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« silenziacquaalta »

Linea 2

Post n°696 pubblicato il 14 Ottobre 2015 da ciemmetre

La sveglia mattutina coglie sempre impreparati con incrostazioni di sonno e di stanchezza repressa. La città esprime il suo canto sotto una pioggia insistente e ferma che tutto copre e modella. Passi veloci per cogliere il bus ripieno di lingue e territori lontani migliaia di chilometri. Il viso assorto di una signora ucraina che scorge la fuga veloce di Marghera; gli sguardi assorti dei bengalesi che rivelano la  loro stanchezza nei tracciati che uniscono Mestre con Fincantieri. I visi orientali dei cinesi che proiettano la loro vita fra le calli e i ponti veneziani; noi, che di mattina abbiamo le stesse facce e lo stesso sonno con lingue diverse e culture diverse, sotto una pioggia battente verso una città che rivela la sua essenza nobile, a pelo d'acqua e fredda.

Questa è la linea due che unisce la terra con la soglia veneziana. Tutti come me, alla stessa ora con lo stesso scopo e la stessa destinazione; un lavoro che temporaneo o meno ripristini uno status economico., mentre altre linee prendono carichi diversi e traiettorie diverse.

l'ultimo pensiero prima di iniziare la giornata è la sigaretta sul pontile che osserva la danza dei battelli e delle persone che hanno una destinazione eguale alla mia; Venezia si sveglia e si stiracchia, mentre Mestre è orfana di una sua reale identità.

Ripenso alla mia città figlia del vento e del mare, che ribolle sempre nella mia mente. Si potrebbe chiamare nostalgia probabilmente, ma è un lusso che raramente mi permetto. Al mio fianco sulla linea 2, gente come me che di nostalgia se ne intende, ma quando scende dal mezzo, scarica il bagaglio dei pensieri, e corre incontro alla giornata che s'appressa. Perchè così va il mondo, e dopo un caffè forse le cose potrebbero andare anche meglio.

Che la notte ci sia lieve

 

 

 
 
 
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