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Non vado in vacanza. Asserzione universalmente valida. Almeno dal maggio del 2000, dal viaggio d'istruzione del IV anno dello scientifico. Non so se una gita di un giorno fatta l'anno scorso a Siracusa per assistere all'Antigone possa considerarsi tale. Fatto sta che per me gli esami della sessione estiva finiranno il 25 luglio. Il prossimo esame, che sarà l'ultimo della specialistica, è previsto per il 10 settembre. Troppo presto. Anche quest'anno l'estate volerà e forse non andrò a mare se non sporadicamente, oppure per nulla. Il viaggio a Londra è saltato, perchè l'insegnante che ci avrebbe dovuto accompagnare non può prenotare l'aereo, dato che sono stata l'unica che ha dato la sua adesione. Mi aspettano fine settimana estenuanti ad aiutare i miei all'agriturismo, lavorando 15-16 ore, prendendo una miseria e in nero...Nel frattempo studierò per l'esame di settembre e per l'esame di inglese ad ottobre. Quest'estate non ho ancora letto un libro e me ne vergogno... Non avendo amici a Gangi e non essendoci il collegamento DSL in campagna mi sentirò completamente isolata dal mondo e sola. Vi lascio i miei saluti. Buone vacanze a chi passerà dal mio blog e anche a chi non vi entrerà. Baci.
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VERSI
Io sono solo
Il fiume è grande e canta
Chi c'è di là?
Pesto gramigne bruciacchiate.
Tutte le ore sono uguali
Per chi cammina
Senza perché
Presso l'acqua che canta.
Non una barca
Solca i flutti grigi
Che come giganti placati
Passano davanti ai miei occhi
Cantando.
Nessuno.
(Attilio Bertolucci)
A volte sulla sponda della vita
preso da un infinito scoramento
mi seggo; e dove vado mi domando,
perché cammino. E penso la mia morte
e mi vedo già steso nella bara
troppo stretta fantoccio inanimato...
Quant'albe nasceranno ancora al mondo
dopo di noi!
Di ciò che abbiam sofferto
di tutto ciò che in vita ebbimo a cuore
non rimarrà il più piccolo ricordo.
Le generazioni passan come
onde di fiume...
Una mortale pesantezza il cuore
m'opprime.
Inerte vorrei esser fatto
come qualche antichissima rovina
e guardare succedersi le ore,
e gli uomini mutare i passi, i cieli
all'alba colorirsi, scolorirsi
a sera.
(Camillo Sbarbaro)
Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro,
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com’essi l’acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch’essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.
(Vincenzo Cardarelli)
MIE POESIE NEL BLOG
Ti ho cercato nelle onde del pensiero,
al tramonto nell'abbraccio
tra la nube grigio-perla e il rosso rubino.
ti ho cercato nelle grotte del bisogno
come verdura assetata
di liquido evanescente.
Come il Bernini
nell'aureola di Santa Teresa cattura
un riverbero di luce divina.
Tu, raggio di sole...
Io, candore di luna...
Malia
Difficile in un antro di dolore,
tra porzioni d’ansia e un tamburellare,
saggiare l’extratemporale,
coglierne di sbieco l’espressione
mentre aspira chino nervosamente.
Discutibile, mastica parole sincopate,
tra una boccata e un’altra,
tra un passo e un altro.
Si abbina allo sguardo maliardo
quell’occhio stampato sul braccio.
È un quasar, mistero insolubile
O un buco nero che attira
il mio fluido vitale,
confonde l’orientamento
D’intralcio l’orario rompe l’incanto,
di scatto poi col ticchettio
copre il mio battito.
Non che il mio turno non ci divida;
ma è la distanza tra noi la deriva.