C'era una volta...
le fiabe sono solo dei ricordi d'infanzia o non sono piuttosto un codice da interpretare? Andiamo alla ricerca dei valori, dei miti, della storia profonda dell'umanità e dell'io che trasmettono.
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Spesso nelle fiabe ricorre i tema del sonno o della morte apparente.
Biancaneve dopo aver dato un morso alla mela avvelenata cade in un sonno di morte da cui la sveglia l'amore del principe: il bacio, secondo la versione Disney, o, come nella versione dei Gimm, lo scossone che subisce durante il trasporto della sua bara di cristallo al palazzo del principe e che le fa uscire di bocca il boccone avvelenato.
Rosaspina, la Bella Addormentata, cade nel sonno centenario dopo essersi punta con il fuso.
In Cappuccetto Rosso c'è un'altra morte apparente, perché dalla pancia del lupo la bambina e la nonna riemergono intatte (secondo Perrault; per i Grimm invece sono morte e basta).
Nella Bella e la Bestia, è da una quasi-morte dolorosa e tristissima che il mostro risorge in uomo.
Ma anche in fiabe meno famose il sonno ricorre come stato di passaggio, tra due fasi della vita del protagonista.
Secondo l'interpretazione antropologica, nelle fiabe ricorrerebbero motivi derivati dai riti di iniziazione cui venivano sottoposti gli adolescenti della tribù al sopraggiungere della pubertà, per segnare il passaggio dall'infanzia all'età adulta.
Costante era nello svolgersi di questi riti la simbolizzazione della morte dell'inizato che poi, altrettanto simbolicamente, risuscitava in una nuova forma.
Muore il bambino, nasce l'adulto.
E che si tratti di un evento felice è dimostrato dal fatto che questo ritorno dalla morte non ha mai, nelle fiabe, i connotati del mostruoso o del "perturbante" come chiama Freud l'invasione del macabro nella vita quotidiana.
Biancaneve, Cappuccetto Rosso, tornano a vita rosee e belle, pronte a riprendere attività quotidiane o a scalare gradini sociali.
L'inquietudine dei "non morti", degli zombi, dei fantasmi, travalicherà la cultura delle fiabe quasi senza sfiorarle e creerà un'altra dimensione: il mondo del racconto gotico e dell'horror moderno.
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Il dossier di questo numero è dedicato a "Fiabe di ieri e di oggi".
C'è anche un articolo di Regina Crimilde sulla figura della madre: UNA MADRE DA FAVOLA
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