Juve.. che storia!

Un periodo difficile per la Juventus, una squadra dai grandi talenti. Questo team, che ha conquistato il cuore di milioni di tifosi, uscirà rapidamente dalla crisi come ha fatto negli anni passati?

 

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I TROFEI DELLA JUVENTUS

In 104 stagioni sportive a partire dall'esordio nel campionato federale l'11 marzo 1900, la Juventus ha partecipato in 96 campionati di Serie A ed uno della Serie B.

La vecchia signora ha vinto il campionato per 27 volte; i bianconeri, in 20 casi si son classificati secondi e 14 volte terzi: in 103 stagioni sportive, la Juventus è arrivata dunque sul podio nel 60,2% dei casi.

A livello di coppe nazionali la Juventus ha disputato 13 finali di Coppa Italia (con 9 vittorie segnando così un record) e 7 finali di Supercoppa italiana (4 vittorie) per un totale di 20 finali.

Nelle coppe europee invece, il sodalizio torinese è il club italiano che ha partecipato al maggior numero di edizioni, con 46 campagne continentali sulle 54 complessive. Infine è stata la prima squadra italiana ad avere vinto la Coppa UEFA (edizione 1976-1977).

 

 

Juventus-atalanta 2-1

Post n°16 pubblicato il 29 Marzo 2010 da stefano.canovas
Foto di stefano.canovas

Juventus Atalanta 2-1

Un sussulto in una assolata domenica pomeriggio, la Juve torna al successo non giocando la miglior partita stagionale contro una tignosa Atalanta, ma comunque offrendo una prova sostanzialmente diversa rispetto alle ultime, seppur infarcita dai soliti errori e da una condizione fisica non eccelsa.

In vantaggio col nono gol stagionale di Del Piero, il primo su calcio di punizione, la Vecchia Signora ha accusato il solito calo di concentrazione sulla sirena della prima frazione e ha consentito ad Amoruso di portare il risultato in parità.

Poi la ripresa, con gli uomini di Mutti desiderosi di mettere alle corde gli avversari che alla distanza escono fuori con orgoglio e col brio di Giovinco, fino a trovare il gol della vittoria col contestato Felipe Melo.

Tabellino e pagelle di Juventus - Atalanta 2-1

MARCATORI: Del Piero (J) al 30′, Amoruso (A) al 45′ s.t.; Felipe Melo (J) al 37′ s.t.

JUVENTUS (4-3-1-2): Manninger 6; Zebina 5.5, Legrottaglie 6, Cannavaro 6, Grosso 4.5; Candreva 5.5 (13′ s.t. Felipe Melo 6.5), Sissoko 6, Marchisio 6; Diego 6 (35′ p.t. Giovinco 6.5); Trezeguet 5 (26′ s.t. Amauri 5.5), Del Piero 7. (Pinsoglio, Grygera, Marrone, Paolucci). All. Zaccheroni.

ATALANTA (4-4-2): Consigli 6; Garics 5.5, Bianco 6, Manfredini 6, Peluso 6 (39′ s.t. Volpi sv); Ferreira Pinto 5 (42′ s.t. Ceravolo sv), Padoin 6.5, De Ascentis 6, Valdes 7; Amoruso 6.5, Tiribocchi 5. (Coppola, Capelli, Radovanovic, Caserta, Gabbiadini). All. Mutti.

ARBITRO: Gervasoni.                                                                                               NOTE: giornata di sole, spettatori 5.000 circa. Ammoniti De Ascentis, Zebina, Peluso, Giovinco. Recupero: 3′ p.t., 3′ s.t.. 

 
 
 

FUORI DALL'EUROPA E SESTI IN CAMPIONATO

Post n°15 pubblicato il 22 Marzo 2010 da stefano.canovas
Foto di stefano.canovas

  FULHAM - JUVENTUS  4-1

  SAMPDORIA - JUVENTUS  1-0

 

DOMENICA:

JUVENTUS - NAPOLI

 

 

 

 
 
 

Juventus-fulham 3-1

Post n°14 pubblicato il 14 Marzo 2010 da stefano.canovas
Foto di stefano.canovas

 

 TORINO, 11 marzo 2010

Una spruzzatina di neve sulle colline vicino Torino, l'entusiasmo dei tifosi all'arrivo del pullman della Vecchia Signora, che ha varcato i cancelli dello stadio Olimpico di Torino alle 19.37: sono questi i primi ingredienti di serata di Juventus-Fulham, andata degli ottavi di finale di Europa League. La Juve prova a tenere alto l'onore del calcio tricolore dopo la batosta subìta dal Milan e l'eliminazione della Fiorentina. Per la Juve questa coppa è l'unico trofeo stagionale ancora raggiungibile, con lo scudetto ormai fuori portata e le eliminazioni premature in Champions e Coppa Italia.

