Creato da cinciarella10 il 13/10/2014

L'ODORE DELLA NOTTE

… la notte, secondo l’ora, cambia odore …

 

 

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Nessun colpevole

Post n°116 pubblicato il 22 Novembre 2014 da cinciarella10
 


     

Eternit: la storia del cemento che uccide (1901-2014)

Nato dallo sviluppo tecnico-scientifico di fine '800, diventa uno dei materiali più utilizzati nelle costruzioni tra gli anni '30 e gli anni '60

La storia dell'Eternit è strettamente legata allo sviluppo dello sfruttamento minerario degli anni della prima Rivoluzione Industriale. A livello estrattivo, l'Italia fu leader assoluta nell'ultimo ventennio del secolo XIX con le miniere attive in Valmalenco, Val D'Aosta e nelle Valli Piemontesi (Susa e Lanzo). Il Brevetto del fibrocemento, ossia del composto cemento-carta-amianto è del 1901 e porta la firma dell'ingegnere austriaco Ludwig Hatschek. Poco dopo lo svizzero Alois Steinmann acquisisce i diritti di produzione del materiale e fonda la Schweizerische Eternitwerke AG a Niederurnen.

La licenza italiana è affidata all'Ingegnere vogherese Adolfo Mazza, un ex ciclista professionista, che fonda lo stabilimento Eternit di Casale Monferrato nel 1907 su un area di 94000 mq.

La produzione iniziale si concentrò soprattutto sugli elementi di copertura, ma già nel 1912 dalla Eternit di Casale uscirono i primi tubi a pressione in cemento-amianto, largamente utilizzati negli anni seguenti per la costruzione della rete idrica. Dagli anni '30 l'Eternit è utilizzato per le coperture dei capannoni attraverso l'uso delle lastre ondulate, che trovarono larghissima diffusione in tutti gli ambiti. Nel 1935, all'inizio della svolta autarchica del fascismo, la produzione di Eternit è aumentata con la fondazione della fabbrica di fibrocemento Fibronit a Bari.

Nel dopoguerra e con la ricostruzione l'utilizzo dell'Eternit conobbe un vero e proprio boom. Dalle applicazioni tradizionali in campo edilizio e idraulico, si affiancarono oggetti di uso comune e di design come le poltrone realizzate in cemento-amianto.

Era la metà degli anni '60 quando furono scoperte le prime prove di tossicità delle polveri di amianto rilasciate dall'Eternit. Nel frattempo, il materiale era stato utilizzato largamente in campo ferroviario avendo il fibrocemento sostituito le vecchie coperture in sughero dei vagoni a scopo ingnifugo. Si legò l'effetto delle polveri di amianto ad una particolare forma di carcinoma, il mesotelioma, oltre all'asbestosi, una malattia polmonare cronica. L'aspetto peggiore del decorso clinico del cancro generato dall'amianto è l'incubazione estremamente lunga della neoplasia. Dalla prima formazione alla diagnosi possono passare anche 30 anni e la prognosi nella maggioranza dei casi è infausta.

La prima causa civile contro la Eternit data 1981, dove fu accertata la pericolosità degli ambienti dello stabilimento Casalese. Per tutti gli anni '80 si susseguirono le proteste e le manifestazioni per la chiusura e la bonifica conseguente dell'area dello stabilimento fino alla legge 257 del 1992 che mise al bando definitivamente l'utilizzo dell'amianto. Da quell'anno partirono le opere di bonifica da Eternit dei siti pubblici e privati contaminati (il materiale era stato ampiamente usato in strutture come scuole e ospedali).

Nel 2005, lo stabilimento di Casale Monferrato viene bonificato e sarcofacizzato. E' la fine del più grande sito produttivo di Eternit in Europa. Ma la scia di vittime delle polveri letali non finisce e solo nell'area della cittadina del Monferrato vengono registrati oltre 120 nuovi casi nei due anni tra il 2009 e il 2011. Il resto, è storia giudiziaria di questi giorni.

Edoardo Frittoli
Panorama, Venerdì
21 novembre 2014

Ma... non ci sono colpevoli! Cosa non funziona? La Legge o chi la deve applicare?

 
 
 
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CINCIARELLE



 

I POETI LAVORANO DI NOTTE



I poeti lavorano di notte
quando il tempo
non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.

Alda Merini, da "Destinati a morire"

 

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DANZA DELLE STREGHE


Le streghe non si vedono,
ma le streghe ci sono
Nel buio si radunano,
in riva a fiumi e laghi
Corrono senza un frullo,
volano senza un suono
Non le sentono gli uomini,
non le vedono i maghi.

Le streghe sono magiche,
le streghe sono donne
Incendiano le tenebre
con le risa e la danza
Fanno ruotar mantelli,
le favolose gonne
Finché dura la notte,
finché ne hanno abbastanza.

