A sera insieme

Post N° 47

“Salve Cielo!, ti vedo un po’ preoccupato, cos’hai?”.

“Cosa vuoi, mio caro IO. Ho avuto un incontro che mi ha turbato. Ho davanti a me un viso teso, direi rabbioso…Non con me!. Non mi è stato chiesto ne consiglio ne un parere ma solo uno sfogo perché sapessi”.

“Cosa?”.

Le solite miserie familiari: una mamma anziana bisognosa di assistenza, appoggiata momentaneamente presso una figlia, con preghiera di pazientare per un po’, in vista di una sistemazione definitiva… Momentaneamente…., e come più volte avviene, anni ed anni finchè la situazione precipita. E si, si preferisce che siano sempre gli altri a gestire certe situazioni…

Esasperazione, rabbia,, disimpegno totale….

La mamma diventata problema! Pacco postale da rinviare al mittente non reperibile!....

Il resto lo lascio alla tua fantasia”.

“E Tu Cielo?”…

“Niente, uno a cui si racconta… uno di passaggio… ma che deve sapere…”

“Cosa deve sapere?”.

“Deve sapere la disperazione, la rabbia…. I pacchi postali che si preferirebbero la dizione: ‘smarrito’ e non essere più problema. E questo per ritrovare o mantenere la proprio libertà ed indipendenza… poter andare liberamente al mare… poter prendersi 15 giorni di ferie in montagna…”.

“Ma penso al pacco postale ‘non ancora smarrito’, alla rabbia dell’attesa strenuante in vista di una sistemazione e ripristino della propria libertà. Penso alla clandestinità momentanea salvo tempestiva apparizione per la lettura del testamento. Penso alla solitudine creata da mancanza d’amore. Al sogno,(Quando), di una umanità pulita. A te e a me desiderosi di giorni luminosi e pieni di luce in cui è sconfitta la sindrome dell’abbandono…. “Hai mai pensato anche tu di abbandonarmi?”

“Vorrei sentirti sempre al mio fianco come a volte mi ha dato vera e certa prova”.

“Ti adoro Cielo”.