Creato da pieroceragioli il 07/07/2006
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« SENZA PAROLEVOGLIA DI VOLARE »

Pensieri

Post n°44 pubblicato il 07 Ottobre 2006 da pieroceragioli

la prima volta che entrai in un museo d'arte contemporanea fù al pecci.. vi entrai durante l,allestimento.. non ricordo bene di che mostra.. vi entrai per caso, insieme ad un imbianchino, colquale a quel tempo collaboravo..
Ora mai avevo lasciato alle spalle la mia provenienza dallo studio dell'arte e dell'architettura a da tutte le velleità che ora mai avevo seppellito sotto una vita perneata sul lavoro sulla sopravvivensa, su un accettare forse la sconfitta.. Erano rimaste in me il ricordo e l'ammirazione, ma forse l'adorazione di michelangelo.. di cui mi pregiavo, e mi pregio, di poter respirare almeno una volta nella vita una molecola d'aria da lui già respirata.. il ricordo dell'arte del Brunelleschi del Caravaggio di Donatello!
Il ricordo del lontano 1986, quando in partenza per il Brasile ebbi modo essendo a Roma di poter vedere per la prima volta la cappella Sistina..... il sollevare gli occhi al cielo ed esser sopraffatto da una commozione immensa che mi riempì gli occhi di lacrime... Poi i rari viaggi a vedere i vari musei Leningrado Mosca Il Cairo Parigi Pechino Shangai lima.... ma erano visite subite.. avevo spento il fuoco dentro di me.. che ogni tanto si manifestava attraverso alti rivoli.. la fotografia.. qualche pittura.. fino al disegno di arredamenti o di facciate Mitos?
Ma niente di più!
Non nego alla luce dei tempi, che accettando il compromesso, infiniti altri ti si parano davanti, una scelta in quanto tale discrimina e condiziona tutto il futuro... non è facile tornare indietro...ricominciare da capo.... rinsorgere....o forse ... rinascere...ancora più difficile...
Devo dire che ho avuto la possibilità e il coraggio di sprofondare agli inferi di morire e di rinascere...
E in questo proceso ha avuto una grande importanza la conoscienza di un'arte diversa...di un'arte alternativa... la consapevolezza che non esiste una sola forma di arte.. ma infinite forme.. quante possono essere le modalità di espressione di un sentimento... non di un pensiero.. il pensiero... è sempre filtrato dal linguaggio da una codifica mediatica.
Il sentimento, no... non può essere filtrato.. il sentimento è tuo intimamente tuo...è questo che l'arte vera.... esprime e riesce a rappresentare.
E proprio perchè i sentimenti sono tuoi non c'è un linguaggio comune per esprimerli.. anche il linguaggio è tuo, e non ha spiegazioni nemmeno per te... almeno io non sò spiegare il perchè.. liberamente faccio una cosa invece di un'altra.. ma forse non è spigabile l'inizio... la scelta del perchè.. inizio un lavoro... che poi azione dopo azione si realizza in un ...."opera?"
Ogni "artista" non lo è per definizione.. lo è per se stesso!
Le interpretazioni le stratificazioni, le sovrapposizioni che tentano o vogliano descrivere o decrittare il messaggio di un 'opera" non è mai coincidente con l'idea dell"artista" ma caso mai il tentativo di più o meno sedicenti esperti che cercano di omologare il lavoro.. di dare significati spesso fasulli solo al fine di lucro...

Nel mio caso non c'è quasi mai una motivazione di inizio o se c'è poi è trasfigurata dall'azione.. ogni mio lavoro non vuoole rappresentare un'idea....ogni opera rappresenta sè stessa.. essa è il prodotto di una succedesi dipensieri ed azioni che si contaminano a vicenda...il succedersi di operazioni manuali.. eseguiti a ritmi diversi.. dall'estrema lentezza all'intervento estemporaneo dovuta al presentarsi di un'idea sopravvenuta.
Sarà per questo.. per il fatto che una mia opera ha valore fino a che non è finita..e non è finita fino a che essa riesce a suscitarmi idee.. che provocano nuove azioni.
Quando è finita per diviene insignificante... rimane lì esiste..ma a me non dice più nulla..perde ogni suo "valore"
A questo punto vorrei non esere condizionato dalla autogratificazione del mostrare...
un mostrare che comporta anche il processo inevitabile del confronto..
Cosa che io non vorrei mai... perchè il confronto mi condiziona, mi costringe ad uscire fuori dal mio spazio.. dal mio bunker!

Quello che faccio lo faccio per me è lamia terapia al mio male di vivere.. è la mia terapia alle mie paure.. al panico! dicono i medici...mi serve per nascondere e a volte dimenticare per un pò il rifiuto della vita..e il terrore di finire... un sentimento che a volte mi assale..improvvido....quando meno me lo aspetto...e che mi lascia con il terrore che mi possa di nuovo accadere..è come se sprofondassi in una vortice...dove in fondo c'è in nulla... dove perdi ogni coscienza ed ogni rispetto di te stesso.

Non so cosa causa questi effetti ma so che mi capitano all'esterno..fra la gente...comincia con una lieve sensazione di ....disagio? la vista si annebbia..poi la paura... non so di cosa..di aprir una porta.. di svoltare da una parte o da un'altra...sempre più forte..sempre più forte.. il sapere di perdere il controllo del tuo corpo....la paura di morire...? ma non è così! è impossibile descriverlo..
Solo quì rinchiuso in questa stanza buia mi sento sicuro..!

 
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