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Al bar.....
Post n°43 pubblicato il 20 Ottobre 2014 da agentecotone
Venerdì all’ora di pranzo il presidente mi convoca per una questione urgente. Un nostro contatto si trova a Roma e bisogna incontrarlo adesso visto che risparmiamo decine di ore di volo tra Francia e Giappone. Parto immediatamente, lo incontro e sabato pomeriggio rientro. Non ci voleva, ma meglio Roma che Tokyo. Venerdì sera lo incontro a cena, discutiamo fino a tardi e sabato mattina posso dormire perché tanto il volo di rientro è previsto per il primo pomeriggio. Me la prendo con calma. Lauta colazione e visto che sono a due passi dalla stazione Termini, faccio due passi e prendo il treno navetta per Fiumicino. Arrivo in aeroporto con largo anticipo rispetto all’ora del volo e sbrigo le procedure di sicurezza con tutta calma. Passo e attendo la chiamata del mio volo. Visto che devo aspettare mi concedo un caffè al bar. Mi avvicino e un ragazzo sulla trentina con accento napoletano mi dice “Caffè?..”, “Un caffè come si beve a Napoli”, “Subito dottore…”. Mi porge il caffè e non lo bevo, lo degusto. Si avvicina una donna alla quale non faccio caso e declama : Un cappuccino di soia, decaffeinato, macchiato bianco a temperatura classica…. Sgrano gli occhi e mi giro verso l’autrice di cotanta declamazione…. Il barman incrocia il mio sguardo e chiede alla signora “Temperatura classica…?” Certo… in modo che l’aroma della soia venga esaltato…. E mentre puntualizza, non toglie lo sguardo dall’ultimo modello di smartphone. La signora avrà più o meno una cinquantina d’anni ed è una via di mezzo tra Lilli Gruber e la signora Rottermaier e sembra abbia scritto in faccia “Ce l’ho solo io”. Capelli rossi corti, camicetta bianca abbondantemente sbottonata, gonna blu con generoso spacco e tacco 12. Non un capello fuori posto e trucco perfetto… più che una donna sembra un manichino ambulante. Se non avesse sto carattere così saccente e antipatico sarebbe anche una donna passabile. Il barman armeggia vicino alla macchina del caffè e sento che a bassa voce ce l’ha con qualcuno….. “… Bucc…, sfacc…., chit….”, più altre considerazioni sulla mamma, il papà e la sorella della cliente tanto esigente…. Basta… Mi devo allontanare perché non riesco più a trattenere le risate… Da lontano seguo la scena e il barman porge il nettare alla cliente. Non noto nulla di strano… beve e se ne va. E il barman la segue con lo sguardo. Si gira verso di me e scuote la testa. Mi avvicino e mi dice “… Dottò… ma l’ha sentita sta cessa….???” E io a ridere… “…Che macello pe nu cazz e cappuccino…”. Chiamano il mio volo. Saluto il barman e mi avvio all’imbarco. Per tutto il volo continuavo a ripensare alla scena e a ridere da solo e alla fine avevo il mal di stomaco dal ridere. Che giornata….. |
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il 11/06/2015 alle 13:39
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