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Ecco una valido aut aut, una di quelle possibilità di scelta che ti potrebbero cambiare (ecco adesso esagero come al solito) la vita: sabato ho due possibilità per le mani, o vado a Gangi perchè poi domenica devo votare la "nostra" Rita oppure incontro una persona che se no non potrei incontrare in altre occasioni tanto facilmente. E poi... mio nonno mi ha chiesto di restare questo fine settimana...non posso lasciarlo solo... ma d'altronde... non posso dire ad una persona alla quale avevo già detto che non avrei potuto vederlo che ho cambiato idea... dove starebbe la coerenza? E poi c'è un'altro piccolo problemino che insorgerà... cioè dovrei mentire a mio nonno come le altre volte...ma perchè dico io...? Perchè se esco con qualcuno di sesso maschile (solo di giorno mi è permesso) devo inventarmi che esco con delle colleghe, perchè devo fare il resoconto di dove vado e con chi? Non potrei dire con chi esco, non farebbero altro che impicciarsi (i miei), ma siccome abito con mio nonno non lo potrei dire perchè se no diventa geloso, furioso, "stai attenta di qua...stai attenta di là", voi ragazze di oggi...bla bla...chissà che combinate...bla bla...Ma dico io, perchè non ho mai condotto un'esistenza da adolescente prima e da ragazza poi, perchè forse hanno piacere che continui a comportarmi da bambina completamente dipendente materialmente e psicologicamente da loro? Devo pensare a me stessa...prima o poi...devo staccare il cordone ombelicale...a costo di qualche frattura...ma questo richiederebbe sacrifici, noie, scelte a cui finora non sono stata disposta a sottopormi...
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Nickname: briciolina82
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Sesso: F Età: 41 Prov: PA |
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VERSI
Io sono solo
Il fiume è grande e canta
Chi c'è di là?
Pesto gramigne bruciacchiate.
Tutte le ore sono uguali
Per chi cammina
Senza perché
Presso l'acqua che canta.
Non una barca
Solca i flutti grigi
Che come giganti placati
Passano davanti ai miei occhi
Cantando.
Nessuno.
(Attilio Bertolucci)
A volte sulla sponda della vita
preso da un infinito scoramento
mi seggo; e dove vado mi domando,
perché cammino. E penso la mia morte
e mi vedo già steso nella bara
troppo stretta fantoccio inanimato...
Quant'albe nasceranno ancora al mondo
dopo di noi!
Di ciò che abbiam sofferto
di tutto ciò che in vita ebbimo a cuore
non rimarrà il più piccolo ricordo.
Le generazioni passan come
onde di fiume...
Una mortale pesantezza il cuore
m'opprime.
Inerte vorrei esser fatto
come qualche antichissima rovina
e guardare succedersi le ore,
e gli uomini mutare i passi, i cieli
all'alba colorirsi, scolorirsi
a sera.
(Camillo Sbarbaro)
Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro,
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com’essi l’acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch’essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.
(Vincenzo Cardarelli)
MIE POESIE NEL BLOG
Ti ho cercato nelle onde del pensiero,
al tramonto nell'abbraccio
tra la nube grigio-perla e il rosso rubino.
ti ho cercato nelle grotte del bisogno
come verdura assetata
di liquido evanescente.
Come il Bernini
nell'aureola di Santa Teresa cattura
un riverbero di luce divina.
Tu, raggio di sole...
Io, candore di luna...
Malia
Difficile in un antro di dolore,
tra porzioni d’ansia e un tamburellare,
saggiare l’extratemporale,
coglierne di sbieco l’espressione
mentre aspira chino nervosamente.
Discutibile, mastica parole sincopate,
tra una boccata e un’altra,
tra un passo e un altro.
Si abbina allo sguardo maliardo
quell’occhio stampato sul braccio.
È un quasar, mistero insolubile
O un buco nero che attira
il mio fluido vitale,
confonde l’orientamento
D’intralcio l’orario rompe l’incanto,
di scatto poi col ticchettio
copre il mio battito.
Non che il mio turno non ci divida;
ma è la distanza tra noi la deriva.