 

FORMAZIONI - Zaccheroni sceglie il turn over, ma con giudizio. In difesa è forzato dall'infortunio di Chiellini: al fianco di Legrottaglie gioca Cannavaro. Sugli esterni Zebina e Grosso, premiato con una maglia da titolare dopo il gol al Franchi. In mezzo, al posto dello squalificato Melo, c'è l recuperato Poulsen. Davanti Trezeguet, da solo, con Del Piero che parte in panchina. Alle sue spalle giostrano Candreva e Diego. Lui, il brasiliano, non rifiata. Perchè la Juve non snobba l'Europa. E il Fulham? E' decimo in Premier League, ma ha impegnato la Roma nella fase a gironi, raggiunto solo nel recupero in casa, e sconfitto 2-1 all'Olimpico. Manca proprio l'ex giallorosso Okaka, già impiegato, nella competizione, dai capitolini. Fuori anche l'esterno americano Dempsey, brillante in Confederations Cup, acciaccato e in panca. Hodgson, vecchia conoscenza del calcio italiano, si copre: davanti Zamora soffrirà di solitudine.

 

RISULTATO FINALE - Juventus-Fulham 3-1: Legrottaglie al 9'; Zebina al 25'; Etuhu (F) al 36'; Trezeguet al 48'

 

 

 
 
 

Juventus- fiorentina 2-1

Post n°13 pubblicato il 14 Marzo 2010 da stefano.canovas
Foto di stefano.canovas

 

 Milano, 6 marzo 2010

Tre punti per inseguire la Champions. La Juventus passa per 2-1 sul campo della Fiorentina e, in attesa delle gare domenicali, si riprende il quarto posto. La formazione di Alberto Zaccheroni non gioca un match memorabile ma ha
il merito di sfruttare le occasioni create. Il successo esterno proietta i bianconeri a quota 44, in piena corsa per l'Europa che conta. Il k.o. casalingo, invece, mette fine alle speranze della Fiorentina, inchiodata a 35 punti.

Primo tempo. 

Zaccheroni sorprende tutti lasciando Del Piero in panchina per Candreva, mentre la Fiorentina parte subito forte, trascinata da un pubblico caldissimo. La scelta di Zac paga subito: al 3′ passaggio filtrante di Candreva per Diego che, in posizione dubbia, si trova davanti a Frey, lo scarta e deposita in rete. Viola colpiti a freddo che provano a reagire. La difesa dalla Juventus balla parecchio con Chiellini che prova a tenerla in piedi. Al 9′ la difesa bianconera non sbaglia, ma sbaglia l'arbitro che non vede la posizione di fuorigioco di Gilardino: l'attaccante viola è tutto solo, ma spara addosso a Manninger, bravo a rimanere in piedi fino alla fine. La Fiorentina non demorde, con i bianconeri in difficoltà salvati al 19′ ancora da Manninger in uscita coi piedi su Gilardino lanciato a rete. Anche la squadra viola non è impeccabile i difesa, ne è un esempio la diagonale sbagliata di Comotto al 22′ che lancia Trezeguet davanti a Frey, ma l'esterno destro è bravo a recuperare sull'errore. Al 31′ la goffa difesa bianconera si perde Marchionni che, tutto solo sulla destra, si inserisce sull'ottimo lancio di Gobbi dalla difesa; ottimo l'anticipo su Manninger e 1-1. Sull'1-1 aumentano le tensioni in mezzo al campo che non degenerano, però in brutti falli (l'unico ammonito del primo tempo è Sissoko per un fallo tattico).

Secondo tempo. 

Nella ripresa De Ceglie, colpito duro da Manninger in occasione del pareggio viola, lascia il posto a Grosso. La partita è meno intesa, almeno nei primi minuti con un calcio di punizione di Diego su cui Frey non ha problemi. I nuovi ritmi di gioco giovano alla Juventus che è più presente sul rettangolo di gioco. Dopo 65 minuti, al termine di qualche timido tentativo di Trezeguet da un lato e di Felipe su angolo dall'altro, i ritmi calano ancora: sembra una partita destinata ad avviarsi verso il pareggio, troppa la paura delle due squadre di perdere punti preziosi in chiave Champions. Al 68′, Zaccheroni ne azzecca un'altra: percussione di Grosso in area e palla nel sette per il 2-1. La scelta del tecnico bianconero viene premiata con il nuovo vantaggio della Juve. La Fiorentina non ha lo stesso spirito del primo tempo e fatica a reagire, al 30′ ci prova Jovetic su punizione,  ma Manninger è attento. La girandola dei cambi di prandelli non dà la spinta giusta, mentre dall'altra parte si rivede Iaquinta in campo che prende il posto di Trezeguet. Il finale è più della Juve che della Fiorentina con Marchisio che calcia a botta sicura e Frey bravo ad opporsi in angolo. Con questa vittoria la Juventus si riporta virtualmente al quarto posto, in attesa del Palermo che domani dovrà ripondere in casa contro il Livorno.

