Vieni tu dal cielo profondo o sorgi dall'abisso, Beltà? Il tuo sguardo, infernale e divino, versa, mischiandoli, beneficio e delitto: per questo ti si può comparare al vino. Riunisci nel tuo occhio il tramonto e l'aurora, diffondi profumi come una sera di tempesta; i tuoi baci sono un filtro, la tua bocca un'anfora, che rendono audace il fanciullo, l'eroe vile.
Sorgi dal nero abisso o discendi dagli astri? Il Destino incantato segue le tue gonne come un cane: tu semini a casaccio la gioia e i disastri, hai imperio su tutto, non rispondi di nulla.
Cammini sopra i morti, Beltà, e ti ridi di essi, fra i tuoi gioielli l'Orrore non è il meno affascinante e il Delitto, che sta fra i tuoi gingilli più cari, sul tuo ventre orgoglioso danza amorosamente.
La farfalla abbagliata vola verso di te, o candela, e crepita, fiammeggia e dice: "Benediciamo questa fiaccola!" L'innamorato palpitante chinato sulla bella sembra un morente che accarezzi la propria tomba.
Venga tu dal cielo o dall'inferno, che importa, o Beltà, mostro enorme, pauroso, ingenuo; se il tuo occhio, e sorriso, se il tuo piede, aprono per me la porta d'un Infinito adorato che non ho conosciuto?
Da Satana o da Dio, che importa? Angelo o Sirena, che importa se tu - fata dagli occhi vellutati, profumo, luce, mia unica regina - fai l'universo meno orribile e questi istanti meno gravi?
Charles Baudelaire
GENIO
È l'affetto e il presente poiché ha voluto la casa aperta all'inverno schiumoso e al rumore dell'estate, lui che ha purificato i cibi e le bevande, lui che è il fascino dei luoghi fuggenti e la delizia sovrumana delle stazioni. È l'affetto e l'avvenire, la forza e l'amore che noi, in piedi nella rabbia e nella noia, vediamo passare nel cielo di tempesta e nelle bandiere d'estasi.
È l 'amore, misura perfetta e reinventata, ragione meravigliosa e imprevista, e l'eternità: macchina amata dalle qualità fatali. Tutti noi abbiamo provato lo spavento del suo concedersi e del nostro: o godimento della nostra salute, slancio delle nostre facoltà, a ffetto egoista e passione per lui, lui che ci ama per tutta la sua vita infinita…
E noi lo ricordiamo e lui viaggia… E se l'Adorazione se ne va, risuona, la sua promessa risuona: "Via queste superstizioni, questi corpi antichi, queste coppie e queste età. E' questa epoca qui che è naufragata".
Non se ne andrà, non ridiscenderà da un cielo, non compirà la redenzione delle collere delle donne e delle allegrie degli uomini e di tutto questo peccato: perché è cosa fatta, egli essendo, ed essendo amato.
Oh i suoi respiri, le sue teste, le sue corse; la terribile rapidità della perfezione delle forme e dell'azione.
Oh fecondità dello spirito e immensità dell'universo!
Il suo corpo! La liberazione sognata, l'infrangersi della grazia pervasa di nuova violenza!
La sua vista! la sua vista! tutte le genuflessioni antiche e le pene riscattate grazie a lui.
La sua luce! l'abolizione di tutte le sofferenze sonore e mutevoli nella musica più intensa.
Il suo passo! migrazioni più enormi delle antiche invasioni.
Oh lui e noi! l'orgoglio più benevolo delle carità perdute.
Oh mondo! e il canto chiaro delle nuove sventure!
Lui ci ha conosciuti tutti e amati tutti. Sappiamo, questa notte d'inverno, da un capo all'altro, dal polo tu- multuoso al castello, dalla folla alla spiaggia, di sguardo in sguardo, con forze e sentimenti stanchi, chiamarlo e vederlo, e ricacciarlo, e sotto le maree e sopra i deserti di neve, seguire i suoi sguardi, i suoi respiri, il suo corpo, la sua luce.
ARTHUR RIMBAUD
LA DIVINA IMMAGINE
Grazia, Amore, Pace, e Pietà
Chi è negli affanni prega,
E ad esse virtù che liberano
Torna l’animo grato.
Grazia, Amore, Pace, e Pietà
E’ Iddio, Padre caro,
Grazia, Amore, Pace e Pietà
E’ l’uomo, Suo figliolo e Suo pensiero.
La Grazia ha cuore umano;
Volto umano, Pietà;
Umana forma divina, l’Amore,
E veste umana, Pace.
Ogni uomo, d’ogni clima,
Se prega negli affanni,
L’umana supplica forma divina,
Amore e Grazia e la Pietà e la Pace.
Da tutti amata sia l’umana forma,
In Turchi si mostri o in Ebrei;
Dove trovi Pietà, l’Amore e Grazia,
Iddio sta di casa.
WILLIAM BLAKE