L'esperienza artistica è così incredibilmente prossima a quella sessuale,
alle sue pene e ai suoi piaceri, che i due fenomeni non sono in realtà
che forme diverse di una identica brama e beatitudine.
(Rainer Maria Rilke)
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Post n°36 pubblicato il 29 Settembre 2012 da Roses_and_Pepper
. ... la Parigi della notte, luogo dell'istinto e delle ombre che hanno il fascino dell' avventura, della scoperta e dell'ignoto....
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Open gutter
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. . . . . . Le ombre sono gentili e si percepisce appena la luce dei lampioni. Sullo sfondo le finestre e le porte chiuse indicano che la città dorme, sogna, mentre qualcuno, fermo accanto al treppiedi, prova ad immortalarla. . . . . . .
Brassaï misurava l’esposizione con una sigaretta: l’accendeva, faceva aprire l’otturatore e aspettava, godendosi quel meraviglioso spettacolo che era Parigi nell’oscurità. Forse proprio questo lo spinse ad imparare a fotografare, il desiderio di fermare per sempre un mondo affascinante, insolito, seducente. La sigaretta finiva, Brassaï buttava la cicca e snap, chiudeva l’otturatore. Parigi avrebbe vissuto per sempre nelle sue immagini. . . . . . . . . . . Vagando senza meta, spesso in compagnia dell'amico Arthur Miller, la sua macchina fotografica, la vita notturna della Parigi anni ’30, indagando la parte nascosta e pulsante della città, un affresco vivo in cui si muovono prostitute, magnaccia, travestiti, signori ben vestiti che colorano il buio della notte. . . . .
Picasso- The absinthe drinker
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Brassai, ha costruito un vero e proprio studio sociale fatto di creature che popolano la notte e solo di notte assumono connotati umani. Le sue immagini sono spietate, dure, concentrate sul soggetto senza perdersi in inutili fronzoli, un occhio indagatore che punta dritto al nocciolo della questione. . . . .
. . . . . . L'uso degli specchi come cornici dentro la cornice, la mise en abyme, il raddoppiamento sono segni ricorrenti nelle fotografie di Brassai, aspetti molto amati da diverse avanguardie. Brassai era un nottambulo, amava luoghi in cui la frontiera fra ambito pubblico e privato sfuma, dove l'intimità si mostra agli occhi di tutti. . . . . . . “Bene, bene,. l’ultima volta che ti sei specchiata qui dentro eri diversa, vero cara? Ci crederesti se ti dico che, di tutte le facce che vedo riflesse in me, ricordo tutto di ognuna e conservo di loro un fantasma da ribattere in faccia con delicatezza, come un’eco, quando si torna a guardarci dentro”. Buongiorno mezzanotte- Jean Rhys . Matisse- Odalisca |
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