E gli umani le cercano,
le vogliono vedere
Curiosi delle favole,
stupiti delle grida.
E furtivi si accostano,
chini nelle ombre nere
Tremanti di paura,
ubriachi di sfida.

Ma le streghe li sentono,
corrono sulle sponde
Sopra le acque fuggono,
gioiose equilibriste
E per gli umani restano
i cerchi delle onde
Come gonne che ridono:
"Le hai viste? Non le hai viste?"

Bruno Tognolini
da Melevisione
Il libro nero di Strega Salamandra
Giunti Junior Editore

 

BIANCA TRA LE FOGLIE

 

RIMA DELLA RABBIA GIUSTA



Tu dici che la rabbia
che ha ragione
È rabbia giusta
e si chiama indignazione
Guardi il telegiornale
Ti arrabbi contro
tutta quella gente
Ma poi cambi canale
e non fai niente
Io la mia rabbia giusta
Voglio tenerla in cuore
Io voglio coltivarla
come un fiore
Vedere come cresce
Cosa ne esce
Cosa fiorisce
quando arriva la stagione
Vedere se diventa
indignazione
E se diventa,
voglio tenerla tesa
Come un'offesa
Come una brace
che resta accesa in fondo
E non cambia canale
Cambia il mondo

Bruno Tognolini
da "Rime di Rabbia", Salani Editore

 

FILASTROCCA LIBERA




Libero, libera, liberi tutti
Libero l'albero e libero il seme
Liberi i belli di essere brutti
Le volpi furbe di essere sceme
Il fiume libero d'essere mare
Il mare libero dall'orizzonte
Libero il vento se vuole soffiare
Liberi noi di sentircelo in fronte
Libero tu di essere te
Libero io di essere me
Liberi i piccoli di essere grandi
Liberi i fiori di essere frutti
Libero, libera, liberi tutti

Bruno Tognolini,
da Rima rimani, Salani 2002

 

SCONGIURO CONTRO IL NAZISMO FUTURO




Gli abbiamo detto
che la rabbia non è bene
Bisogna vincerla,
bisogna fare pace
Ma che essere cattivi
poi conviene
Più si grida, più si offende
e più si piace
Gli abbiamo detto
che bisogna andare a scuola
E che la scuola com'è
non serve a niente
Gli abbiamo detto
che la legge è una sola
Ma che le scappatoie sono tante
Gli abbiamo detto
che tutto è intorno a loro
La vita è adesso,
basta allungar la mano
Gli abbiamo detto
che non c'è più lavoro
E quella mano
la allungheranno invano
Gli abbiamo detto
che se hai un capo griffato
Puoi baciare 
maschi e femmine a piacere
Gli abbiamo detto
che se non sei sposato
Ci son diritti
di cui non puoi godere
Gli abbiamo detto
che l'aria è avvelenata
Perché tutti
vanno in macchina al lavoro
Ma che la società sarà salvata
Se compreranno
macchine anche loro
Gli abbiamo detto tutto,
hanno capito tutto
Che il nostro mondo è splendido
Che il loro mondo è brutto
Bene: non c'è bisogno di indovini
Per sapere che arriverà il futuro
Speriamo 
che la rabbia dei bambini
Non ci presenti
un conto troppo duro

Bruno Tognolini
da "Rime di Rabbia", Salani Editore
 

I PIEDI
---------------------------------

 

Salgono i piedi per la salita, 
passo per passo finché è finita.
Scendono i piedi per la discesa,
giù verso il basso
che il passo non pesa. 
Piedi leggeri, passi pesanti, 
lungo i sentieri
che portano avanti. 
Passi di marcia rivoluzionaria: 
testa per terra, piedi per aria. 

Bruno Tognolini
da "Rimelandia" 
Il giardino delle filastrocche
Mondadori Newmedia

 

DANZA ARABA

 

JAZZ

 

TEATRO



"Il mio scopo non è insegnarvi a recitare, il mio scopo è aiutarvi a creare un uomo vivo da voi stessi. Il materiale per crearlo dovete prenderlo da voi stessi, dalle vostre memorie emotive, dalle esperienze da voi vissute nella realtà, dai vostri desideri e impulsi, da elementi interni analoghi alle emozioni, ai desideri e ai vari elementi del personaggio che impersonate ... Imparate ad amare l'arte in voi stessi e non voi stesse nell'arte."

Konstantin Sergeyevich
Stanislavskij

 

CINEMA

"Il cinema è composto da due cose: uno schermo e delle sedie. Il segreto sta nel riempirle entrambe." Roberto Benigni

 

GENERALE



Generale,
il tuo carro armato
è una macchina potente.
Spiana un bosco
e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
Ha bisogno di un carrista.

Generale,
il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d'una tempesta
e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
Ha bisogno di un meccanico.

Generale,
l'uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.

Bertolt Brecht

 

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