Lo denuncia l'associazione Aidaa, che ha elaborato i dati in
base alle denunce e alle segnalazioni ricevute. Un giro d'affari enorme
che riguarderebbe anche alcuni canili privati
Milano,
16 maggio 2007 -
Una strage. Sono 15mila i cani che in Italia
vengono uccisi dal business dei combattimenti. Lo denuncia l'Aidaa
(Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente, che ha elaborato i dati in
base alle denunce e alle segnalazioni ricevute.
Un fenomeno crescente e preoccupante che non accenna a diminuire,
quello dei combattimenti clandestini in cui, annota l'Aidaa vengono utilizzati
cani di grossa taglia, appartenenti alle cosiddette razze pericolose. Gli
animali vengono tenuti in cattività, alla catena e maltrattati in modo da far
emergere il loro carattere aggressivo.
Un fenomeno che riguarda almeno 15mila cani «che ogni anno
trovano la morte non solo nei combattimenti clandestini ma anche in incontri
'imparì di allenamento, durante i quali cani di piccole dimensioni (gli stessi
rapiti o appositamente allevati in canili lager) vengono usati come cavie,
mandati a combattere contro i cani usati per i combattimenti, destinati quindi
a morte certa. Quello dei combattimenti clandestini è un fenomeno diffuso che
nasconde anche attività strettamente legate alla malavita organizzata».
Dopo l'appello lanciato nei giorni
scorsi dal presidente nazionale di Aidaa Lorenzo Croce sui rapimenti
di cani, spiega l'associazione, «sono centinaia le telefonate arrivate in
questi tre giorni al numero delle segnalazioni Aidaa e non solo dalla provincia
di Milano o dalla Lombardia ma da tutta Italia. Segnalazioni che parlano di
cani rapiti e di possibili centri dove vengono tenuti gli animali destinati al
combattimento a Milano, Roma, Torino, Napoli e la Calabria, ma anche nella
piccole città del Nord e del Centro Italia, dove il fenomeno stando a queste
segnalazioni sarebbe in costante aumento.
I combattimenti tra cani,
spiega l'Aidaa, piacciono »non solo nel Sud Italia ma anche nelle
provincie periferiche delle regioni del Nord come Lombardia e Veneto".
Un giro di affari enorme che riguarderebbe anche alcune
strutture di canili privati, che in qualche caso possono essere addirittura
convenzionati con i Comuni.
"Le segnalazioni precise e
circostanziate stanno arrivando al ritmo di quaranta al giorno -spiega Lorenzo
Croce, presidente nazionale Aidaa- persone che si sono decise a segnalare la
presenza di possibili canili lager privati dove vengono tenuti in pochi metri
cani di grossa taglia, che ogni giorno vengono picchiati per essere
incattiviti, situazioni che sono ben oltre la legalità".
PS. Oh My God... Me ne sono accorta ora che è il mio 100esimo post!!!!!!!!
Inviato da: sognatore_instabile
il 16/09/2009 alle 11:13
Inviato da: xystria
il 07/08/2008 alle 17:45
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il 05/08/2008 alle 13:02
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