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Un monumento ai nostri contadini..

Post n°35 pubblicato il 01 Novembre 2009 da valentinodichiera
Foto di valentinodichiera

Un nostro contadino con il pastrano “sciancato”, le scarpe

rotte, gli abiti dismessi.

Il volto pieno di rughe e bruciato dal sole. Un contadino con

un vecchio cappello per metà elmetto, in ricordo dei milioni

di proletari morti nelle trincee della prima guerra mondiale

e sui fronti di battaglia della seconda.

Così, povero ma dignitoso, un po' Sanchio Pancia ed un po'

don Chisciotte, lo ha immaginato il nostro scultore Walter

Carnì.

Creatività ed intelligenza si notano nell'opera di questo giovane

artista di Caulonia che ha saputo cogliere un'idea e

creare un'opera d'arte.

Walter ha immaginato la vita quotidianamente eroica dei

nostri contadini, le loro sofferenze, le loro umiliazioni, le loro

rivolte, la loro rassegnazione, la saggezza, l'utopia, ha fuso

tutti questi elementi nella sua testa mentre le sue mani creavano

un monumento ai vinti del secolo scorso.

Un ricordo autentico d'una grande civiltà che il consumismo

ha triturato nelle sue ingorde ganascie.

L'amministrazione comunale di Caulonia ha voluto con

forza questa statua, l'ha concepita, l'ha commissionata ad un

suo giovane artista e ne è soddisfatta.

I regimi totalitari innalzavano statue ai dittatori e le stesse

democrazie occidentali hanno privilegiato statue per i vincitori.

Generali, eroi di guerra, statisti, uomini del potere.

Gli umili vivono accanto a noi e spariscono come pulviscolo

atmosferico che si diffonde nell'aria.

Per noi questa statua è una ulteriore icona che serve per

ricordare, una chiave che apre la mente e la fa riflettere su

ciò che siamo stati e ciò che siamo.

C'è chi ci vorrebbe senza radici, figli

d'una civiltà liquida, senza storia, senza

ricordi.

Noi abbiamo una storia dignitosa

da rivendicare. Noi ci sentiamo

eredi delle istanze ugualitarie del

Cristianesimo, eredi, in linea

stoica, dei grandi movimenti

contadini. Eredi della parte

migliore della civiltà contadina.

Dedichiamo questo lavoro ai

contadini, autentici eroi dei

campi, fanti sacrificati sui

campi di battaglia, emigrati,

briganti, cavalieri dell'utopia.

La statua sarà posizionata il

4 novembre, data che ricorda

la vittoria della grande

guerra ma anche l'eccidio di

migliaia di ragazzi del popolo,

innocenti.

Sotto una targa bronzea con queste

parole:

A Te contadino

Eroe dei campi

Fante sacrificato nelle

trincee

Emigrante

Brigante

Cavaliere dell'utopia.

ILARIO AMMENDOLIA

LA RIVIERA 01/11/2009

 
 
 
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