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« acquaaltaAlto Adriatico »

ponti

Post n°698 pubblicato il 18 Ottobre 2015 da ciemmetre

Torno su Venezia e torno su quelle particolarità che la rendono unica. Cero è una città che si vende al miglior offerente ma la storia è la sua linfa che nessun altro potrà mai cancellare dalla sua struttura.

Si dice che una volta i ponti della città lagunare fossero tutti privi di muretti per evitar che il popolo cadesse in acqua. Ma tanto fa che un veneziano anche se alzava il gomito fra il 600 e il 700 la strada la conosceva a menadito, e poi il nobile andava sempre e comunque via acqua per raggiunger la magione di eterna proprietà. Il ponte era solo un luogo accessorio per congiungere Cannareggio con San Marco; oppure Santa Croce con l'attuale Dorsoduro. Chi è veneziano, vivaddio, mi corregga se erro. Poi arrivarono i francesi, i napoleonici pensanti la cui vista di quei ponti senza argini o sicurezze, metteva ansia e secchezza delle fauci. Quasi, ma non tutti i ponti furono dotati di rispettabilissimi muretti e colonnine in pietra d'Istria finemente lavorata. Cambiano i tempi e cambiano gli occupanti arrivano gli austriaci, che parlano un finissimo tedesco, ma stanno sulle palle a tutti. Hanno la stessa sensazione e conchiudono il lavoro che non era stato terminato dai francesi; anzi. Costruiscono il noto Ponte degli Scalzi, posto davanti alla stazione ferroviaria, (fermata battello "Ferrovia") che a dire il vero è stato il nonno del Ponte di Calatrava che collega Piazzale Roma con Venezia lato Palazzo della Regione. Il primo ponte fu in ferro, il secondo rifinito da un italiano nel 1934 in pietra d'Istria come lo vedete ora. I principali ponti del Canale sono Calatrava, Scalzi, Rialto, Accademia, ogni ponte con una storia a sè.

Resta un ponte in Cannareggio che ancora non ho visto e nemmeno individuato. Originale, mai toccato, privo di muretti e colonnine, bello e grezzo come pochi ponti sanno essere, perchè una città che nasce dal commercio e per il denaro ha poco tempo da perdere. Devo vederlo assolutamente, perchè è scampato ai francesi, e agli austriaci e perchè no; a normalizzatori di ogni specie, ed è l'unico ponte dove "se te son ciucco, te caschi in acqua e te navighi,  e poi cassi tui"..... (dialettale del nord-est depresso)

Questa è la Venezia che sa dare il meglio di se stessa, perchè è solo storia e fascino per chi sa cogliere l'acribia e la crudeltà della storia.

W.A.Mozart Concerti per corno e orcherstra n.4 in mi bem maggiore K495

 
 
 
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