21 dicembre, solstizio d'inverno
Notte più lunga dell'anno...nubi dense che si rincorrono basse, si congiungono, si fondono, anneriscono il buio della notte e cancellano le stelle.
Passa, rapido, il bagliore di un faro, attraversa la spuma bianca del mare in tempesta, creste di onde frantumate da raffiche di vento che tormenta il viso come scaglie di vetro, braccia e mani per tenersi ritto, torrenti da prua a poppa...poi acqua come montagne, inzuppato di mare fin dentro le ossa, il dorso della mano per asciugare gli occhi in fiamme.
Sbandate tremende, cigolare furibondo è la forza del mare...attesa dell'alba in cuccetta, occhi chiusi per la stanchezza, mente affollata di pensieri: ebbrezza di sentirsi uomo, di essere partecipe di qualcosa di grande, paura di non essere all'altezza, di non saper cogliere il bello che la vita ha regalato, voglia di bestemmie che diventano preghiera.
Ore infinite...alba...poi il rollio s'attenua, diventa morbido, i pensieri scivolano nell'acqua, la barca è un nido, la cuccetta è culla, il mare canta.
Ubriaco di sonno sorrido alla vita che ha l'odore buono e immenso del mare.
Vecchie canzoni di giorni andati...sapore di sale della mia gioventù
venerdì, 19 dicembre 2008
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