nostro dovere riflettere sul conteggio dei feriti delle festività natalizie 2010/2011.

Le cronache del gennaio trascorso stimano 500 persone rovinate da petardi esplosi inavvertitamente. 

Codesti incidenti appaiono geograficamente ben distribuiti su tutta la penisola ( a Napoli una vittima a causa di un proiettile vagante *) e travolgono 68 ragazzini e 59 adolescenti, (13 feriti a Bari). Poso l’esempio del ragazzo che al policlinico gli amputano tre dita della mano sinistra. Ma come ben sapete il fenomeno è nazionale infatti un ragazzo residente a Catania subisce l’amputazione della mano destra (Ospedale di Cannizzaro)

Tra i tanti tragici episodi accaduti a Milano a causa dei petardi fai da te ricordiamo il bimbo di 11 anni colpito all’inguine da un petardo lanciato da uno sconosciuto poi fuggito via.  

Il caso più grave accaduto lo scorso anno a Palermo interessa un quarantenne ricoverato in un reparto di chirurgia i medici amputano 3 dita.

Ovviamente dobbiamo sempre ricordare che tali manufatti procurano lesioni in ogni parte del nostro corpo.  Questi petardi rovinano il futuro dei nostri ragazzi, i quali oltretutto privi di coperture assicurative fornite dal fabbricante non possono reclamare alcuna garanzia in tal senso in quanto il vero tutelato dalle odierne normative è proprio il petardo individuato, venduto ed acquistato come “GIOCO PIRICO”, un giocattolo che contiene polvere pirica, che produce fuoco sempre in grado di annientare futuro e sogni dei nostri ragazzi.

Un giocattolo pirico (petardo), per essere considerato tale, necessita di alcuni dati evidenziati sull’involucro del manufatto stesso:

1) Nome e sede del produttore

2) luogo di fabbricazione

3) Una relazione tecnica

4) L’indicazione in grammi e la composizione centesimale delle cariche attive (esplosive) presenti nel gioco pirico.

5) L’indicazione del peso del petardo

6) le risultanze dei vari collaudi (prove tecniche)

7) le istruzioni d’impiego.

Tutto questo se  mortaretti, razzi, ecc…sono commerciabili, al contrario se illegali questi “fuochi d’artificio”, non presentano alcun dato.

Ma consideriamo i “botti legali”:

ma i ragazzi che acquistato codesto materiale sono tutti esperti d’esplosivistica….???

Riescono a comprendere   le indicazioni in grammi delle cariche attive….????

Quando sfregano lo fanno in base al peso del petardo…???

Certamente no….!!!!

Perciò il rischio resta sempre notevole (ogni fine anno a dispetto delle etichette è sempre una tragedia).

Difatti una semplice stella filante se usata impropriamente è in grado di procurare danni a cose e persone (bruciare tende, divani ecc…). Naturalmente produzione, collaudi, trasporto, deposito e vendita dei “giochi pirici” è materia severamente regolamentata da Testo Unico di Pubblica Sicurezza, al contrario acquisto ed accensione di questi prodotti esplodenti delegano ogni responsabilità ai genitori (ma questo come ben sappiamo è discutibile), perché non è possibile declassificare un artifizio contenente polvere pirica. Infatti nei giorni di fuoco sono numerosi appelli di questo genere:

 “…I genitori dei minori o chi esercita la patria potestà a vigilare su di essi affinché non facciano uso o detengano materiali esplodenti, al fine di scongiurare pericoli derivanti da un loro utilizzo improprio e/o maldestro…”, invito quest’ultimo impossibile da portare a termine perché un genitore non può seguire, inseguire per strada contemporaneamente due o più figli. Concludo questa mia con la sincera speranza che queste prossime festività possano colorare ed “illuminare” le nostre città del buon senso che meritano.

Giovanni Lafirenze   

 

 

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Un blog di: giovanni.lafirenze
Data di creazione: 18/01/2010
 

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