FIORENTINA-JUVENTUS 1-2 (1-1);
FIORENTINA - (4-2-3-1) - Frey; Comotto, Felipe, Natali, Gobbi; Zanetti (27′ st Keirrison), Montolivo; Marchionni, Jovetic, Vargas
(11′ st Bolatti); Gilardino. (Avramov, Kroldrup, Pasqual, De Silvestri, Donadel). All: Prandelli.
JUVENTUS - (4-4-1-1) - Manninger; Zebina, Legrottaglie, Chiellini, De Ceglie (1′ st Grosso); Candreva, Sissoko (31′ st Poulsen), Felipe Melo, Marchisio; Diego; Trezeguet (26′ st Iaquinta). (Pinsoglio, Cannavaro, Salihamidzic, Del Piero). All: Zaccheroni.
 Arbitro: Damato
Marcatori: 2′ pt Diego (J), 32′ pt Marchionni (F), 23′ st Grosso (J).
Ammoniti: Sissoko (J), Zanetti (F), Marchisio (J).

 

 

 
 
 

Juventus avanti verso gli ottavi..

Post n°12 pubblicato il 26 Febbraio 2010 da stefano.canovas
Foto di stefano.canovas

TORINO, 25 febbraio 2010

Missione compiuta.

La Juve pareggia 0-0 con l'Ajax e si qualifica per gli ottavi di finale di Europa League. Ora sfiderà il Fulham allenato da Hodgson, gara d'andata l'11 marzo, ancora a Torino.

Sono tante le buone notizie per i bianconeri: anzitutto viene esorcizzato il recente precedente di coppa contro il Bayern, quando i bianconeri - cui sarebbe bastato per il pari per avanzare in Champions - si erano fatti annichilire di fronte ai loro tifosi. Era stato un colpo così violento, che per riprendersi la Juve aveva poi dovuto cambiare allenatore. Con Zaccheroni sono arrivate tre vittorie e tre pari: e questo è il primo turno ad eliminazione diretta superato in Europa dalla Vecchia Signora dopo Calciopoli (preliminari di Champions esculsi). Le buone nuove non finiscono qui: quella di stasera è la prima partita della Juve, dopo 15 di fila, senza subire gol, la prima con Zac in panchina. Infine Diego è uscito invocato dai tifosi dopo una buona partita, senza però degnare di uno sguardo Zaccheroni, che lo ha tolto a un quarto d'ora dalla fine. Certo, non è andato tutto bene: è mancato il gol vittoria, ma soprattutto è mancato in avanti Amauri, costretto a lasciare il campo infortunato dopo 15'. Il suo sostituto, il rientrante Trezeguet, è sembrato ancora lontano dal miglior ritmo partita. Per il brasiliano si tratta di un fastidio dietro a un gluteo, nella migliore delle ipotesi si tratta di sciatalgia altrimenti potrebbe esserci un problema muscolare.

GOL SFIORATI - La Juve all'Europa League ci tiene, l'Europa, anche quella di rimpiazzo, non si snobba: niente turn over, allora, Zaccheroni manda in campo miglior formazione possibile, e pazienza se domenica sera lo aspetta la gara chiave di campionato con il Palermo. La Juve gioca bene, dominando il primo tempo, in cui ha il solo demerito di non trovare il gol. Non che non ci vada vicina: ogni calcio piazzato diventa un'occasione da rete. Sissoko colpisce un palo di testa, poi le contraeree Chiellini e Legrottaglie, sempre con inzuccate in mischia, costringono i lancieri a due salvataggi consecutivi sulla linea di porta. La Juve gioca bene, meno timida del solito: i recenti risultati positivi le hanno dato fiducia. Diego svaria a tutto campo, e ha il tasto dell'interruttore fisso sull'on: fa divertire. Eppoi la Juve spinge forte a sinistra: Sissoko è in progresso, De Ceglie spesso in progressione. E Del Piero si allarga per creare la superiorità numerica dalle parti di Van der Wiel, un pezzo pregiato di mercato più bravo però a spingere che a contenere. Gli unici brividi per la Juve portano la firma di Manninger, che avrebbe fatto volentieri a meno di mettersi in mostra così. Il portiere austriaco, che dovrà sostituire per un mese l'infortunato Buffon, manca due uscite comode: sulla seconda lo sciagurato Vertonghen spara alto in mischia e spreca. Sarebbe stata una beffa. Una buona Juve chiude dunque i primi 45' sullo 0-0, un risultato che non rende giustizia alla cifra di gioco messa in mostra dai bianconeri. L'unica nota negativa è data dall'uscita per infortunio di Amauri. L'Ajax da trasferta è sembrato infatti spaesato senza la presenza, là davanti, di Suarez, il suo attaccante più creativo, fermato da una squalifica.

