le parole son pietre

storie di un rione multietnico

Sono solo storie di tanti morti di fame come me, di un rione ultrapopolare che ha mantenuto la sua anima proletaria, ma ha spento il suo sorriso. storie di gente che arriva dall'est, che ha occupato progressivamente gli spazi di questo rione che fu d'operai e cantieristi. storie di disperati che sono arrivati con la guerra balcanica e la rivolta rumena, poi l'allargamento dell'u.e. ha fatto il resto. c'è il serbo che tutto sommato è una brava persona, ma attento a non farlo incazzare troppo, crea una comunità a se' stante con le proprie abitudini, linguaggio e religione. sono ultranazionalisti di una nazione che di fatto non è mai esistita se non per accordi di potere, lavorano tanto e per una paga da fame, tutti nell'edilizia. C'è l'albanese perfettamente integrato, che rifugge il serbo e non sopporta il rumeno. figuriamoci il cinese. che non da nessun fastidio, lavora e si fa i cazzi suoi, ma non ha una rakjia decente come quella serba che strappa visceri e sentimenti. c'è il cinese che prende in consegna bar ed osterie, quelle vecchie piene di fumo e tabacco, fa un caffè che fa vomitare, ma pur di venderlo te lo sconta del settanta per cento, e anziche dire spritz, dice splitz (vino bianco con minerale fresca e frizzante, e in aggiunta una fettina di limone) e mi viene da ridere come un matto. c'è poi l'ultimo, e non ultimo nella lista, ma ultimo perchè, sia italiani che serbi, sia cinesi che albanesi lo odiano. e se devo esser sincero nemmeno al sottoscritto son poi così simpatici. i rumeni. fanno casino, s'ubriacano, rubano e rompono le balle. son morti di fame come me. ma questi son peggio, perchè rifiutano l'integrazione, vogliono il tutto e subito, la ricchezza, il suv, il denaro facile. non è così che funziona e di risse con questi articoli anche troppe penso d'averne viste, anche perchè noi italiani abbiamo una rara capacità, quella d'esser razzisti negando l'evidenza d'esser tali. son storie d'un rione multietnico che accoglie, nigeriani, malgasci, senegalesi, qualche hindi (molto aristocratiche le loro donne), algerini, marocchini, turchi e chi più ne ha più ne metta. e sullo sfondo mentre fumo ci sono io che osservo questo rione che dopo le sette di sera, adora alzare il gomito.