ANDAMENTO LENTO - Quello della ripresa. Nella quale il ritmo cala. L'Ajax prova almeno a fare la mossa, di rientro dagli spogliatoi: è più propositivo e manovriero, ma ancora mai incisivo. La Juve ora gestisce forze e risultato, che in campionato c'è la prossima Champions, quella del 2010-2011, da conquistare. Ma intanto il primo obiettivo immediato è in tasca: la Juve avanza in coppa senza brividi, se non quelli di una serata fredda a Torino. 

 
 
 
 
 

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Un blog di: stefano.canovas
Data di creazione: 26/01/2010
 

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I PRIMI CENTO ANNI DI STORIA DELLA JUVENTUS

La storia comincia nel lontano 1897, grazie ad un gruppo di studenti del Liceo Massimo D'Azeglio di Torino che decide di fondare una società sportiva. La scelta finale del nome della squadra, svincolata da qualsiasi riferimento alla città, cadde su Sport Club Juventus, dopo aver vagliato diverse alternative tra cui Polisportiva Augusta Taurinorum. Pochi anni dopo la società assunse l'attuale nome di Juventus Football Club. La sua prima divisa sociale, nel 1897, prevedeva una camicia bianca, sostituita due anni dopo da una curiosa camicia rosa con papillon, colletto bianco, cravattino e berretto nero. Nel 1900, la Juve si iscrive al primo campionato, ma viene subito eliminata. Dopo soli 5 anni arriva il primo scudetto, dopo un'avvincente finale a tre con Genoa e Milanese. Nel Luglio del 1923, la famiglia Agnelli entra a far parte della Juve. Dopo l'incidente aereo in cui perde la vita proprio il presidente Edoardo, la famiglia decide di lasciare la guida della Juve per ben 12 anni. Nel 1956, si apre un nuovo trionfale ciclo di vittorie, grazie anche a nuovi campioni come Charles e Sivori (primo juventino a conquistare il pallone d'oro, nel 1961). Nel 1958, arriva anche la prima stella, grazie alla conquista del decimo scudetto. Sotto la presidenza di Giampiero Boniperti, arrivano allenatori del calibro di Vycpalek, poi Parola ed infine Giovanni Trapattoni, quasi al debutto come allenatore, mentre la rosa della squadra si arricchisce di grandi campioni: Zoff, Bettega, Causio, Gentile, Capello, Anastasi, Altafini, Cuccureddo, Benetti, Bonisegna, Furino, e infine Le Roi Michel Platini, pallone d'oro per tre anni consecutivi, 1983-1984-1985, ed ancora Tardelli, Cabrini, Brady, Boniek, Paolo Rossi, pallone d'oro nel 1982, ed il capitano Gaetano Scirea, scomparso tragicamente in un incidente d'auto a Varsavia il 3 Settembre 1989. Il 17 Maggio 1987 Michel Platini si ritira dal calcio giocato lasciando un vuoto in tutti i tifosi bianconeri e nella stanza dei trofei. Nell'estate del 1994 si volta pagina: arriva il trio Bettega-Giraudo-Moggi, Marcello Lippi diventa allenatore e porta grandi campioni come Vialli, Del Piero, Ravanelli, Peruzzi, Deschamps, Conte, Ferrara, Sousa. Inizia il ciclo aureo della Juve: ventitreesimo scudetto, nona Coppa Italia, vittoria Champions League, Coppa Intercontinentale e Supercoppa Europea del 1997 contro il P. S. Germain. Nonostante le vittorie, la juve cambia molto volto: ceduti Vialli, Ravanelli, Paulo Sousa arrivano Vieri, Amoruso e i campioni Montero, Zidane, Boksic.

 
 

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